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¿98 DE’ iATTI VENETI di difporre fino all’adulta età del figliuolo , ed i più fof-tantioiì punti , della fua difpofitione furono. sua difpofì— La Reggenza , ma non tutto libera , alla Rema . La Luogo tenenza 'mortts* " della Corona al fratello . Al Prencipe di Condì pofto grande nei Configli t con altri aggiuntiui Mini fri 5 e la confirmatione del Mazjjtrini in primo % t principal
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eile putat ab AuÌtrafiis ab anno trecentifimo citra:Id caufx affèrens:quod de his operi bus ante id tempus neq; in Gotthorum : neq; in Longobardorum monu mentis ulla fit trad.ta memoria. Quicquid fuerit operum magnitudo infinitampencmultitudincmadeaperficienda conueniife teftatur. Igi tur Athila omni Veneti* regione :aut euerfa : aut rcccpta Athefitranf mtifo : Subadis prstcrea: 6C ucrfis ciuitatibus
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, riuicì loro finalmente di accordare la Mifìio-ne fopra i luoghi eletti diCommiffarij. Voleano i Veneti, che c”yjr*-foifero redimiti alla Republica , non folamente i contefi Ter- ' J ritori}, ma i loro Cartelli ancora , e quello fpecialmente di Zermonico.A ciò fi opponeanoi Turchi con le loro già narrate impertinenze . Si contefe vn pezzo ; All* vltimo reftò prefif-fo , e capitolato il polTei
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,24 DPFATTÍ VENETI. 1597- douefsenel termine di giorni quindeci portarfi à Roma » per rallignarli obbediente alia Santa fede, e (pedi Internuncijà tutte le Cord de' Prencipi, per reclamare contra l’infiftenza » e rJnco'Zí richiedere aiuto, e braccio. Fra gli altri mandò à Venetia il Vinet¡a yefcol}0 d’Ancona, il quale col Nuntio comparue in Collegio sfgM, g vn* officio ftudiato
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112 BE' FATTI VENETI cominciauano le grandi conceputefi fperanze , à declinare in l^2 timori di grati perdite , e di gran ruine . Spremea la República tutto ciò , che potea dalle fue vifeere più interne, per non mancar’al Cielo , al Mondo , & à fe fteífa. Le Galee , le militie , le munitioni , gli altri neceiTarij prouedimenti, che pubnea. anch’oltre ai limiti delle forze fue hauea
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202 DF FATI VENETI *592 accordo, onde fi foffe perarp in tempo difofpenderlo, gli ne fcriffe fenza porui indugio, me diede al Nuntio buona inten-tione . Ma già accordati, giriceuuti fopra le Galee i bandi: ti, e già erboriate loro anteoatamente le paghe, partecipof. fi il tutto al Nuntio medefinn e fi confidò , che il Pontefice^ reftaiìe contento della pronta imoftrata difpofitione
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4o DE* FATTI VENETI le Galee fattili, cioè le Venete , cento ventiquattro ; dodici le Pontificie ; e quarantacinque le Spagnuole. La República. jiugm. haueua in oltre le fei grolle ; quattordici Vafcelli ; molti altri inferiori, carichi di munitione, e di militie, e più di dieci mila Fanti di fua ragione , a quali aggionti quei degl’ altri Enigmi, prencipi, arriuauano tra tutti a quindici mila
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*44 DE* FATTI VENETI / perche comprendono in effe quelle ancora del nofiro dominio . Che dubbio ' dunque di pericoli , tutti ritrouandofi in un folo corpo , e in 'vna fola fortuna ridotti ? Già lagrintarfi le Mantovane miferfe per proprij languori della Republica j e già preuederfi la caduta di quella città una imminente commune ruina . fslon dar fi maffime immutabili pei Prenapi
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6t6 Di’ FATTI VENETI 1641 Jec*taua * Prencipi oramai ad auuederfi delle comuni fopra: itami neceliità ; £ quanto a fe Itctfo , ficome dichiara tufi già deliberato a terminar la vita sù le muraglie di Caitro, prima , che cederlo all’ecceiliua ambitione de*fratelli Barberini ; cofi dolce , e preparato altresì eshibiuaiì ad o^ni conueniente accordo ; anco di rimncerfi , in que* Prencipi
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i Nobili Veneti per trattare della diitribuzion delle cariche pubbliche , fof~ fe chiamato Broglio, perchè folle un recinto con alberi. Ma non iì confà con quello il far Broglio, però vedi qui fotto il Cap. XXXIII. alla parola Imbrogliare. Sogliono anche i Napoletani e Romani chiamar Macchia una Selva minore. Il Menagio da Dumus deriva Macchia : è cofa da ridere. Viene da Macula. Nella Cronica
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successivi!! temporibus. 308 Terzio: tutti i noslri sì nobeli come ciladini veneti che possedino beni de ogni sorta nel lerito-rio padoan et ne la cita aquistadi per loro, over per sui auctori avanti la parte del 1446 de di 7 Lujo presa in queslo Consejo, per lai beni non debano esser ubligati a l’estimo predelo. Tuli li altri veramente li quali alegaseno exemption de altra natura et qualità
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per la prima volta convengono insieme e il fiore Ha gioventù muove tutto alle armi. Dall’antica capitale del mondo, ■ 'Ile terre di Balilla, di Procida, di Masaniello e di Dante, a mille a 'He corrono i generosi sul suolo della austriaca oppressione, ove coi -li di Dandolo e coi discendenti dei Lombardi e dei Veneti congiurati ‘ l'ontida ripetono il grido della libertà e indipendenza d'Italia
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signò il Trattato senza nemmeno • far cenno del medesimo ; ciò che invalidava la sottoscrizione de’Veneti Comandanti. La Capitolazione da lui orgogliosamente dettata fu la seguente. ARMATA D’ ITALIA. Dal Quartier Genera! della Cittadella di Verona li 6 Florcal alle ore j dopo il mezzo giorno, anno j della Repubblica Francese ima ed indivisi* bile. Il General Divisionario Kilmaine Comandante
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sopravvegliati li Soldati Schiavoni in tatti i Luoghi della Città, ove esistono, usando pure per tal importantissimo irne, se lo troverà opportuno, della personale continua sopravveglianza de' Veneti Patrizi in ogni Contrada per 1’ effetto, che non succedano inconvenienti contro Individui Francesi tanto per parte de’ Schiavoni predetti, che per quella del Popolo. Sarà pure del zelante impegno
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se ne poteva far promulgare per tutte le Provincie un altro, come> dal canto proprio avrebbe potuto fare riguardo alli suoi Soldati. JVIi rispose, che era contento del mio, del resto era inutile, poiché li suoi Soldati erano ogni giorno istrutti del buon ordine, e che per i Sudditi Veneti occorreva, che il Governo pensasse seriamente a lare, che dalle sue Truppe fosse contenuto il Popolo delle Cam- jSi pagne
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loro a cessar dal combattere, si recano a Venezia , desiderose di cimentarsi novellamente contro il nemico .......... n — austriache , viarciano in numero di trenta mila uomini contro l Ita- lia ............ » u Ufficiali di corpi regolari veneti in servizio sui forti dello estuario : le diete si pagano loro per metà, prenotata laltra metà a lor Javare per farne il pareggio a condizioni migliori
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173 Genova 18 settembre. La città di Genova dà ora un’altra prova della sua italianità. Il nostro municipio aveva verso il governo un cumulo di credili, sommanti in totale ad un milione c 560 mila franchi. — Vernili i deputali veneti per richiedere il noto imprestilo per la loro città bisognosa, il nostro Vincenzo Ricci fece al municipio una relazione dettagliata e documentata
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al Parlamento piemontese : suo discorso nel quale vìttorlesamente dimostra essere necessaria la guerra . » Valtellina ■■ sua protestazione di non voler appartenere alt Austria, contro la diversa dichiarazione che le si vorrebbe carpire , » Veneti e Lombardi : si discute se possano essere eletti deputali al Parlamento piemontese ........... » Veneto-lombardi, si eccitano a non pagare le imposte ali A ¡(Siriaco
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......... » 4i& Grasso di Chioggta : sua proposta di ridurre alcune navi mercantili agli usi della guerra _ *9a Giaziani (Leone), suo discorso, letto all Assemblea provinciale dei Deputati veneti nella seduta dell i i ottobre, nel quale dà conto di quanto ha fatto nel proprio ufficio '* 3o(J sua rinunzia al posto di dittatore del Governo provvisorio di r ... Venezia ........ H 5o8 leppi, accoglie in sua casa
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1790
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a guadagnarsi l’animo dell’infame Willetard, e quindi passò a render informati i Veneti Ministri alle esteri Corti dell’ abbracciato cambiamento di Governo . Fu a quest’ oggetto diretta ai medesimi una Ducale collo Specìes Fatti, in cui v’è alterata ia verità degli avvenimenti, ed in cui si tenta di coonestare, se fosse possibile, la turpe tenuta direzione, 1797. 13 Maggio. Tra il Serenissimo Principe
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