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, onde quel comune « dal deposito Garzadori da esso levato » non avrà a restituire che 3200 fiorini, restituzione che sarà fatta depositando entro il 1 giugno la somma nel « negozio Tedeschi in Roveredo » che potrà esservi levata dai commissari veneti. Commissari delle due parti giudicheranno le questioni che insorgessero in avvenire. Sino alla ratificazione della presente per parte dei due sovrani
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120 EPISTOLARIO e la venuta tra breve del Caetanl. Vorrebbe che Santo potesse rimaner nell’attuale suo incarico, quantunque ei dia segno, da uomo savio, di non curarsene molto. A questo scopo interporrà per lui i propri uffici modestamente. Lo esorta di nuo-, vo a venire a Padova, dove molti, e soprattutto lo Za-barella, desiderano conoscerlo ; se no, ei stesso andrà a Veneti« verso Pasqua
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DI VENETI A. 55 Liiìa con Pelegofa fi guarda ad oftro & tramontana , & chi vuol andar alla Pelegofa, vada un poco ver firocco lòno mig. 50. Sappi che Pe-J ego fa da levante mig. 3 largo ha una lecca, & un feoglietto picciolo ver ponente, & è netto , & poi andar un canevo largo con cialcheduna na. ve, & anderai (scuro. • Pelegofa con Beftice fi guarda ad oftro
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Tempore gubernii reipublicae Veneti arum 195 nensis provinciae Bosnae Argentinae.13 Idem fecit et prò commissa sibi dioecesi makarskensi14 et partibus archidioe-cesis spalatensis, qui jam sub Turcarum dominio erant vel Turcis in viciniis.15 Eadem omnino sors accidit dioecesi tinniensi post captam civitatem anno 1522,15 dioecesi scar-donensi post 1523,17 atque partibus dioecesis nonensis
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120 D £* FATTI VENETI *597 Venetia P incoronatione della Dogareffa Moreiina Morofini jnccma- ¿rimana 5 ed in cui fi vguagliò alla chiarezza de*fuoi natali, t 'ionc della ed à quelli del Marito Prencipe , tutto il più di fpiendido , e cK .pompofo , che potè fcaturire dalla publica grandezza, dalla loro generoiìtà , e dalla deuotione de’ Popoli, e principalmente dell’ arti, Tràquefti grandi
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64 DE’ f ATTI VENETI de’ nemici fù in ogni modo più veloce à difcernerlo da lontano l 1571 eh’ egli à giugnerli vicino, benche faceife inarcare à gran forza I remi. Riuoltatifià fuggire verfo il lito, approdarono, efmon* taronoà terra, lafciando vuoti, & abbandonati gli Arfili. Lan* ciò auanti il Querini , per impadronirfene , ma una gran tur-ma de’Moichettieri, che accoderò
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'58 DE FATTI VENETI mutandofi mai la bontà di maflima , e tanto meno , quando tratraft dl 15 71 prejìar fede ad wn nemico , al quale [e teme/i di approffimarfigli per le forzjs immenfe , conuenirfi tanto più fuggirlo per /’ infedeltà. Strinfe di quefta maniera il Colonna la Repubiica . Incerta la pace in Coftantinopoli . Dubbie le intereffate promette di Roma, doueano incertamente agitarne
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Bragadi-no , ch’era allora Podeltà di Brefcia ; Onofrio Maggi, nati-110 di quella fteffa Città ; ottocento Luigi Vitturi, e mille^ Pandolfo A ttauanti Firentino. La Caía Porcellaga pur di Brefcia fi obligó per fei meiì al mantenimento di quattrocento foldati; fi eshibironocon le perfone proprie, e de’ figliuoli¿n Armata, Marc’Antonio Morofini, Benedetto Ciurani, e Pietro Lippomano , de’Nobili Veneti
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jag D E? FATTI VENETI e d* ilfuftrare a perfcttione con opere fucceffive inuitte il con? 1572 ieguito fublime trionfo, fi riconduflero infieme à configlio fra Canfiglio loro delle prime Imprefe da iteglierfi . Confideratene molte , tali cb7 Analmente eleifero d’accordo , di riftrignere tutte le Galee à iole cento cinquanta , riccamente prouedute di remiganti, e foldati 3 dilaniarne trenta
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68 BE' FATTI VENETI [oinme angurie dal bifogno di altamente e[agerarle , per comnuoueri ai 1571 riMedij , ora douemo dire , lacrimando 3 prefiantifsimi Concitatimi 9 che le prejenti più di tutte le paffate fe ne efenfino , già, che appena principiatali la guerra conuenimo amaramente piagnere la perdita di un gran Regno j e dubitare della liberta agonizzante . Guerra formidabile
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ity DE’ PATTI VENETI tura , potendo in ogni modo fuggerir gran lume in gran ne? i^2 gotij, li Miniftri de’ Prencipi, residenti qui, applicatamente attenti , ne concepirono gelosia, e fofpetto. Per ciò principiarono meglio à penfarui , frequentando le loro compar-fe in Collegio , e tanto a eshibire , e a premere , che fino quello deir Imperatore si allargò negli offici], e nelle promif-jsioni
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26 DE’ FATTI VENETI intendere fpecialmente alla marinarezza, Partiti dunque tut-1570 ti coftoro da Coftantinopoli, hebbero voce , viaggiando, che a fi trouauaPialìàNegroponte con le predette cento Galee, on-¡uJtrAr. de incamminatiiì verfo quella parte, gli fi congiunfero, enu-^¿»,,merato il corpo di tutta l'Armata, la ritrouarono confidente, di sftèmr centocinquanta Galee fottili >• fei
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8 DE' FATTI VENETI co»u,f- tatori Ottomani, egli fi fpedì Vincenzo di AleiTandri , citta di-pJ?rtZ- n0 Veneto, poifeiìore di molte lìngue, e di grande acquiftata^, ioAkfiìl ifperienza , in vna lunga fua dimorai Coftantinopoli. Si ten-Lgttire al tò con lettere il Gran Duca di Mofcouia , fperandoli fdegnaio isanch'egli contra Seiino, per vn certo Taglio, che pretendeua il Turco
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526 D £’ F A T T I VENETI fz touane , che vi eran dentro , Cubito fé ne ur>p:>iid- * *' farono i Tedefchi , e fecero Io iteifo anco eh Qa-Te<h{chi zuolo , non haucndo potuto difenderlo alcune poche pccunZh, militi e V enete , che Io cuftodiuano per la debolezza del Luogo , e per l’impeto furiofo de' nemici . Nell’ iiieiTo tempo , cbte ardeuano, gl’ imperiali il ; Mantouano
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So DI' FATTI VENETI Fabbricò altri fette Forti più vicini alle muraglie. Forniti« con li y trgran cinquanta grotti pezzi, e preie di tal forte inceilantemente à * jTtut- beriagliare , clic furono contati fino à cinque mila tiri tra il dì, cht,eue' e la notte degli otto Luglio giorno , che fi calcolò per ap-5571 punto quello , in cui parti da Corfù per Meflina il General Vernerò
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DE’ FATTI VENETI publica , ricercata, haueaui fpedito ftraordinario Ambafcia-fZTatÌ tore . Erano conditioni . SVf»!no° Che il Prencipe di Guafìalla rinunciar do u effe à Carlo , Duca di Man-Ambajaa- pcUa 9 alla fua linea difcenctente mafcthna , qualunque fua pretensone nfuecn- f°Pra <ittel bucato , in effo augnandogli tante Tene , che pateffero annual-Jiuvm, mehie tendere femila Se ti di . thè
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74 DE’ FATTI VENETI vn’ altro timore di non minore importanza ; che, potendofì 1571 fermare trà il Fano , e le Merlere l’Armata Ottomana , to-glieffe iui il modo alla fua di più accompagnarli con l’altre.» de’ Confederati, e in queli’affediata feparatione , follerò con? dannate tutte le forze Chriltiane a parte à parte ineuitabit-mente à perdersi. Finirono poi di perfuaderuelo, Giouannì Lo-? reda
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138 DE* FATTI VENETI ;* 572foprauuenuto da gran borafca,che gli fparfe, e che infusogli grà-demente Je Galee; trafportonne fopra Reggio alcune, equel-tif“' la , tra le altre , di Antonio Giuftiniani, fracafsò di sì fatta., maniera sù Ja Spiaggia , che infelicemente conuenne perirui . Quietato il tempo , le raccolfe tutte dì nuouo in vn corpo , ec* approdò quando piacque al Mare , a Meifma
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i98 DE’ FAX,TI VENETI 1590 Finalmente nel giorno ., quattordeci Marzo , attaccati li ne-mici in generai conflitto, li vinfe; ne diitefe fei mila sù’I Cam-¿¡¡¡¡' P°í ^ece vn Sran numero di prigioni, e trionfò degli Stendardi, delle artiglierie, e de’ Carriaggi. Quella? terribile (confitta arrecò vn* eilrema coilernatione in Parigi . 11 Rè gli fe le approiìimò maggiormente con tutte 1’ armi
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32 D I’ FATTI VENETI Mà quelli , fé ben importanti accidenti, quali * ehe fi po* 1570 teàno porre in non cale, in riguardo a i granì, e mortalilTimi, che già ftauano difpolìi , per occorrere torto. Giunfe , dopo Ja prete di Sopotò * il General Zane à Corfù con le fole fet-tanta Galee fattili ; poiché le grolle, e i Vafcelli , più lentamente viaggiando, gli erano reiìate vn poco addietro
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