S G A Itisalizione, si dice alla scalata furtiva che dà il Ladro per introdursi in una casa a rubare. SCALCAGNAR, v. Scalcagnare, Dar colle calcagna o Calcare altrui il calcagno della scarpa ¡11 andando. Scalcagnar lf. viiir. T. Agr. Stralciare le viti, Levar i tralci delle viti surrette die non hanno frutto : operazione che fassi da alcuni perchè T uva prossima ad invaiare abbia minor ombra e possa più presto maturarsi. SCALCARLA, s. f. Scalchcria, L'arte c l’of-Ozio dello Scalco. Da noi però s’intende la Disposizione ordinala e regolaro de’ piatti e trionll in una tavola da mangiare. SCALCO, 8. m. Scalco o Siniscalco, detto in voce barb. Senescalcus e Seneseallus, l ffiziale al servigio de’ Principi, che corrisponde al Maggiordomo o Maestro di casa, cioè Quegli che ordina il convito e mette in tavola le vivande ed anche le trincia. Tra gli uffiziali della casa ducale ai tempi Veneti v’ era pure lo Scalco il quale aveva le sopra dette incumbenze, serviva ai banchetti pubblici del Doge, e lo accompagnava nelle funzioni, tenendosi sopra gli Scudieri, ma alla smista del Cavaliere. Questa carica era per lo più sostenuta dal Maestro della casa privata del Principe. Scalco si chiama anche chi trincia nelle mense private. SCALDA, add. Scaldalo-, Riscaldato-, Intronfiato ; Imbronciato, vale Adirato. Scaldato, per metaf. vale Acceso l’animo, Eccitato, mosso a qualche passione. Scalda da la frevb, Accaldato; Rinfocolalo, Riscaldato assai. Scaldà da l’ amòr o da la fortuna, Ebbro d’amore ; Colto spolpato —Ebbro di stizza, vale Adirato al maggior segno, infuriato, arrabbiato — Ebbro di sua fortuna, vale insuperbito, Invanito, GonGo. Scaldi al zogo, Aver il pugniliecio, dicesi di Uno che, perdendo al giuoco, si pugne e viene iu desiderio di ricattarsi; che si dice anche Egli è punto. SCALI) VDA, s. f. Riscaldamento — Darse bua scaldàda. Riscaldarsi. V. Scaldar e Scalogna. SCALDADÌN, add. Accessuolo; Focosetto; Infiammatelo, Agg. d’uomo. Scaldadìn da l’ahòr, Cottìccio, Alquauto innamorato— Ardentello, dim. di Ardente, nel sign. di Persona appassionala. Logo scaldadìn, Luogo caldetlo. — Caldino o Caldina, Nome che gli uomini di campagna danno a que’ luoghi ove è caldo per esser battuto dal 8ole a mezzogiorno. SCALDADÌNA, s. f. Caldo — Darsb csa scald a dì* a Darsi un caldo. SCALOALÈTO, s. in. Scaldaletto, Arnese di rame con manico di legno, notissimo. V. Munega dT leto. SC.ILDAPIÈ, s. m. Dicesi da noi propr. un Vaso di figura quadrata a guisa di cassettina fatto per lo più di legno colla fodera di latta, con un’ anima di ferro, bocherato nel ' S C A coperchio, che usano le nostre donno per tenervi fuoco e scaldarsi i piedi stando sedute. Se Scaldapiedi non trovasi negli autori di lingua, non possono forse mancare Caldano o Caldanino, che sono però termini generali di simili arnesi. V. Scaldìn. SCALDAR, v. Scaldare; Riscaldare. Scaldar osa caldura d’aqoa, V. Cal- DIERA. Scaldar qualcù.v o Scaldar i feri * qualcun. detto fig. Scaldcggiare e Sollevare. nel sign. di Eccitare, Invogliare, Accendere 1’ animo, Destare o generar brama etc. — Accalorare o Riscaldare, dicesi del Porger calore, veemenza o ardore a trattamenti o negozii o simili — Dicesi ancora nel sign. di Innamorare alcuno — Gonfiare alcuno, vale Aggirarlo con parole, Ingannarlo, Adularlo. Scaldar el culo a cpi regazzo. detto fig. Sculacciare. Scaldar i baschi o i scagni, Acculatlare le panche, Star ozioso sedendo — La bottega non vuol alloggio, cioè Gente che si fermi a ciarlare. Scaldar le rechie, V. Beotia. Scaldar se, Riscaldarsi; Intronfiarsi; Imbronciare : Prendere una caldana ; Inanimirsi; Infervorarsi; Incollerire; Innamorarsi, Diversi significali clic s’intendono sotto la voce vernacola. Scaldarse, parlando delle biade, Riscaldarsi, vale Patire, Votarsi e parlando di Farina, Formaggio, Frutta e simili vale, Guastarsi. Putrefarsi. Scaldasse o Scaldarse f.l fig! o kl sangue, detto fig. Adirarsi; Levarsi in barca; Alzare i mazzi; Andare in furia; Salire sulla bica — In altro senso pur fig. e famil. Imbufonchiare, verbo neutro, che vale Adirarsi alquanto; e corrisponde al lat. Subirasci — Essere sdegnoso, dicesi per Dilicato, tenero, che agevolmente è alterato — Le xe scaldar: anca si che le ga cui, Sono imbufonchiale: ila a veder che si sono abbaruffate. Scaldarse in qualche afIh, Pungersi in qualche affare, vale Infervorici o Riscaldarsi in farlo o trattarlo. Scaldasse in tel zooo, Intabaccarsi nel giuoco ; Imbertonarsi, Prendervi passione. A STO FOGHETO V0GI0 SCALDARMI ANCA HI, Egli è ragion che Rerto bea o simili, Prov. che si dice quando è pur convenevole che altri di qualche cosa abbia la parte sua. Quando la casa se brusa tuti se scalda. Quando la casa abbruci ognun si riscalda ; Quando !' albero è caduto tulli corrono a far legna, e valgono, Molti »’ abusano delle disgrazie altrui, e cooperano all < rovina di chi non è buono a regolarsi da sè. SCALOATISSIMO, add. Accesissimo superi. di Acceso, V. Scalda. Accesissimo, si dice del rosso che sia colorito moltissimo. Rosso accesissimo. SCALDADÌN, ». m. Caldano ; Laveggio e per sincope, Veggio, Vaso di terra cotta o di rame o di ferro, con manico, nel quale SGA Glo si mette fuoco per riscaldarsi le mani. V Scaldane. Comare, dicesi a Vaso di metallo pien i d’acqua calda che coperto di panno si usa parimente per riscaldarsi. Palktina da scaldini, V. Palktina. SC ALDI NÈTO, s. in. Caldanino ; Caldu-nuzzo. Piccolo Caldano. SCALÈ, s. m. Voce turchesca, T. Mar. datoci dai Francesi, ed è il nomo d' una specie di Caicco lungo più del solilo, dorato, che porta sedici remi, ed ha a poppa un copertimi o stanza ad uso delle persone che vi montano, (’osi chiamasi propr. quel Caicco eli 'è montato dal sovrano o da quelli della sua famiglia e simili, per distinguerli dagli altri. SCALETA, s. f. Scaletta o Scalino, Piccola scala. Pare che Scalete si dicesse antieament) ad osmi genere di paste dolci fallo da’Ciam-bellal, ma forse più particolarmente a quella specie di pane condito con zucchero o burro che somigliasse nella forma, per esempio, alle azzimelo pasquali degli Ebrei che si fanno anche a’di nostri, le quali hanno la forma di scaletto a pinoli. In una Cronaca citata dal nostro cavaliere Morelli (Pompe nuziali de’ Veneti) si racconta che il Senato decretò che alle feste non si FACCIANO COLLAZIONI SUI SOLÈRI lì PER LA SALA, SALVO CHE IN LR CAMERE SECONDO SI FACEVA PRIMA DI SCALIATE E CONFET1 JIK- nudi. E in un sonetto dell' abbate Labia, tra le poesio veneziano pubblicala dalla tipografia d'AlvisopoIi, si legge, Né fa tante scalete un scalrtììr. Notisi in oltre che Scaletb si dice da’nostri ciambellai a quella specie di cialde o d'ostie ch'essi fanno e vendono a'Confetlurieri per uso di contenere il mandorlato liquido quando si fabbrica: le quali dall’ impressione dello stampo sono segnate a scacchi o come a forma di scaletta a piuoli. Sembra però indubitato che da ciò sia vpnuta la voce Scalktèr, che vuol diro Facitore di scalette. V. Scaletf.r. Pro a scaleta, detto da’ Lombardi Interesse scalare, chiamiamo quell’ Interesso o censo annuo o altrimenti convenuto, che sopra un capitale accattato si paga a scala, gradatamente di mano in mano che scade e quante volte non sia il capitale affrancato. SCALETEIt, 8. m. (da Scaleta, V.) Ciambellaio, Quegli che fa e vende ciambelle — Offelluro direbbesi a chi vende paste croccanti — Bericuocolaio ; Cialdonaio ; Cantucciino; Confortinaio, A chi fa e vende Bericuocoli, Cialdoni, Cantucci, Confortini. Pasticcere o Pastelliere. chiamasi chi vende paste dolci. V. Buzzolai. SCALFARÒTI, s. m. Scarpa di fellrel’.i, Specie di scarpe larghe che si pongono sopra le scarpe ordinarie nell' inverno per ripararsi dal freddo o per non scivolare. SCALEO, s. m. Voce di gergo, e vale boccale, Quello con cui si beve. Con un scalpo de chiaro la giusteremo, Maniera de’ Barcaiuoli, e vale Con un boc-