248 I) R I DREZZAGNO, s. ni. Dirittura, Corso dritto del fiume. Drezzagno. detto in gergo per Agg. ad uomo, lo stesso che Dretòn. DREZZÀR o Drizzar, v. Dirizzare e per sincope Drizzare, che anche dicesi Raddirizzare ; Addirizzare ; Rizzare; Rettificare. Sbiecare, dicono i Legnaiuoli quando pareggiano alcun pezzo di legno e ’1 fanno eguale. Tori\àr a i)*e7.zàr, Ridirizzare o Raddrizzare e Ridrizzare. DkEZZÀR l PIE O LE OAMBE A QUALCOSSA, detto fig. Raccomodare; Riaccomodare; Racconciare', Ripiegare ; Ripescare le secchie, Rimediare a’ falli altrui. Drezzàr le gambe ai cani, Dirizzare il becco agli sparvieri o le gambe ai cani; Torre a pettinare un riccio o lisciare una spugna, detti metaforici e valgono, Voler fare delle cose impossibili. Drezzàr qualc'dn, detto fig. Addirizzare o Ravviare alcuno, Ridurre, correggere, ricondurre alcuno sulla buona via. Drezzarse, Alzarsi; Rizzarsi. Drezzarse a qualche parte, Volgersi; Addirizzarsi o Indirizzarsi. Drezzarse duro duro, Intirizzarsi, Rimaner diritto sulla persona. Drezzarse i cayèli, Arricciare i capelli o Rizzare i peli o i capegli, dicesi dell’ Intirizzire che fanno per subitano spavento di che che sia o per ironia—Raccapricciarsi; Rizzarsi i bordoni. Drezzàr la bacheta a le cime de qualcun, Maniera ant. V. Hacheta. DREZZIOLA, s. f. Treccinola, Piccola treccia dei capelli, o di checché sia. DRIÀN, add. T. de' Barcaiuoli, Dietro ; Seguente ; Susseguente, Quelo che va dopo l’altro. Mi sarò driàn de ti, Io li seguirò ; Verrò dopo di le ; La mia volta sarà dopo la tua, dicono i Iìarcaiuoli del Succedersi 1’ uno all' altro ordinatamente nella volta delle barche ai traghetti. DR1KDO o Drièto ; T. antiq. e vale Dietro V. Drio. DRIO, Prep. Dietro e Addietro, contrario di Innanzi. Fu detto anche Dopo. V. Indrìo. Subito drio, Accanto per Dietro, Poco dopo — Accanto accanto, vale Vicin vicino, Appresso appresso. A drio a drio, Successivamente, L’ un dopo I’ altro. Andar drio de qualcun Attergursi ad ahuno; Seguire alcuno ; Adduparsi. Andar drio, detto in altro senso, Camminar per la pesta; Andar per la battuta, valgono Seguitare 1’ esempio dei più. Andar per da drio, Andare pel di dietro, per la parte deretana. Calumarse drió, lo stesso che Calarse drio, V. Calàr. Camminar drio a un fiume 0 UN arzerf., Camminar lungo o lunghesso il fiume o /’ argine. D R I Dar drio a qualcossa o a qualcun, V.Dar. Dar o Farse in drio, Dare addietro; Farsi in dietro; Arrestarsi ; Dictreggiar-si o Indietreggiare ; Rinculare — Detto fig. Cagliare, Mancar di coraggio. Dar in drio una cossa, Restituirla; Renderla. Dar in drio, parlando di Piante o di Animali, Ammutolire, dicesi degli occhi della vite e degli alberi quando perdono le messe— Intristire; Dimagrire; Diseccarsi — Parlando di bulle o simili malori^ Tornare addietro, vale Non venire innanzi, non far capo. Dar in drio deprezzo, parlando di biade o altre merci, Calare; Rinviliare. Il grano rinvilia. Far dar in drio, Rincacciare o Rincal-ciare, Risospingere indietro per forza. Restàr in drio, V. Restàr. Drio de che, Dopo di che ; Appresso a che. Drio strada Se conza soma, detto fig. Per le vie si acconciano le some ; Cosa fatta capo ha, Tutto s’aggiusta col tempo. El da drio o El da drio le crope, Il diretro; Il dietro a casa ; Il dietro via ; Il di dietro ; Il deretano; La parte postica, Il culo. El ga dà drio le spale, Gli andò di dietro e lo colpì alla traditora. El zorno o la note drio, Il giorno o la notte vegnente, appresso, cioè II giorno o la notte seguente. Esser drio a qualcossa, Lavorare, Essere nell’ azione del fare o del lavorare — Detto in altro senso, Essere o Entrare in piscina, Aver maneggi. Esser drio a qualcun, Sollecitare; Stimolare alcuno ; Essere o Star alle spalle d’ uno ; Serrare il panno o i panni addosso ad alcuno. Esser drio a uno o Esser a drio a uno, Assediare uno, detto fig. vale Esser sempre attorno ad alcuno, per conseguir che che sia,Importunare — Lusingare, Allettare con false o finte o dolci parole, per indurre a sua volontà — Morir drio a una, Fare il cascamorto; Spasimar per una; Esser colto di una. Farse vardàr duo, Dar da dire o da parlare di sé; Dar che dire o Dar che dire alla brigata ; Far dire di sé o de’ fatti suoi o Far dire altrui o la gente. Far un drio l’altro, Alternare, Operare scambievolmente, a vicenda. Là a drio, All'incirca; Circa; In quel tomo. Star drio a uno, Esser alle costole d’aldino; Insipillare uno, vale Pressarlo acciò che faccia etc. No star in drio per nissun, Aon rimaner per alcuno. Tor in drio, Ripigliare ; Ritogliere; Ritorre. Trar drio la roba, Gittar via, Dare o Vender le cose per manco eh’ esse non valgono. | I DUC Trar drio a qualcossa, V. Trar. Tegnìr drio a uno, Tener dietro ad uno, vale Seguitarlo camminando — Codiare alcuno o Tener dietro ai passi d’alcuno vale Osservar i suoi andamenti — Tegnìk drio al nemico, Ormare V inimico, cioè Seguir le sue orme o tracce. Andar drio a qualcun, detto fig. Cattarsi V amicizia o la benevolenza d’alcuno, cioè Procacciarsela con lusinghe o carezze o simili. Coltivarsi alcuno o Coltivarsi /’ amicizia o la benevolenza altrui, Porre ogni studio per acquistarla, accrescerla o conservarla. Drio ponto, V. in Ponto. DRÌOGHE, Drietole; Drietrogli; Dietrole, Dietro a quello o a quella. DRIO MAN, Dietro mano; Successivamente; Seguentemente. DRITO, V. Drf.to. DRITÒN, V. Dretòn. DRITURA, V. Dretura. DROGA, s. f. Droga. Bona droga, detto iron. per agg. a Giovane o Femmina, Buona spesa; Mala la-nuzza ; Bravaccio; Bravazzone ; Mal tartufo. Ti xe una bona droga, Aon sei farina da cialde ; Non sei farina netta, Sei cattivo. DROGIIIÈR, s. m. Droghiere e Droghiere, Colui che vende droghe. DROGHIÈRA, s. f. La femmina di Droghiere, la quale sull’ esempio di altre voci consimili e così formate, potrebbe dirsi Droghiera. DROMÌDA, V. Dorm'u. DUCÀL, Ducali, in forza di sust. ed anche Lettere ducali, chiamavansi sotto il cessato Governo veneto, le Lettere del Maggior Consiglio, del Senato e del Consiglio de' Dieci dirette ai pubblici Rappresentanti dello Stato, le quali erano scritte in foglio aperto di carta pergamena. Esse portavano fino ai nostri tempi per proemio una for-mola latina così concepita, (supposto per esempio che si scrivesse, regnante 1' ultimo Doge Manin, all’ ultimo Rappresentante di Bergamo.) Ludovicus Manin Dei gratia Dux Venetiarum etc. Nobili et Sapienti Viro Aìexandro Oclolino de suo mandato Capitaneo et Vice Potestati Bergami, fideli dilecto salutem et dilectionis affectum. Susseguiva poi in italiano la lettera, dopo cui dicevasi Data in nostro Ducali Palatio die ... mense ... anno .... indictione ... ed era firmato soltanto da un Segretario. V. Bolo ducàl e Bola. Ducale, in forza di sust. o Vesta ducale, dicevasi quell’ ampia Toga di drappo di seta di color chermisino, lunga ed a maniche larghissime, che portavano i patrizii veneti nelle pubbliche comparse. Una egual veste si permetteva per onore ai Segretarii Regii, quando intervenivano alle feste per l’elezione del Gran Cancelliere loro capo, e nel giorno del di lui solenne ingresso, per I accompagnarlo.