806 Z A P (fai Canonici in alcune Chiese collegiate e dai Sottocanonici nelle Cattedrali, cui sogliono essi portare sul braccio sinistro per distintivo dpi loro grado, quando non Siene vestiti dell'abito prelatizio. Z4¡SGOLA (colla z aspra) s. f. Seggetta; Predella ; Sella, ma meglio Pitale ; Cantaro. Vaso per deporvi gli escrementi, e I' arnese di legno portatile, per uso di scaricare il ventre. ZANTESEMO (colla i aspra) V. Centèse->10. ZANÙCO (colla z dolce) s. in. Ghiado; Si-do; Stridori di verno, Gran freddo. El za ts il co tir», Tira vento freddo. ZANZAL.4R0 (colla prima z dolce e l'altra aspra) s. iti. T. de' (’esc. Specie di granchio marino a coda corta, detto da Linneo Can- 1 cer rostratus, il cui carattere specifico è l’avere il torace quasi cordiforme, coperto di lanugine, e le mani lunghe e compresse : min è commestibile. ZANZAli, v. ant. (colle zz aspre) Lo stesso Cianzàr, V. ZANZARÈLE (colle zz aspre e I’ e aperta) s. f. Minestra d' uova, Sorta di minestra 0 sia di Zuppa fatta con brodo misto con uova dibattute : non è in uso presso i Toscani, i quali accostumano a Pasqua in luogo d'essa il Brodetto. Andar in zanzabf.lb o in zanze, Spappolarsi, voce bassa, Non si tener bene insieme ; e dicesi della Minestra d’ uovo che non si rappiglia — Son o Me sento in zan-zabblb, Detto figur. Sono o Mi sento accasciato, cioè Rifinito, Indebolito. ZANZE (colle zz naturali) Detto per vezzi dalle nostre donne, sincopato e storpiato per Angela, Nome proprio di fanciullata. I na zanze, dicono i nostri fanciulli al palèo quando gira velocemente, e di qui Inzanzìr, ZANZli (collo zz aspre ) dicesi sincopato per Zanzarki.b, V. ZANZE (collo zz aspre) T. ant. Ciuncie; Bagattelle, Cose frivole e da nulla. ZAPA (colla z aspra) s. f. (forse da Zampa. per essere quasi simile allo zampare de’qua-drupedi) Zappa, Strumento noto di ferro col manico lungo di legno, che serve a lavorare la terra — Marra, voce agron. dicesi Quello strumento a guisa di zapjvi col manico assai lungo, con cui si rade il terreno e se lo lavora poco addentro; e quindi S/arreggiare, Lavorare colla marra. Marre Ita chiamasi la Marra piccola, e Marrone lo strumento simile alla Marra, ma più stretto e più lungo — Sarchio, diccsi una piccola Marra per uso di Sarchiare, eh’ è ripulir dall'erbe selvatiche, tagliandole col sarchio. Zapa da pelatisii, dotta anche Missia-dùr. Ballerò. T. de’ Conciatori. Strumento di legno con manico lupgo, che serve a stemperar la calcina ne' calcinai. Zapa ha mobkbi, Marra, si dice a Quello strumento a guisa di zappa che adoperano 1 manovali a far la calcina. Z A P Darse la zapa adosso, V. Da*. ZAPA, add. Zappato, Lavorato colla zappa. Dicesi ancora fig. per Calpestato; Scalpitalo. ZAPADA, s. f. e nel plur. Zapàe, Calpestamento; Pestata. Zapada vale ancora per Colpo di Zappa. E talvolta per Orma;"Vesligio— Soandà DRIO LE ZAPAE E HO TROVA LA CASA DEL LADRO, Ho seguitato V orme o le vestigio, e giunsi a conoscere l’abitazione del ladro. Orma e Vestigio, Impressione del piede. ZAPADÒK s. m. Zappadore o Zappatore, Quegli che zappa — Zapponante, Colui che lavora col zappone. ZAPADÙRA, s. f. T.uppalura, T. Agr. Lo zappare e il tempo in cui si zappa. Zapadora n’ una bestia, Ferratura, Orma del ferro onde son ferralo le bestie — Pedata; Orma; Vestigio, direbbesi all’impressione di piede umano sul terreno o simile. ZAPAFIÒR, s. m. T. agr. Piede o Zampa di bue. ZAPA PIE, s. m. lo stesso che Pozapìe, V. Zapapìe, detto in T. Mar. Marciapiedi, Corde posto sotto i pennoni, che servono ai Marinari per posarvi i piedi quando si tengono con ventre sul pennone per prendero o sciogliere un terzeruolo o per altra operazione. Zapapìe df. la serpa, V. Serpa. ZAPAK (colla z aspra) v. Zappare, Lavorar la terra colla zappa — Zappettare vale Zappare leggiermente. Zapàb in teba, Zoppare, per similit. dicesi del Percuotere la terra colla zampa. Zapà* coi pie , Calcare ; Scalpitare ; Conculcare; Calpestare — Scalpicciare vale per Calpestare, ma con ¡stropiccio dei piedi, infrangendo; e talvolta per semplice-mente Calpestare. Zapà* adosso a qoalcùn , Detto figur. Scalpitare alcuno, vale fig. Aver a vile, Spregiare — No lassarsk zapàr adosso o sii i pie da nissùn, Aon lasciarsi scalpitare o cavalcare; Non portar basto; Non portare o tener groppa, Non voler sopportare sopruso o ingiuria. Zapà* del Cavalo, Piazzare; Raspare; Zuppare, si dice dello Zappare che fa il Cavallo colle zampe quasi razzolando. El zapàb del scalìn, Pedata, cioè La superficie su cui sta il piede salendo le scale. Zapàr bl forjientòn o simile, Chisciare Sarchiare; Surchiellare; Radere, Ripulire il grano turco o altro dall’erbe selvatiche, tagliandole col sarchio. Rincalzare; Mettervi attorno della terra per fortificarlo. Zapà* le vide, Rincalzare le vili, gli alberi. Zip»* so i calcagni de oealcùn, Calcagnare o Scalcagnare, dicesi Quando nel-1’ andar dietro ad uno se li pone il piede su le calcagna. Gcaida dote che ti zapi, Guarda dove zappi, cioè Dove metti il piede. Abbi V occhio; Attento ai ma’ passi. ZAR fio SE CHE POL ZAPÀB SO I PIE, Gli pUZ- zano i fiori del melarancio, dicesi di Uno che pretende d'esser molto delicato in qualsivoglia genere di cose, o piuttosto che lo è di fatto. Pab ch’ bl zapa soi vovi, Sembra eh’ ei calchi ¡’uova, si dice di Chi cammina troppo a bell’ agio. Savèb da che pìe uno zapa, Saper da qual piede uno zoppici, cioè Qual sia l’inclinazione o i difetti d’ alcuno. Basàb dove ch’ el zapa, V. Basa*. ZAPASSALDO, s. m. Sputasenno; Sputatondo, Quegli che affetta di far 1’ uomo di importanza e non lo è. ZAPÀTA, s. f. (colla z aspra) e per lo più Zapàte in plur. Sandalo e Ciabatta, Specie di Calzare consistente in un puro suolo di cuoio, con una striscia di pelle per di sopra, che lascia quasi nudo tutto il piede. Simile calzare è usato specialmente da’Cap-pucciui. ZAPATÒR, s. m. Zappatore, Soldato particolarmente addetto ai lavori della fortificazione. Zappatore, chiamasi anche quel Soldato scelto che precede il battaglione, armato d’ ascia onde spianare la via. V. Gcastadòb. ZAPEGÀR, v. Calpestare o Calpistare, Pestare co’ piedi. ZAPKTO (colla z aspra) s. m. Bidente . Strumento di ferro con due denti a guisa di forca, e con uu occhio o foro nella parte che unisce tali denti e punte, entro cui vien fermato un manico di legno per imbrandir- lo e adoperarlo come la zappa. Detto per piccola zappa, V. Zapa. ZAPIN (colla z aspra) s. m. Abete, Albero. V. Albèo. ZA POCO, a modo avv. Poco fa; Poco prima; Testé; Non ha guari. ZAPOLI (colla z aspra) s. ni. T. de’Costruttori navali, Legname di riempiture. Sono que’ pezzi di legno che s" introducono negli iutervalli tra i membri delle navi per riempiere i vóti e rinforzarli. ZAPÒN, s. m. accr. di Zapa, Zappone; Marra. Quello stromento che usano i Manovali per far la calcina — Beccastrino, Sorta di zappa grossa e stretta che 6erve per cavar sassi. Da* on zapòn, Lo stesso che I)a* oxa zapada, Calpestare l’altrui piede col proprio. ZAPONAR, v. Zapponare, Lavorar col zappone. Z ARA (colla z dolce) s. f. Giara; Orcio; Urna, Vaso grande di terra cotta e inverni-ciato al di dentro, per lo più da tener olio o acqua. Zara chiamavasi poi un giuoco eh’ era in uso anticamente in Venezia, cioè nel secolo XVII, e facevasi con tre dadi. Zara si diceva ai punti divietati da sette in giù e da quattordici in sù. Quindi il prov. aut. Da* in zara, Dare in mal punto; Cogliere in mal punto; Dar nel Bargello, Incorrer male.