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Appendice. quelli del re e de Veneti ani assai dissero in persuadere le previsión opportune se facessero, Fiorentini temiporezano cuni parole generali, quelli del duca disserono non bavere commissione a questo, ma clic' suo signore è cussi ben dispuosto a fare tutto quello che li metta ben et bollore che volendo N. 8re da lui cosa alcuna ge lo può scrivere et trovara Ilo per la observantia
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del 2n man» ,|TI nell'ArcUtvlo di Stato in Veneti a. * Kai.k « A lathiJili 1XW. II. l.*»i «1 ritarda le dediche di Patilu« Maur««~ ili Ijtppti* Hirngo. «II I/tdovloo 1 tonato, di Amhmtfio Coriolano. di Rmlrrkv Saar* de Arevaio. Cfr. Inoltre quest'opera p. 327. n. 7. * Cfr. NovAtat V. 3S» a. * O«». Q«i Ani. 1879. 1501 a. Cfr. (ìakoipi. App. 143. lfll» Sn Alti rnli rogati dal notarti O. Biondo
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, O.. lstorin de fatti e guerre de' Sanesl. P. Ili dal 1405 al 155S. Venezia 1599. .Vai.h-ieso, D.. Annali Veneti dall'anno 1457 al 1500 ordinati et abbreviati dal senatore Francesco I.osgo in Archivio storico italiano VII, p. I e II. Firenze 1843. Maxcixi, (;., Vita di J^eon Battista Alberti. Firenze 18.82. Ma.nni. 1). M., Istoria degli anni saliti dal loro principio tino al presente del MIM
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, ed. Guerrini, Bologna 1885. Cfr. Janitschek, Das kapitol. Theater. i. J. 1513 nel Bepert. für Kunstu'iss. V, 259 ss. (da Altieri e Cod. Vatic. 5381) e Flechsig 51 s. Ad amendue è sfuggita una terza relazione nel * Cod. Barb. lat. 4793 (L. Ili, 31). Y. Buonarroti, 3a serie, IV (1891). Cfr. anche Veneti, Oratio 139 ss. Tizio in Arch. d. Soc. Rom. Ili, 23] s.; Altieri, Suptiali 118’; Giorn. d. left
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, che svegliò grandi speranze, morì prematuramente nel 1538 ; la sua lapide a S. Croce in Gerusalemme, che Forcella (VII, 192 s.) non Dotè vedere nel 1876, è ora nuovamente collocata nella detta chiesa presso l'ingresso sinistro, Su Pietro Stella morto nel 1543 vedi Bertolotti, Artisti Veneti 24. 5 Vedi Gregorovius, Kleine Schriften I, 249 s. Sull’esenzione di Michelangelo dalla giurisdizione
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, per cui Piccolomini nel giugno 1582 si ritirava a Firenze. Egli visse ivi da grande signore, onorato dalla corte dei Medici.9 II SO marzo dell’anno seguente, egli, 1 Vedi Lettres de P. de Foi-x 98, 100 s. ; gli * Avvisi di Roma del 5, 12 e 16 agosto 1581, Urb. 101,9, p. 307, 319t, 324, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi * Avviso di Roma del 19 agosto 1581, ibid. 331. 3 Cfr. .Seghabizzi, Relau, d. ambasc, Veneti 111
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congrega sione pontificio dei Virtuosi ni Pantheon, Roma 1869. 3 Cfr. Visconti loc. cit, 11, 16. 31. * D’Achiakdi, Sebast. del Piombo. Roma 1908, 286, 288, 292, 337. s Egli impegnò all’uopo il .suo conterraneo Vignola (vedi Willich 20). 6 Vasabi VII, 446; Atti, Mod,. Tl, 131 s.: Bebtoloth, Speserie 186, 187 e Artisti Veneti 18; Cbowe, Tizian II, 471 s. ; Olausse. Farnese 23 s., 72*-196®.; Gronau, Tizian
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'del duca dfUrtoino, i.1 quale si è contentato seguitar il consiglio et la fede di questi signori oratore Cesareo et Veneti'ano. Pero li« inandato la procura a relassar liberamente nelle marni del papa Camerino col suo stato rimettendosi quanto alla dota tion et l’altre conditi ani all’arbitrio et deci ara t. ion di S. B., i*er virtù del qual mandato questa mattina avanti la messa alla presentía
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. 5 Cfr. Bebtolotti, Speserie 182, 185, 192. « Ibid. 187. 191, 192. 7 Ofr. sfl(pra p. 232 sul buffone Rosso; v. anche Bertolotti loc. eit. 183 (ibid. 197 andhe su una moresca eseguita al cospetto di Paolo III) ; Artisti Veneti 54 ; Müntz III, 71. 8 Cfr. Bebtolotti loc. cit. 183, 184, 193, 204. Addì 19 dicembre 1537 * N. Ser-"ardi riferisce che dopo l’Epilfanisa ili papa andrà a « fare la caccia
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' ^ Parigi Corsini in data 23 ottobre 1623 nel Ood. X, VI, 16 della B i b 11 " ' ' Casanatense in Roma. 5 Vedi R. Zeno 183. ^ 6 Vedi R. Zeno 183. Cfr. sopra p. 624. Vedi anche Carte Strozz. - ^ . 7 Vedi * Breve a Venezia del 16 dicembre 1623, Epist. Ia, Ai * 11 segreto pontificio. Su G. B. Agucchi cfr. Tlev. d'hist. et de 1 VII (1902) 487 s. i Veneti»- 8 « * Instruttione a Msgr. Agucchi
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Gradenigo: gli vieti dietro Marino Zorzi. Le continue inquietudini, in cui aveva passato il Gradenigo ormai ventidue anni e più sul trono ducale, ne dovevano certamente avere indebolito, e non poco, la fibra ed accorciati i giorni dell’ esisteuza. Nè le sole convulsioni interne della ciltà Io tenevano •« insilili, ot quod Veneti proplerea reforza- * verunt cuslodias sane ti Juliani et lurris et quod tota
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al suo fine la serie delle notizie curiose, che riferisconsi immediatamente a questo fatto rinomatissimo. (i) Nel medesimo libro Pretbiter, in « rint et non observaverint. Ex nunc sint seguito alla convenzione surriferita, si leg- « perpetuo banniti cum omnibus suis he- ge:u Die ij Junii. lloe scriptum fuit in n reelibus, de Veneti)« et diitrictis et de ■n Majori Consilio: Quo lecto, polita fuit n omnibus terris
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perseverando sicuti semper fuit peculia-” re instiluiùin veneti dorainii, supplican-9- dum, ut dignetur benigniate sua atque « dementia eumdem illustriss, principem, ” dominium et rempubìicam venetam ac n slatum suura in gratiam recipere, am-” plecti et fovere, sicuti pienissimo pon- 95 tifici convenit et sicuti reverénief pa-99 ruerunt monitorio apostolico, sic etiani 99 per suam bealitudineiil singulis
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de Murano congregationis camaldulensis. Nellostesso mesea’12 settembre, Pio VII volle altresì decorare i parrochi della città, mediante il breve Quem sibi honorem, presso il Bull, cit., p. 39: Indultum perpetuimi gerendi rocclicttum et mozzet-temi tiigri colorisca choro, in processio-nibus, et in omnibus publicis ecclesiastici s fune tionibus, prò civitatis Veneti a-rum Plebanis. Così Pio VII onorò
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ricevonsi da'maschi veneti ducali 20, eguali a lire 72 : 92 in elfetti nuovi di vestiario : e dalle femmine ducati simili 5o, ossiano lire 182 : 38 in vesti o denaro, a seconda delie circostanze. Si ritenne nel contralto che il numero de’ fanciulli maschi stia per ora nel medio de’ 5o ; probabilmente ad altrettante potranno ascendere le femmine. Abbiamo pel ricordato nuovo stabilimento: Allocuzione
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1859
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, che sbocca al tragitto detto del Buso, si Irova l’unico ingresso da terra, decorato di magnifica porta. Ne’3 piani superiori, a’quali si monta per due opposte grandiose scale, girano gallerie dintorno al cortile, e sonovi circa 200 stanze compartite in abitazioni. Giorgio-ne fu il 1,° tra’veneti inventore di quel-l’egregio stile per cui le pitture cominciarono con dolce violenza a rapire i cuori
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ottopropositioni cli un dottore teologo optilo, sopra il breve di censura di Paolo V pubblicalo contro li si-'!Wri veneti ani, Bologna 1606, Ferrara if.07. Di fr. Faolo Serpi si hanoo starniceli leggo registrati e condannati nel-Index librorum proliibilorum : Consi-■razioni sopra le censure della Santità !t Papa Paolo V contro la repubblica L renata, ivi 1606. Apologia per Vopzioni
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1859
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34o I’ orna i nomi ile’ senatori per conferir loro le magistrature. Ripugnò per alcun tempo ad accettare la sublime dignità, ma convinto alfine da gravissime ragioni si acquietò alla volontà del Pontefice. Questi inoltre creò cardinali ¡patrizi veneti Pietro Bembo, il quale per Tistanze del doge e del sena to accettò, A nd rea Cornato e Girolamo A leandri della Motta nel Friuli nunzio di Venezia
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1859
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tanto funesto impedimento. 11 doge degnamente accolto dagli anconitani, era splendidamente alloggiato nell’abitazione de’ricchi e nobili Francesco e Girolamo Antiqui, i quali come figli d’ Elisabetta Contarmi aveano attinenza di sangue co’più qualificati senatori veneti. Avendo mostrato desiderio di conferire co’cardinali, fu da essa levato con grande onore. Montato su cavallo leardo, coperto di panno d’oro
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1859
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e i malcontenti del governo la traina, l'Ossuna spedì l'ardito e famoso corsaro normanno Jacopo Pierre e Langlade peritissimo Ucilore di fuochi orlifìtiali, i quali fingendoti inimicati colvicerè loro fu facile entrare agli stipendi! veneti; e bmchè il sagacissimo Simeone Contanni da Homa,ov’era ombasciatore,avvertiva i padri di non fidarti di etti, pure al Pierre ti dii il comando d’alcuni navigli
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