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- 142 DE’ FATTI VENETI uraftaua infelice allarmi,& agli intereffi di quella Patria. Si era egli appena trasferito, ed impegnato dentro al fiume,che peruen-ne auuifo à Venetia, come gli A lemanni, & i Francefi,dimoranti vtrduti- ne^a Città di Verona, adunatifi in gran numero, foifero dimo-tate inua- mento in momento per furiofamente di là fortire ad incendiar le mici ‘cdt’rà Campagne
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'ili DE FATTI VENETI ^foiue tornoin Francia determinato. Non volle coniiderare alcun ri-<ahai af"fpetto in contrario,per dilungarlo; ma prima del fuo partire, Mentili- manc*i° a* confini del Veronefefettecento lande à difpofitioneli-cte nei ve- bera di Cefare, per pegno della fua non alterata amicitia ; Fro-fauor % miièmaggiori, e celeri aftìftenze, e le lanciefurono introdotte
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J48 de fatti VENETI le ndo d'efsi chi fi voglia, conuenga la República ìneuitahdmcnt efoc-combere . Sia ilfatto, che facilmente rifolua qweftc incerte, e fallaci indo ftinat ioni. Veneuvi ancora il Rè le rance fio, nè Ce fare lo (eguitò, ed ora Ce far e ha già deliberato di venirci, ne F rance [co v'e ancor còmparfi . Vengaci dunque il nofiro Prencipe alleato ancora, e ven» ga
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590 'DE FATTI VENETI ina, già finendo chiari all*immortalità oli efempi della Vene-yfempre e/ercitata. * Tali furono le rifpofte, che fi dierono al Pontefice, le quali fer-uiron’anco per l’imperatore, e fi fperò co’ prudenti coniìderati rifle ifi di renderli amendue contenti. Dall’altro canto il Rè di Francia , àcui più , che ad ogn’altro Aèdi iti- era noto> & altamente premeail
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, doge 754 Valperto Marco della Vigna, patriarca di Grado 866 Valvasone (signori di) 1011 Valvasone ¡di) Cesare 882 Valvasone (di) Iacopo 1107, 1122 Valvasone (di) Susanna 942 Varino (di), famiglia »»«, 991, 1132 Varino (di) Leonardo-Maria 896 Vanno Per* (di) Ciro (V. Di Pers Ciro) Vattolo Gaspare, insegnante diritto romano 987 Veneti 747, 976, 1056, 1133 Veneziani (V. Venezia, Indice Iti) Venier
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1540, ma questa va riferita ai primi mesi del 1541 secondo il calcolo del more veneto, perchè nella scrittura si legge: « essendo mille cento e vinti, e più anni, che la fu edificata », dal 421, l’anno tradizionale, al quale si fa risalire la fondazione della città. Il Mozzi (I Magistrati veneti alle acque ed alle bonifiche, Bologna, 1927, p. 18) ha errato nell’interpretazione cronologica
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1933
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Akad. der Wiss. in Wien ». REY. - Rey L., Repértoire topo-bibliographique des antiquités de VAlbanie. In «Albania», Révue d’archeologie et d’histoire, Paris,'année 1928, pp. 44 a 59. SCAPOLO. - Scapolo Emilio, Venenae l'Albania. In:« Ateneo Veneto » 1908, pp. 3 a 27, 81 a in, 243 a 257. SCHAFARIK. - Schafarik S., A età Archivi Veneti, Belgrado, 1862, voi. 2°, pp. 632. SCHEMATISMUS
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DIAMI I MARZO MDXXII. — XXVIII FEBBRAIO MDXXIII. 1 Marini Sanuti Leonardi film, patricii veneti, de SUCCESSI! ItaLUE UBER XXXI, DUCANTE SERENISSIMO domino Antonio Grimano, Dei gratia duci VENETIARUM, ETC. Havendo già, mediante ¡1 divino adjutorio, scrilo et composto libri 30 de la mia liisloria de sucessi di Italia, dove quello che p r lutto il mondo seguite a giorno per giorno io I’ ho descriplo
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i7o DE’ FATTI VENETI. ua, che pur’era à fauorirlo molto inclinata. Hauea del difficile il romper la-pace, ed attaccar’vn altra voltala guerra con l’imperatore d'Oc-cidente. Pur non volle nelPinchinarfi alla Santa Sede, variar meno in quella occafione da fé medefima . Appreilò immantenente* Jirma la vn’Armata sul mare, 'badante per numero di legni, e di gente, d’af-perìacbfe- frontarfi,
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Italiano, Eran iempre nondimeno fioriti,anco nel mezzo delle procelle, bofchi di Vaicelii, edi Galee mercantili su i Veneti Porti. Nonfifipea^, che vi foife regione marittima, conoiciutaal Mon- cicche ™. do allhora, da quelli legni non {oleata, e non approdata. Faceano lo corriipondenti nauigationi, come Borghi di quella ileiTa Città, la Dal-matia, la Macedonia, la Grecia. Continuano le fpeciarie
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i2o DE’ FATTI VENETI. uorttadavn’auraceleße,tlmondoChrißiano, àdebellar'tnemici communi. Quiperuerranno tutte le noßr£ militie. Qui apprejle-ranfie munit ioni daviuef, e daguerra,prouedutefafbondante-mente horamai ; e qui doneranno i noßn Prencipi intraprender’ 'unitamente il camino. Vede ogrivno, per lo tranfporto di tanti materiali, e di tanta gente ,piu che neceffario l’ammaramento
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i&6 DE’FATTI VENETI. intanai ^orto di Tiro 5 e la Veneta, congiunta/! à Lorenzo Thiepolo, ilaua ìil, dec,mi' quello di Tolemaide comporta di cinquantaquattro tra Naui, e Galee, con qualch’altro aggiunto Vafcello diPiià, e Sicilia. Hebbe cuoro la Genouefe d’vfcir’, e di dar prima i remi all’acque verfo Tolemaide 5 e tenendo ancora in Tiro dominio, & adherenze la noftra Republica-
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DE FATTI VENETI. ra vn Paefie,flatofempre alla Republica la terra dipromifisione da Dio deflinatale. Ma fe da tempi paffàti è dmenuto vn Libico deferto tItalia,produttrice di Mofinnon più veduti, non e guerra.} pace ilfugarli5 e liberta refiituita l’vcciderh. Tàlifierezzefie fojfero nate a tempi de’ noflri Progenitori, non ci haueriano lanciata oc cafone di addur’ adeffo in difputapnmo efempio
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6ì2, DE' FATTI VENETI. que mila Contadini de’Cafali, Simetes, eCamariotti. Egli ciò adempiuto fi dilettò dell occafione per far lo fteiTo di tutto il Regno. Difpen-sò efentioni > rimife debiti di Camera 5 promilè premij 3 liberò bandi- 0 . tij eleife per capo de’feudati Matteo Calergi, Michel Cornare, cLui-%‘cHrJ T gì ValarefTo, Proueditori 5 fermò nel Porto di Candia quaranta
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nemici. Ripullulò quefl’eccidio dalTordinarie iniolenze di coloro, troppo auidi nel mar maggiore à mole ilari Veneti legni, colà na-uigariti. Poffedeuano Pera, che fù Tempre cagione di fcandalo, ancorché loro demolita vna volta, & altri luoghi piùdentronel mare medefimo; Teneanui molto bene incaminate, à gran negotij mercantili, corri-fpondenti le pratiche ; Viueanoperintereffe, e per genio antico
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464 DE’ FATTI VENETI. lJ-gf!wVn' fp°fe di dar’vn taglio à mifura in certo luogo,doue il Pò fofteneafi d’vn’ argine debole, con oggetto, che Tacque diramateli altroue, ed’im-prouifo mancando di lotto, facefTeroreftarlmmobili i le^ni, equafi vittime iicure in afciutto. Poco ancor mancò, che non anaafle l’intento del tutto compito. Infciente il Loredano, tirofsi auanti ; dato il taglio
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574 DE FATTI VENETI. andò (òtto c fiancheggiato da Girolamo Nouello, fìicceduto al Ma-latefta nel comando delle militieterreflri,l’occupò, e lo reiefortifica-s'ìmpadro- to à baflanza. Si moueron quafì fùbitodue mila Turchi per racqui-nifcc di Li- ftarlo; ma non fé ruito l’attentato loro , che à effonderai (àngue, la-s° {¿iouui i| Canale alla guardia Giacomo Veniero con ièi Galee, e ripagato
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(r partì ancora in quei giorni d’Andrinopoli Baiazet con ecceifìuo nume-ro di combattenti, per paisar’ à trouarfi con la detta nauale A rmata 5 e furari* prima del fuo partire mandata in Coilantinopoli rifòluta cómiflìone»eon f efer-che tutti i Veneti colàefiilenti carcerar fi doueifero,toccò l’infortunio JJ /à amanco al Gritti, con pericolo anco maggiore degli altri aliai, poiché reo
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4o DE’ FAltri VENETI. Morto co. te »e fatto!° ^eSno de’ colpi, auuenne loro di coglierlo dVna faetta, o battendo. di leuargli la vita. Tolto il Capo, fiì tolto il cuore in confèguenza. Rotti i ve Siriuoliè a’nemici con ilrana metamorfolì la vittoria, e ri- neti!1 C~ mafero le fette naui interamente diflrutte. Fluttuò per queft auueriò calo Venetia molto, parte impietofita verfo la degna memoria
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23z DE’ FATTI VENETI. uafi la ílelfa Fiorenza ficura 5 c à quella República, dopo eretto il Forte, e gli altri Ballioni à gli ilagni di Chioegia, haueuan , invece dirauue-derfi del torto, tirata vna catena sii l'Adige àtraueriò; vari) impedimenti nel Pò fabricad 5 ed impoíle di lor güilo più gabelle à tutti gli tranfiti per quella Città. Primi furono ad eccitarne la vendetta iFio-Miuiñro
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