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734 DE’ FATTI VENETI "Progrtffi Profeguì in tanto il Duca d'Alua nelle fue già incamminate vit-PJiììa]'1 torie. S’inoltrò in Campagna di Roma, prendendo, incendiando , eimpadronendofi, e fece* chela medefima Città ne fendile più da vicino le fiamme. Hauea già il Rè di Francia, e per i negotiati, feco tenuti dal Cardinale,eperi detti iìrignentiffimi bifogni, fatto ammaiTare
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alla República la guerra,che[aputalainteruenuta anchefsa neICongre[sodargli crede-re, che la rompi à lui còtra l'amicitia,e quelri[petto,v[atopoco dianzj dall'armi ine ver [a l' /fole, egli Stati Veneti ? Ogni picciol dubbio ad vnhnomo altero di e [sere offe¡0 , batterlo à ficur a offe [a,per vendicar-[è ne. Efsendo Bologna quella mede [ima C ittà,m cui trattofsìancora contro d'eJfovna
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36 DE’FATTI VENETI le Padoua ^ e Verona dopo fiate dominate per fecolida fieri Barbari,* [c orfi pur (ecolt,che noi le habbiamo,piùper affetto di gran pietà ¡che dt ecce/sma ambtt ione Joltej redente dalla tirannide.Vuole la Patria del Frinii ; nèpurqm fermandofi, vuol'anco Tre uigt, quel T reuigi mede fimo ,che da noi acquiftatopiu d’vnavolta, eper tempo lungopoffeduto ,gtà urefentafsimo
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¿o8 DE’ FATTI VENETI faflero à for prender Genoua.Quefte importanti notitie vicin e, e lontane, cominciarono à pertur&ar’in gran modo Cefare. Hauea già pofto tanto auanti il piede, che pareua troppo indecorofo alla fua grandezza il ritirarlo . Tuttauolta, douendo cedere i rifpet-ti, quando la neceflìtà coftrìgne, mentre anche vedea l’eferci-tofuo à principiar* à patir molto delle ingiurie
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ij8 DE’ FATTI VENETI Et eletto infignillo della carica nobiMìma di Colateral Generale, in ag-GenlZil giunta degli altri honori, e dignità impartitegli. Mentre fuccedea no quelli emergenti nelle parti del Friuli, 1-efercito Veneto fi portò dal Villaggio di San Martino alla Terra di Soaue, elaiciato quiui dentro più Compagnie di Stracotti per difeia propria,e perche impediííero à Veronale
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7oó DE’ FATTI VENETI Così terminò con quefti piccioli accidenti l’anno ; nè altro oc-corfedieiTentiaIe,cheIa morte del Doge Landò, fepolto in San-nllttl toAntoniadi Gattello, e lagrimato daH’vnìuerfale della Città , da' per l’egregie, ed efemplariffime dot i, che lo adornauano, confo-landoneben pretto il pianto Francefco Donato, che gli fuccedet-te » Senatore di vaglia, e di merito
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6¡6 I DE FATTI' VENETI Armata áMelfiña. Due configli , e pareriyertironotràìnoftrr .Generali, e Capitani . L’vno, fe di trasferirfi colà à ritrovarlo.y, per troncargli quelle dilationi, che lotto varij pretefti. puranco? rafraponendoandaua; L’altro, fe di continuar’ad attender ló à Corfu, per non lafciarequeirifola , e quel Golfo,alla difcretiohè de’ nemici. Ma in mentre,’chefopraquelte
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¿74 DE’ FATTI VENETI t [ut n- maggiormente ilfofpetto. Ricercolla à ratificare feco di nuo-' illpìliKa uo T Alleanza ancorché folle fiata poco dianzi conchiufa, eitabi-ustione di ^ta m R°ma- Poterono ben auuederfi dell’oggetto i Senatori;ma Ltfa. 1 ricalcitra rui non già, troppo le cofe affretti termini ridotte. E come pofsibiPera non gratificar fi Cefare, che potea in momenti ioccorrerequei
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Più Notabili. di: foccorreOfojfo 331 .conchiude una tregua tra Crema, e Milano 345. a Veneti a: fue imprefe 345, prende Lodi 356. uà tn terra di Roma à foccorjo del 'Papa 490. ef-pu<rna nell'Abruzzo molte Terre 491. acqui fi a Matrice, e l'Aquila 541 Republica Veneta , e fuo Stato i.ac-cre[cimento della [ua armata, e del(uo efjercito'.rotto dal Rè di Francia 39. ricu
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514 DE’ FATTI VENETI uar’appunto dentro alle credute lucidezze le ofcurità .‘Tolti Lm-trech dall’efercitodue mila Fanti con alcune Compagnie diCa-ualjeria Venetiana, inuiolli al Doria, infieme con Celare Frego. ce fate Tre- f° < Comparfo quello foccorfo nella Valle di Pozzauera, volon-cìnoH,ne notitia à Genoua; Ma trouandouifi dentro allora po* tnoHa' che fòrze per le Galee , giàpaifatein
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zfo DE FATTI VENETI da Gallone l’efercito in tré fquadre, fello auanzar’animofamente allaifalto. Fù ei fanguinofo, e terribile,non menoà quei di dentro, che à quei di fuori , gli vni in poco numero difèndendo-fi da vn’efercito, chehaueua aumentato molto anche il DucS Al-fonfo con le fue militie ; gl’altri combattendo con Io fuancaggio folito di chi vuole sforzatamente entrare ,efalire. Marc
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304 DE FATTI VENETI Penetrati fino allertigliene, fe ne impadronirono, eriuoltatele poi contro de’ medelimiFrancefi, reiiituirono loro le rtragi, che haueano prima da quelle in fe rteffi attrocemente rifenti-te .Feceroà forza diferro,edi fuocovn’horrido macello di poco meno di ottomila Fanti. G li altri, fortunatamente fuggendo, faluaronfi, e la Caualleria, fempre fiata dianzi immobile, videfi
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2f>4 DE FATTI VENETI menteconciliatoiì in vn’ifteffarifolutione vn’ifteiTo intereifeltrà e[eniio due gran nemici, feguì la mafia dell’eièrcito di Francia in Sufa , il sufi! afcendenteà foldati ventimila, e comandato da Monfignore delia ¿¡SÌ1' k*Tramoglia,Caua!ieredi nafcita, e grido,ma dirette le faedeli-7: rmogli a. berationi principali da Gio: Giacomo Triultio, per la Tua inocchiata
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?ji DE FAT TI VENETI Ma in così bello afpetto di cofe cominciò l’ottimo in peflìmo improuifamenteacorromperfi; nè vifù rimedio, poiché il difa-Ifucfètcì- ft ro Scoccò dal Cielo. S’introduifero tra le accampate militie, che haueano fino à quell’hora goduta ogni ialute, mortaliifime generali infirmità. Gli ardori cocenti di Agofto , vehementi incendili à difordinare, e fpecialmente ai foldat^Grand
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f8o DE’ FATTI VENETI foo Decreto, la Città di Modona » che già tenea defpofitata nelle LC mani. GeLfiedT Ma il gran Turco Solimano porgeua à Cefare in Germania occafione ditrauagli affai maggiori ; nè mancaua d’ingelofìr'an-%u >IS ” co gli altri Prencipi Chriitiani, e queita fteflà República , non píktjy" ott ante Irami ita , feco frefcamente ftabiíita . Vociferauafì, che preparaffe
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¿04 DE fatti veneti tortmQa Preuefa, il raguaglio di Cartel Nuouo attaccato, gli firn offe pre-fùì ito con tutta l*.A.rmata in foccorfo . Nonlofeppero i nortri, fe non in tempo, chehauea colui già trapalato Corfù col fauore di vn Veneto à vele piene firocale,e nè meno temer poteano, ch’ei fi traeiTe fuori al Mare in quella pericolofa rtagione. Ma ben prefto fù àfolleuarli IoflettoInuerno
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7i6 DE’ FATTI VENETI reiTe cotanto vicino, e niente meno le lontane, per lo comune della combattuta Chriftianità. E vero, che Solimano moilraua al fo-lito di bramare fecovna collante, e iìncera amicitia ; hauea mandato à Venetia vn Chiaus à dargli parte del fuo ritorno dalla c^ter,no *>el>ecorrifpondendo à tale dimoftratione la Republica, ha-Zfwon”4- ueagli eletto anch’ella in Ambafciatore
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478 DE FATTI VENETI nuouo,edinafpettato auuifo infartidì grandemente Vrbino;Tut-d.'¡fcTdid tauia fapendo il Popolo Milanefe molto difguitato delle Cefaree Borbone. militie, ed entrato in ifperanza, che facilmente poteííe allafua comparià tumultuare, rifolfe auuicinaruifi ; preiè l’alloggia-mento nel Monartero, detto il Paradifo ; innalzouui tré grof-cìò non feartiglierie
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700 DE’ FATTI VENETI fi in fauore della Reina, e del Prencipefuo figliuolo. Vicompar-ueconrhabituatocoftumede’Turchi,quandoaccorrono in altrui foccorfo.Lo fece perimpoifeifarfi egli medefimo,e di Buda, redell’ crudeltà Vngheria;in pruoua di che ordinò fubito co inaudita crudeltà,che tagliati foifero à pezzi tutti gli fchiaui prefentatigli, e mandò à ri-no ’ cercar la Reina in Buda,che gl’inuiaife
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4* DE FATTI VENETI rotte , e diilìpate le Armate de’ Cefari perfecutori ; andati in perfona i Dogi à riporre venerabilmente in Sede la Santità vilipefa ; E fino fcolpiti fopra l’adorato Sepolchro del noftro Redentore pretioiì caratteri airimmortalità, & alle glorie , vnitamente con quella Francia, chehora implacabile fe l’ar-maua contro , per dimoiarla all’intero. Non procedendo
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