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Title: Page 124
Date: 1905
Text: 64 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA distrutti o crollati fortilizi più antichi le nuove castella ; e tutto ciò in fine si coordini colla disgraziata circostanza della scarsità grande di notizie storiche che d’altronde ci portino aiuto nella ricerca : dai pochi accenni degli storici bizantini, riguardanti la città di Candia ed il castello di 1 emene fin dall epoca araba

Title: Page 312
Date: 1932
Text: 308 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA 8. Località non precisata. Iscrizione perduta, tramandataci dal Corner: (l) CRETA • INTER * INSIGNES 1 MARIS * INSVLAS 1 CELEBERRIMA -ANNO • SAL • MCCIIII ' DITIONI ' VENETAE * CESSIT * EXTEMPLO - TRANSMISSA - COLONIA ‘ EX ' FLORE ' NOBILITATIS ' PROPAGAVIT • CVM ' IMPERIO ' INCOLVMI • VENETAM • DIGNITATEM ‘ HIERONIMVS

Title: Page 84
Date: 1905
Text: 24 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA ai lati del corso e della contrada che tuttora si chiama franca o sfrata, come nel labirinto di quelle calli che hanno conservato il tipico nome di [isvsxtxa orsvat. E assieme ad essi i frequenti sottopassaggi ad arco, i cortili, le scale esterne, i pozzi nel mezzo alla strada, tutto contribuiva a donarle un’aria ed un aspetto veneto particolarissimo

Title: Page 78
Date: 1932
Text: 74 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA ed Èva nel terrestre Paradiso, il busto delPEterno Padre e quattro altre figure rannicchiate ai loro piedi, simboleggianti i fiumi dell’Eden : dalle loro bocche usciva per l’appunto l’acqua. Ma, specialmente le figure umane, hanno molto patito dagli insulti del tempo e dai vandalismi degli uomini. * Vurvulitis. — Una fontana scavata nel sasso, con resti

Title: Page 116
Date: 1908
Text: 112 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA CITTÀ CAMPAGNA Candia Canea 1 Relimo Siila Varsamaehia Suda Miopotamo Casteinuovo Villanuova Oerapetra FRATI Francescani S. France¬ S. France¬ S. France¬ S. Lucia S. Grego¬ S. Maria S. Maria S. Anto¬ S. Salva¬ sco sco sco S. Maria rio Annun¬ degli An- nio tore S. Giovan¬ S. Salva¬ S. Atana¬ ziata geli ni Bat¬ tore sio tista S.Barbara (S. Maria

Title: Page 10
Date: 1906
Text: 302 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA e fors’anche pedanti e noiosi —, valga a nostra discolpa la importanza e in certo modo anche la novità del soggetto. — Per nessuno infatti dei nuclei di fortificazioni venete, non solo delle colonie, ma neppure della Terraferma, fu compiuto sin ora uno studio sistematico, onde determinare la forma ed il modo della partecipazione della Dominante

Title: Page 264
Date: 1932
Text: 200 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA 370. - 7'heotòku. — Chiesa della Madonna: già sulla porta d’ingresso. Lastra marmorea, con artistico stemma del primo cinquecento, della famiglia NUMERO 370. (Fot. n. Corner. L’elmo coronato è ornato di ricchi svolazzi, sormontato da cimiero con aquila nascente coronata, e fiancheggiato dalle iniziali A. C.

Title: Page 64
Date: 1908
Text: 60 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Alla località Fìnikas da ultimo è una chiesuola del basso evo medio, con interessanti affreschi, ampliata in epoca più recente 0. SECONDO PERIODO BIZANTINO. Quali fossero le condizioni della chiesa cristiana durante la dominazione araba in Creta noi non sappiamo per testimonianze sicure. Possiamo tuttavia facilmente arguire che fossero distrutti

Title: Page 14
Date: 1908
Text: 10 I MONUMENTI VENETI DELL* ISOLA DI CRETA e a Candia nell’ oratorio greco di S. Nicolò Solanense il duca Gerolamo Lip-pomano erigeva un altare latino (1), e in quello, pure greco, di S. Giacomo officiava un cappellano cattolico, sotto l’imagine della Vergine colà recata da Te-nedo da Polacco Querini(2) ; e, stabilitosi che le feste mobili come le immobili venissero solennizzate secondo le date

Title: Page 144
Date: 1917
Text: 140 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA statua ed un’altra epigrafe, in onore di Nicolò da Ponte, duca di Creta dal 1621 al 1622. Ma poco dopo, riferendosi a quella lapide, l’ex provveditore generale Gerolamo Trevisan mandava a Venezia una rovente protesta : “ In gratia considerino l’Eccellenze Vostre se l’operationi predette meritano un encomio di laude et un epitaffio

Title: Page 52
Date: 1908
Text: 48 I MONUMENTI VENETI DELUSOLA DI CRETA Ma dacché il Synecdenius deve considerarsi semplicemente come un’ opera geografica rispecchiante le condizioni politiche (e non religiose) dell’impero , sembra naturale che nessun valore esso abbia per la determinazione delle città vescovili di Creta ; nè da esso si può affatto arguire che tutte le città quivi iscritte fossero insignite della dignità

Title: Page 20
Date: 1906
Text: 312 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA tunque Venezia avesse fatto devolvere alla fortificazione di Candia anche quei 540 ducati di economie ottenute licenziando alcuni capitani delle fanterie (,). E il 23 settembre 1520 i magistrati cretesi scrivevano a Venezia chiedendo fossero mandate delle galee in Creta, affinché i galeotti, colla paga di 4 piccoli al giorno, lavorassero alle fabbriche

Title: Page 14
Date: 1906
Text: 306 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Si disse già che in seguito i lavori eransi dovuti sospendere per quanto riguardava l’antica cinta(1); laddove si lavorava pur tuttavia a quella muraglia verso il mare della nuova fortificazione dei borghi, colla speranza che “ de breve sera fato fin alla marina passa do da terra Il lavoro veniva compiuto coi denari che riscuotcvansi dai sudditi

Title: Page 319
Date: 1906
Text: 612 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Dopo l’angolo Contarmi, la cortina che scende a riallacciarsi alla cinta primitiva è munita di parapetto, e nel tratto più alto anche di marciapiede. A basso però, alla congiunzione colla cinta inferiore, il muro si allarga a piazzale con parapetto e garetta : e al disotto passa la galleria del portello detto di fuori o Molino(l), che permette

Title: Page 16
Date: 1906
Text: 308 I MONUMENTI VENETI DELL,’ISOLA DI CRETA cesco, ed alle torri ed alle cortine di mastro Vettore crollate alle prime pioggie. Nel settembre del 1501 si trovavano a Venezia Andrea Muazzo e Benedetto Barbarigo, ambasciatori di Candia ; ed ottenevano la riconferma della deliberazione del 1491 — la quale pare non venisse sufficentemente osservata dalla camera cretese —, nonché la promessa

Title: Page 18
Date: 1906
Text: .^10 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA di loro, ha volesto minar el fato, et parte ha volesto dar opera altrui, per non seguir la prima : sì che tal inconveniente è stalo causa che fu butà via gran summa de danari et siamo rimasti aperti d’ogni banda; però devotissimamente supplicamo Vostra Serenità se degni mandarne duo ingegneri de la fa-brica a li quali Vostra Sublimità se degni

Title: Page 22
Date: 1908
Text: 18 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Il tempio dovette essere cominciato poco dopo il 1239. Il 5 luglio di quel-l’anno infatti il pontefice Gregorio IX scriveva al vescovo di Gerapetra che, avendo i coloni veneti di Creta espresso il desiderio “ quamdam ecclesiam in fundo proprio ad honorem T)ei et beati Marci evangeliste in civitate que dicitur Candida construere egli volesse conceder

Title: Page 103
Date: 1905
Text: Elenco di antiche riproduzioni di località abitate e monumenti cretesi. Faccio qui seguire un elenco sistematico di quante riproduzioni di piante, profili e spaccati, di vedute prospettiche, o anche di semplici progetti sono a me noti, che si riferiscono a città, a fortezze, a castelli od a singoli monumenti veneti dell’isola di Creta. La mia collezione abbraccia l’intera epoca del dominio

Title: Page 17
Date: 1905
Text: talvolta a far discernere il palazzotto del vetusto colono veneziano, da quello di un superbo arconte cretese, membro ormai della nobiltà dell’ isola e superbo dei nuovi diritti acquistati. E quello che delle abitazioni private, si può ripetere di tutti gli altri monumenti in genere : eccezione fatta forse per le sole opere pubbliche, come quelle che, essendo direttamente ordinate dal governo ducale

Title: Page 166
Date: 1905
Text: 106 J MONUMENTI veneti dell’isola di creta maris „ (ossia del Molo), e la “ porta civitaiis „ (ossia quella di Piazza)0’, ma è altresì esplicitamente ordinato che tutti i proventi dei dazi d’importazione in città siano devoluti “ solummodo in fadendo muros et fossatos civitaiis, et in aliis rebus que fuerint necessarie prò /adendo ipsum laborerium „(2>. Il che dimostra che, ammesso

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