P I s sussi o alle pietre o Assassarsi, V. Pie-ràda. Magnar ooatro pironae dk salata. Mangiar quattro forchette o forcine d'insalata, in veee (li Koreheltale o Forcinate, per dire Mangiar poea insalata, quattro bocconi d’insalata. Àbbiam l’esempio dalla voce Cucchiaio, che figur. dicesi per Cuc- \ chiaiata. V. Scolièr. PIRONVRSE. v. Lo stesso che Fa» lk pi- RONAE, V. PlRONÀDA. PIRONCÌ\, s. m. Forchettina, Piccola forchetta. Piroscìx dei marmi, Pernuzzo, \ . PlRÒN Piroscìv de lk tagik, Pernuzzo 0 Asti-culo, Quello attorno al quale gira la girella delle taglie. PIROSiÈRA o Cassèla, s. f. T. de’Tessitori. Cannaio o Panca o Panchetta, Strumento di leguo fallo a guisa di cavalletto, che porta i rocchetti carichi di filo per l’ordito. V. Roche lo. PIS.NENTE, s. m. che vale Povero contadino, lo stesso che Masenektk, V. PISOLAR, v. Dormicchiare o Dormigliare. Leggermente dormire, che anche dicesi Sonnecchiare ; Sonnifcrare ; Sonneggia-re ; Velar l'occhio. PISOLKTOi PISOLI \ / s in. Sonnerello o Sonnelli-PISOLO ' no. Piccolo sonno. Far din pisolo o pisolkto o pisoli y. Vi -lur l’occhio, Leggermente dormire — Fu-re un chiocciolino, Rannicchiarsi per dormire. Pisolo de la matin*, Sonnellino dell'oro, si dice del Sonno che si dorme sull'aurora. PISPÌ. s. in. T. de’ Calzolai, Spighetta falsa, Linea di puuli bianchi intorno al lacco della scarpa, alquanto diversa nella sua forma dalla spighetta bianca. P1SSAC\N, s. in. T. degli Erbolai. Specie d'Eiba detta con altro nome vernacolo, Ca-stracàn,V. Pissacàx, T. de’ Muratori, Scarpa, dicesi a quel Pendio delle mura che le fa sporgere in fuora più da piè che da capo. Ma i nostri Muratori dicono Pissìcà.v, quando la Scarpa è di legno anzi che di pietra. PISSAIH s. I. Orinata ; Pisciata ; Piscia-tura e Pisciadura, Il pisciare. Dar osa pissàda, Pisciare. V. Orinai. PISSA IN LETO o PiasÓN, Piscialetto, Pi-sciucchera, Voce bassa cou cui si mentovano le pultelle, le fanciulle, quasi si voglia dire che pisciauo ancora in lelto; e dicesi anche Pisciadura. PISSAOR, s. ni. Pisciatoio, \aso o Luogo da pisciarvi. Pissaòr o Pissadòe , dicouo i Vetturali al Fodero, eh’ è Quella specie di guaina, in cui sta rannicchiato il membro del Cavallo. ■* PISSAR, v. Pisciare ; Orinare ; Far acqua. Tui>à> a rissi», Ripisciare. PlSSARSE ADOSSO, PÌSÌCUISÌ SOttO J SCOIII-lloerio. P I s pisciarsi. — Detto poi figur. vale ¡Non riuscire nelle sue operazioni ; o Aver paura. Pissi» fora la pad**, Pisciar la paura, modo basso, Ripigliar animo dopo qualche paura. Pissà» in lf.to e dir che s’ii* so*, Pisciar a lelto e dir ch’egli ha sudato. E-spressione metaf. onde b’ allude allo stato comodo e dovizioso di alcuno. Sono corrispondenti Stare in barba di micio o di gatto; Tener fante e fanlclla ; Asino bianco gli va al mulino. Logo di pissà», Pisciatoio, Luogo o Canto da pisciarvi. Sf. ti vol sta* san, pissa spesso come d» cai», Piscia spesso e fatti beffe del medico, Supponsi che il pisciare spesso sia sano. Ti te ne acorzarà in tf.i. pissà», Te ne accorgerai al far dei conti, ovv. Alla prova si scortica l' asino, cioè Te ne accorgerai in ultimo, Gnalmeule , alla conclusione. * PISSARIOLA, Aver l* pissariola, Aver prurìto di pisciare ; Pisciare spesso. Pissarolo marzo, dicono i Maniscalchi allo Scolo giallo-verdastro eh’ esce tavella dal prepuzio del Cavallo o del Rue. PISSV SV.NGUE, 8. m. Piscia sangue, Malattia conosciuta nel Rue e nella Pecora, e più radamente uel Cavallo, per cui I’ animali- piscia sangue e talvolta mescolalo coll'orma. PISSÌNA, s. f. Pozza ; Pozzanghera ; Osteria de’ cani, Acquerella con fango sulla strida. Pissim* è poi il nome di alcuni luoghi o strade di Venezia, come Pissina i>r S. Moi-sk, de S. Zoluk, de S. Samuel eie. e pare che sia la stessa voce latina Piscino, con cui anticamente chiamavansi. Tulli i luoghi destinali al nuoto ed al bagno. Si osserva che queste nostre piscine erano una volta rivi. I’ISSO, s. m. Piscio e Piscia ; Orimi e Urina e Lazio (Voce latina), e per ¡scherzo Acqua di cannella. Muro toto sporco da fisso, V. Miro. Pis8o, chiamali') i Valligiani I' angolo e-sterno di due pareli riunite d' un cannaio o chiusura del pesce nelle valli. V.Gomio. Anoàr fora de sto fisso, detto fig. Uscire del pecoreccio ; Uscir del fango o del ginepraio o del Ieccetto o da quest'intrigo o vi'uppo o noia o fastidio. PISS0L4R, V. Spissolàr. PISSÒN, V. PlSSJk IN lrto. PISSÒTO, add. Piscioso, Imbrattato di pi-ciò — Pisciosa e Pisciacchera, dicesi per dispregio o per ¡scherzo a Fanciulla. l’ISSÙTA, s. f. T. de’Pescatori d'Istria. Nome «he dassi ad un pesce di mare, che 8Ì piglia con frequenza nell'lstria, e ch’è buono a mangiare. Ila la figura dell’Orata, alcune fasce nere trasversali ai lati, ed il muso molto acuto e sporgente in su : ragion per cui il nostro Nardo lo chiamò Spurus Oxyrinchut. PIT 513 PlSTlGNA. s. f. T. de’Sarti, Collaretto o Coletta, Quella parte dell’abito dell'uomo, che gli sta attorno al collo — Pistugnn, dicono i Toscani la Falda della veste, quella parte cioè che noi chiamiamo Falbalà. PISTAGNÒN, s. ni. accr. di l’islagna, Collaretto assai allo. PISTDGIO, s. ni. Voce ant. lo stesso che Pestariòl per Mazza da pestare. PISTÒLA, s. f. Pistola, Arma da fuoco nota ; che dicesi anche Terzetto. Pistola cativa, Pistalessa. Pistole d» fono*, Terzcruole o Tersa-mole. V. Fonoìna. Go la mia pistola ccRT* h scARsEi.A, Maniera fam. met. che vale Cuarenlìa : Salvezza; Schermo, Difesa o talvolta Documento decisioo, che potrebbe dirsi Anna difensiva. PISTOLÈSE, 8. m. Pistoiese, Sorta d’arma bianca che usavasi una volta, ed era una specie di coltello largo ili lama, somigliante alla figura d'una lingua vaccina, o sia quella specie d'arma che usa portare il Pantalone in commedia , il quale la chiama scherzevolmente Lk.vgo* de v*ca. PISTÒN, s. m. Pistone, Certo archibuso di larga canna, lungo poco più d'uu braccio. Pistò.n scavezzo, dicesi il Pistone medesimo che abbia il calcio separato dalla canna, a cui sta nondimeno riuuito mediante un gangheretto di ferro, per comodo di portarlo sul braccio. \ . Spazzacampagnk. Pistòn davi», Fiascone e Fiasco. Vaso grande ritornili di vetro, col collo ma senza piede. Pistòn o Mortarrto, T. Mar. Pistone, La parte mobile della tromba, quella ciò» eh entra nel tubo o corpo della tromba, e che pel suo moto vi fa montar l'acqua. Pistòn, si dice da alcuni quello Slru-mento di legno con due manichi con cui si batte il terreno, lo stesso che Beo, V. PISTONCÌN, s. in. Fiuschetto o Fiaschel-tino. PISTOR, s. ni. (dal latino Pistor) Pittore o Panattierc, Colui che fa e vende pane. PISTOR V. s. f. La Moglie a Femmina di Pittore, la quale sugli esempli di altre voci consimili potrebbe dirsi senza tema d’errare Pistoia. PISTORÌV, ». f. Forno, Corpo dell’ edificio desliualo a fare e vender pane. PITA, s. f. Voce «Iella Villa, lo stesso che Diadi*. V'. PITARARO, s. in. Voce del Contado verso Padova. Vutelluio, Facitor di vasi, di testi e simili di terra. PITÈ, s. ili. chiamano a lìiirano una Giara o Orcio di terra cotta, il quale murato in uu angolo della cucina e sepolto fino alla bocca nella »abbia, liensi in molte case per custodirvi 1’ acqua, di cui talvolta è gran penuria iu quell' isola. Forse è derivata la voce vernacola dal Greco 7tia0i Dolium, Ur-ceus : di che si veda il Du-Cange alla voce Pitalfus. 65