Z ON mnndolare, Rannodare le fila rotte dcl-F ordito. Zohtàr le mah, Giugnere le mani, Riunire palma a palma. Zohtàr cossi som cossi, \ggiungere od accrescere. Sempre fi. giie zontì pel soo, E’ non fasti insalala che non vi sin della xua erba, dicesi proverb. d’ un Saccente che metta le mani in ogni cosa; e si dice anche di Chi è usato, nel raccontare alcuna cosa seguita, aggiungervi sempre qualcosa del suo. Zohtàr qoalcùn, Frase ant. del dialetto, Giuntare, Fraudare, Truffare, Fare una giunteria. ZONTARKLA o Zontìdina, s. f. Piccola o breve giunta; Giunterella. ZONTARIÒL, s. m. T. ant. Giuntatore, che giunta, Barattiere; Furbo; Truffatore. ZONTÌNA. V. ZoNTABÈLA. ZONTO, 8. m. (colla z dolce) è voce ant. che significa Scusa; Pretesto; Sutterfu-gio per ¡schivar di fare o di dire. V. Ende-golo o Degola. No STAR CO MI SO ZOHTI E SO HOVF.LE, Non ti scusare e non mi dir bugie. ZONTO, add. (colla z dolce) Giunto; Congiunto , Riunito — Min zohtk , Mani giunte. Zo\to i cìsa, Giunto, Arrivato. Zonto, Giunto, nel sign. di Acchiappato, Raggiunto, Preso. ZONTÙRA (colla z dolce) a. f. Congiunzione ; Congiungimento o Congiugnimene to, li’ aggiunta o I’ unione d’ una cosa coll'altra. Zontùre del corpo, Articoli o Arti del corpo, sono le Giunture che formano I’ articolazione , che anche diconsi Giunture; Congiunture ; Menaturc ; Commessure ; Commettiture — Nodello, dicesi propr. la Congiuntura, che attacca le gambe ai piedi e le braccia alle mani. — Nocca la Congiuntura delle dita delie mani e de’ piedi — ZoNTURi 1)EI OSSI DE Li TESTI, Sutura, T. Anatomico, Quella parte ove si connettono le ossa del cranio. Trovìr la zohturì, detto fig. Trovare il bandolo, Trovare il capo d' una cosa, Sapersi come dirigere. ZONZER (colla z dolce) v. Giugnere o Giungere, Arrivare, Pervenire in alcun luogo. Aggiungere o Aggiugnere e Giugnere, valgono Accrescere, Aumentare — Arrogere, si dice per Bilanciare o Agguagliare i baratti, o anche semplicemente Aggiungere. Giugnere o Giungere alcuno, Acchiappare, Sorprendere, Raggiungere, Arrivar nel cammino alcuno — Se te zonzo! Se H giungo! cioè Se ti raggiungo: detto in via di minaccia ad un Ragazzo insolente, che cerchi di scappare per non essere battuto. Zonzeb del soo in uh bacoxto, Metter- Z 0 R ci di bocca, Aggiungervi di capriccio. Non si fa insalala che non vi sia della sua erba, Dicesi d’ un Saccente che in ogni racconto v’ aggiunge del suo. No SE GHE POI. XÈ ZOH7.ur NÉ LEVAR, Noi1 ci si può nè levare nè porre, Si dice di cosa perfetta. Zoxzer i boi, Aggiogare o Giungere i buoi, Hiunirli al giogo. ZoHZER i Li CiRHE, V. in ZoHTÌR. ZOO (colla z dolce) s. m. Giogo, Quel pezzo di legno che s’ adatta sul collo de’ buoi perchè possano tirare il carro o I’ aratro. Le sue parti sono le seguenti: Assòn del zoo. Arco — Mohzìli, Maglie — Sàcaro, Anello. Meter i boi ìl zoo, Aggiogare i buoi. Cìvìr i boi dal zoo, Digiogare o Disgiungere. ZOPA (colla z aspra e l'o largo) s. f. T. Agr. Zolla o Gleba, Zoccolo di terra, Pezzo di terra spiccata nei campi lavorati. Piotla, dicesi a Zolla di terra coperta d’ erba. V. Coèiìo. ZOPEGUS, v. detto per Zoppicare, V. Zo-tignar. Afàr che /opega, Andare a piè zoppo, Quando sii affari vadano male. Z0PI5G0N, s. in. Zoppicone o Zoppiconi. Voci usate avverb. ed accompagnate con alcuni verbi, come Andare, Correre ecc. valgono lo stesso che Zoppicando, a maniera delle cose che zoppicano. ZOPEL0N — Scarpe a zopelòh, V. Scarpa. ZOPÈT V. s. f. Zolletta; Zollrttina, V. Zopa. ZOPINV, s. f. (colla z aspra) dicono i Maniscalchi ad un Ulcere canceroso, che il Bue e la Pecora (offrono talora all'angolo di un’ ugna, donde geme loro una materia che in seguito si fa fetente o l’animale zoppica. Nel Bue trascurato o mal medicato con astringenti, quest’ ulcere produce la perdita dell’ unghia. ZORN\, «. f. voce ant. per ZORNÀDA (eolia z dolce) s. f. Giornata o Giorno; DI, Termine d’ un giorno, ma più propr. Quello spazio di tempo che trascorre dal levarsi dal letto al coricarsi. Ahdar a zobhaiia, Lavorare o Fare a giornata, valgono Lavorare per ricevere la mercede a un tanto il giorno. Domehedio no paga a zorhada, Dome-neddio non paga il sabbato, vale D gasti-go può differirsi, ma non si evita. Zorhai>% Micnt o mestizzì, Giorno infruscato, cioè Dubbioso per pioggia. V. Mitica Zorhìiia ih prestio, Tempo incerto, cioè Ch’ è bello ma dura poco. Rischhr he far zorhada , Risicar di fare una buona vendemmia, cioè Di guadagnare. Star ih zobhìda de le hovità, Essere o Stare in giorno di quel che succede. Zobhìda de le Mìssebe, Giomatella, Giornata di liberta e passatempo, che pel costume nostro s’ accorda alle fantesche fra 1’ anno, e per lo più nel carnevale. ZOT 821 ZORNADAZZA, 8. f. Coltiva giornata . cioè Giorno rabbruscato o freddo. Dicesi talvolta in sign. opposto, cioè per Gran giorno o giornata, vai dire Allegra. ZORNADLNA, s. f. Giomatella, Piccola giornata, detto talora per vezzo, e vale Giornata consumata in trastulli o passatempi ; o giornata bastantemente buona. ZORNAL, 8. m. Giornale, Libro in cui dì per dì si uotano alcune partite di negozii delle botteghe o case, per comodo di scrittura. Giornale, in Marin. dicesi un Registro in cui il Piloto o altro Uffiziale prende memoria, giorno per giorno o d’ ora in ora. di tutti gli accidenti che accadono. ZORNALÈTO, r. m. Giornaletto. Piccolo giornale. ZORNALIER, add. Giornaliero ; Quotidiano o Cotidiano, D’ ogni dì. V. Gior- XARIÒL. ZORNALMENTE, avv. Giornalmente; Cotidianamente o Quotidianamente. ZORNO (colla z dolce) s. m. Giorno Dì, V. Dì. Farse zobho, Raggiornare, Sorgere il di. Far or note zorno, Far della notte giorno, vale Vegliare tutta la notte; e Far del giorno notte, vale Dormir per molto spazio del giorno. Meter uho a zorno de qualcossa, Rimetter alcuno in giorno di che che sia, vale informarlo di quel eh’ ei non sa, illuminarlo. Tuto f.l zorno, Tutto il giorno, lo stesso che Sempre. Zobni de rispeto? V. Rispeto. Zorni magri, Giorni neri, dicono i Fiorentini a quelli ne’ quali si mangia di magro. Farà di nero, cioè Mangerà male e scarsamente. Il suo pranzo sarà più magro dell’antipasto. Un zorho de bon k cento dk cativi, Un buon boccone e cento guai, Per un picciol bene non curare unirán male futuro. De zobho ih zobho, Di giorno in giorno; Di dì in di. ZORZI, Giorgio, Nome proprio di uomo. ZOTA, 8. f. si dice da noi per Zoppaggine p. e. Chi giip. ceba da Tizio? Giie gera Polo co la so zota, ed è in certo modo il difetto personificato, come chi dicesse Vera Marco colla sua cecità; Alipio colla sua sordità; Panfilo colla sua ostinazione; Eurilla col suo amore, etc. ed è quanto dire II zoppo Paolo, il cieco Marco, il sordo Alipio, I’ ostinato Panfilo ec. ZOTÁR (colla z aspra) v. Azzoppare alcuno, Far diventar zoppo; e vuol anche dire Divenir zoppo; ma in tal significato, Azzoppare è neutro. Dicesi ancora per Zoppiccare o Zoppeggiare, Andare alquanto zoppo El zota oh tahtìn, Zoppica alquanto. No so de che pie che la zota, Non so o Non conosco da qual piè ella zoppichi. detto fig. e vale Non conosco le sue inclinazioni o difetti.