C i V scordia, disunione — Mete* cismi. Semi-vare scandali o scismi In altro sign. Borzacchina. Stivaletto a mezza gamba, che dieesi anche Bollino, eh'è senza meslre e rovescio. CISMATICO, add. Scismatico Tersona cristiana, ma separata dalla Santa Chiosa Cattolica. CISÒN. add. Voce fam. Zazzerone, Pien di capelli. V. Cavf.gif.ra. CISÒRA. V. Cesi* a. CITAZIÒN, s. f. Citazione. In T. del Foro Px-Venelo si distinguevano le seguenti citazioni — Citaziòn pf.r depenaziòn, dicevasi Oliando si citava per far dichiarare un atto improcedibiie — Ci- | taziòn pfr nomine ordenarie, cioè Per convenire nella scelta degli Avvocati ordinarli — Citaziòn pf.r deputazign, Per destinar giornata ad arringar la causa in prima i-stanza — Citaziòn per be ^ e o male proba-tum, Per far decidere se le assunte deposizioni leslimoniali avessero o nou avessero provalo le circostanze articolate — Citaziòn per inteomissiòn, Era un mezzo per impugnare le sentenze e i decreti inappellabili — Citaziòn a pender, Era la chiamata della controparte per esser presente alla concessione di giornata per arringare la causa — Citaziòn per nomine confidenti, Per elegger giudici confidenti uelle cause fra congiunti. CITÈLE, s. f. Conservatorio delle zitelle, Pio stabilimento che abbiamo alla Giudecca. CITÌR. V. Zitìr. CITO. V. Zito. CIVADA, s. f. T. Mar. Civada, Vela dell'albero di bompresso, ch’è sopra la prua della nave — Contracivada ò la vela che vi sta sopra. Slongàr la pena de civada , Allungar l'antennule di civada , dicesi del Levar l’antennule di civada dallo stato in cui de-v’ essere per servire, e farlo passare sotto l'albero minore, o lungo questo medesimo albero. CIVANZO. V. Avanzo. CIVÈTA. V. Zoèta. CIVETA, s. f. T. de’Reccai, Giovenca, Vacca giovine che non ha ancora fruttato, e non è stata posta al giogo. CIVÈTO, s. m. T. de'Beccai, Birracchio, Vitello dal primo al secondo anno, e che non sia stato ancora posto al giogo. V. Solili. CIVIÈRA. V. Celiera. CIVIL, Civile; Cittadinesco, Agg. ad uomo di educazione e di nobili o cortesi costumi. Far d’un civil un criminal, Fard.'una bolla un canchero o d'una mosca un ramarro, Far d'un piccolo disordine un grandissimo. Citil, lignifica ancora Tribunale o Giudicatura Civile - SoN STA CITA AL CIVÌL, Sono stalo citato al Tribunale civile Abdk al civil, Ricorrile al Tribunal civile o Vulelevi del foro civi'e. C 0 CIZZA, s. f. Ciccia, Carne — Mollume, vale parte carnosa che agevolmente cede al tatto, ed è propr. quella ch’è sopra al fianco. Fa* bona cizza, Far cotenna o buona cotenna; Rimpolpare ; Rincamare ; Rimetter la carne ; Esser grasso bracato; Ingrassare. Esser pien di ciccia. Cizza , Ciccia o Chicca è anche Voce puerile con cui i fanciulli intendono frutte, ciambelle o cose simili. Zizza è voce antiq. e vale Poppa. CIZZALARDÒN, s. m. Voce ant. Ciccialar- I dune; Ghiotto. V. Foro. C1ZZÌ1V, s. m. Ciccia, Carne. Voce delta dalle Balie per vezzo a’ Bambini. CiZZOLE, s. f. Cicciolo, Quegli avanzi di pezzetti di grasso degli animali porcini, dopo che se ne’è tratto lo strutto, che dicesi anche Siedalo; Frizzalo e Lardìnza. Fab cizzolf. de ono, Far braduo'c di alcuno. Modo basso, che vale Tagliarlo a pezzi Far polpette o cervellata d’ uomini, s’inleude Far macello e strage d’uomini. CLARINÈTO, s. m. chiamasi Uno stromen-to musicale da fiato come l’Oboe. che si suona con una piva — Clarinèt, detto in gergo, valle Spia. CLASSIFICAR, v. Classificare e Classa- j re, neologismi. Disporre e ordinare in | classi. CLASSIFICAZIÒN, s. f. Classa:ione, Ordinamento in classi. CLAVICEMBALO, s. m. Gravicembalo o Gravicembolo, dello anche Ruonaccordo e Arpicordo, Strumento musicale da tasti notissimo. CLISTIÈR, Lo stesso che Serviziìl. V'. CLOCLÒ, s. m. Scrosciò, Strepilo, ed è proprio quelo che fa l’acqua cadendo. V. ScRAVAZZO. CLOACA, s. f Cloaca; Fogna; Privalo. Cloaca, detto a Donna di mal affare, Buldracca; Puttana sozza. CLUBE o Club, s. m. Club, voce Inglese che significa Crocchio. I Francesi la tolsero dagl’inglesi e l’applicarono particolarmente a’crocchi destinali a Imitar cose politiche; quindi l’abbiamo avuta anche noi all’epoca della nostra rivoluzione politica l’anno 1797, nel sign. specialmente di Conventicola o Conventicola, cioè di Segreto raunamenlo di persone, e dicesi in mala parte. V. Combbicola. CO (pronunzialo slretto) (dal lat. Cum, che poi corrottamente si disse Coni) Quando; Alloraquando ; Allorché — Co ti parli, Co te vedo, Quando parli; Quando li vedo. Co ben el laora nol chiapa gnente , Quand’ anche o Per quanto egli lavori non guadagna nulla. Co ’l me piasa , Quando o Posto che egli mi piaccia. CO, (pronunzialo slretto) è voce sincopata di Come, ed ha tutti i significati di questo vocabolo. Nell’Aqua alba, Commedia del C 0 A 11 ò nostro Grilli, una vecchi* aveva 1‘ intercalare, Dirò co disk quelo — Co digo, Come dico. Co, usasi anche ammirativo, e vale Orme o Quanto — Oh co bela! Oh quanto o come bella\Co grazioso! Quanto o Come grazioso! COA, s. f. Co la. Co la coa, Caduto — Senza coa, Scodato. Fusto de la coa, Fusto o Tronco della cada, si dice della Coda del Cavallo o di animali simili spelata. Coa dei arjti, Cada o Strascico, Parta deretana di alcune vesti, che si strascica per terra. Coa del caro, Coda, La parte posteriore del carro. Coa de la vini, T. degli Stamp. Puntone, La punta della vite che dando nel dado preme il pirone del torchio da stampa. Coa de i.’ocbio, Cada, L’estrema parte dell’occhio accanto alle tempia. Coi dei commi, Con alo. Quella parta più sottile d’una lama di coltello in asta che si ferma nel manico col mezzo del cemento. V. Pégola. Coa del soneto, Coda del sonetto. Coa de sorzr, Caletta, Piccola coda; e dicesi Quella dell'uomo per ¡scherzo quando sia piccola. Coa de zente, Codazzo. V. Accompagnamento. Alzar la coa , detto fig. Levare o Alzar la coda, vale Pigliar baldanza. li MEGIO ESSER TESTA d’aNGUELI, CHE coa de stcriòn. fig7 ¿meglio esser cupo di gatta che cada di liane: cioè Esser il maggior tra’piccoli, che il minor tra i grandi. Ficarse li co» m mezo a le gambe . Metlarsi la coda fra le gambe, vaio fig. Incodardire — Far da lepre vecchia, Dar addietro quando si scorge pericolo. Varuàr co la coa df. l’ociiio. V. Var-dìr. La coa’xe duri, detlo. fig. il fine o la conclusione dell'affare è aspra e difficile. Menar la coa , Scodinzolare, Come fanno appunto alcuni uccelli — Arrostare la coda, Dimenar la coda come una rosta, come fanno alcuni animali quadrupedi. Menar la coa a qualcun , dello fig. dall’uso del cane, Confettar uno; Lisciar la coda; Piaggiare, Far carezzo a uno. Ne la coa sta el tklkn, detlo fig. i\f7-la coda sta il veleno; Nell’ultimo sta l.t difficoltà. Co NOL GHF. POL METER LA TESTA EL GnE mete la coa, Mettere la coda dove non va il capo, dicesi Dg. anche in buona lingua. Quando il diavol vuol andare, dov'e' non può mettervi il capo, ponvi la coda. Dove non ha luogo la forza, havvelo l’astuzia. Vocio veder bove el diavolo tikn la