560 RED REDAZIÒN, ». f. Composizione ; Compilazione, Componimento. REDE, s. f. (coll’e strutta) Rete, Strumento di iune o di filo tessuto a maglia, per pigliar pesci o uccelli — Rezza, Rete di minute maglie, nella quale si fanno coll’ ago diversi lavori — Ragna, Kete cou cui si prendono gli uccelli. Rede da cievoli, Rezzuola, Specie di liete iu niente diversa dalla sciabica (V. Trata), se non iu quanto è di maglia più fitta, spago più grosso, e tirasi in terra con un solo spilorcio per parte. Con 'essa si prendono i pesci litorali, come Muggini, Orate, Ragni, Mormora, Sogliola eie Mktkr zo le rrdb, Calare le reti, dicesi da’ Pescatori il Mettere le reti in mare per dar principio alla pesca. Tirar so le redr, Sulpare le reti, Tirarle su ; cioè a terra o iu barca. Rede da trata, V. Trata. Rede da ositi, Ragna, dicesi alla liete con la quale si prendono gli uccelli — Ar-maura, Armadura delle ragne, a Quelle due reti a maglie grandi, che mettono iu mezzo il panno della ragna per sostener- lo — Cao de sora, Muestra a quella Fune principale, in cui s’ infilzano o reti o ragne per poterle tendere — Cao oa basso, Mae-struzza, Una di quelle fuuicelle che soo da capo alla ragna, e servono per distenderla — Coihìn, Fileiti, a quello Funicelle che si legauo da basso per tenerla tirata ; e quel legare dicesi A Dilettare — Sachkto, Sacco, dicesi a quella parte del panno dove rimau preso 1’ uccello — Cocolàb, Appannare, il Tirar su il detto panuo, e farne i sacelli nelle maglie dell’ armadura. Spannare, si dice il Mandarlo giù — Dar in te la rkde, Dar nella ragna o nella rete, vale Rimaner preso alla ragna o alla rete — Tirar so le rede, Ribatter le pareti o aiuole, Ricaricarle. Rede da boriiamo, Maglie di reti di poppa di arrembaggio, Alcune funi ben tese e poste per traverso, che formano quasi maglie di rete a mandorla, per difesa del vascello nel caso d'attacco. Rede da perìjca, Reticella, Specie di Cuffiotto di seta o di filo, che guarnisce l’interiore della parrucca. Rìde da testa, Reticella o Rete, Specie di cuffiotto o arnese a maglie, che si assetta al capo. REDK DE RAGNO, V. Scarpìa. Cossa fata a rede, Reticolalo o Reticulaio. Legno per fab le bkde, Modano, Le-guetto onde si Ibriuauo le maglie delle reti. Chiapàb ih bedf,, detto fig. Trappolare, che vale Ingannare altrui cou apparenza o dimostrazione di bene ; Prendere alcuno alla ragna, detto per melai'. —Quindi Ca-scàb in bede, Dai• nella rete o nella ragna, Incorrere nell’aguato. Rimaner colto, preso, ingannato. Questa xe una bedf., Ella è una rete, R E D dicesi metal, in sign. d’ Inganno, Trappoleria. REDE o Erede (coll’ e larga) s. m. Erede o Rede, Quegli che succede nell’ eredità di chi muore. Però Rede è idiotismo. REDÈCIMA, s. f. Termine che usavasi nel Governo Veneto, detto dal barbarico Redecima o Redecimatio, e vale Frazioue della decima o sia La decima parte della decima. Prediale o Sopraddecima, che il Senato Veneto aveva imposto sui beni posseduti dalle Mani morte. RÈDENA, ». f. o Rbdene in plur. Redina o Redine e Redini in plur. Quelle strisce di cuoio o simili, più o meno lunghe, che sono attaccate al morso del cavallo, colle quali si regge e guida. V. Bbia. REDENTÒR. s. m. chiamasi volgarmente il grandioso e magnifico tempio dedicato al Suntissimo Redentore, esistente nell’ I-sola della Giudecca, ed annesso al Convento de’ Padri Cappuccini. Questo tempio fu eretto per decreto del Senati» Veneto il 4 settembre CV76 per la liberazione della Citta nostra dal contagio che durò due anni continui, in cui morirono i»l mila abitanti, e fu fatto voto di visitarlo ogni anno solennemente nella terza domenicadiluglio.il disegno di questo edìfizio fu di Antonio Palladio allora vivente. Vedansi le Memorie storiche antiche Venete del nostro Abbate Gallicciolli, Lih. I. num. 812. REDÈNZIO, s. f. Redenzione, nel sign. di Via, Wso, Modo. No gh’è rf.df.nzio, Aon c’è via nè verso; Non c'è pania che tenga ; Non c’è redenzione o riparo o riscatto, Non c’ è caso, Non è possibile. REDÈSTOLA o RAGESTOLA FALCO-NIERV, s. f. delta sul Padovano e nel Polesine Rf.sestola. Uccello chiamalo ital. Velia cenerina maggiore, in Toscana Velia grossa e da altro Autore Castrica Pa-lontbina ; nel Ferrarese poi Vf.bla e De-stolo Falcomero; a Ravenna Buff.rola o Fe»lotta ; nel Milanese Orf.sto etc. e da Linneo Lanius ercubilor. Questa specie è della grandezza d’ un Tordo sassello. Ne’ mesi di luglio e di agosto contraffa col canto diversi uccelli, ma ne’ rimanenti non cauta che quasi come la Civetta e malamente: ingrassa sul finir dell’estate. V. Gavazzò a. REDÌGER, v. Voce pretta francese, dal latino Redigere, che abbiamo qui comincialo ad usare nel 1797 colla democrazia, nel sign. di Compilare ; Formare ; Comporre — Rediger un processo vebbàl, Comprare o Comporre un processo verbale o un protocollo di consiglio. REUIN, s. m.) Reticella; Reticino, Lavo-R E DIN A, s. f. ) ro Iraforato colla maglia di rete. Redìn da note, Cuffiotto o Scuffiotto, Quella specie di culiielta, che si mettono in capo alla notte gli uomini, cosi detta fra noi perchè è fatta a rete — Rete e Reticella, dicesi una Sorte di cuffia tessuta a ma- R E D glia — Rezza, si dice alla Rete di refe di minutissime maglie, nella quale si fanno coll'ago diversi lavori. RÈDIT A) s. f. Eredita; Redità ; Retaggio Il EDITA) o Reditaggio e Erelaggio. Chiamasi anche Asse ereditario. REDIT VII, v. Ereditare ; Redare ; E re dare ; ' Redilare, Succedere nell’ eredità di chi muore, Divenir erede. Reditàr insieme, Cunsuccedere, Aver ugual diritto di succedere nell’ eredità con un altro. REDIT VRIO. Ereditario, Agg. di cosa che viene altrui per ragion di eredità. REDITARIOL, s. m. Reditier» ; Rede ; E-rede, Quello che eredita. Col nostro termine però intendiamo Quello ch’è prossimo o presuntivo erede. REDITARIÓLA, s.f. Reditiera; Reda; E-rede ; Redatrice, La femmina che eredita. REDÙDESE, s. f. dicesi più comunemente per A REDÒDESE, V. REDONDA, s. f. chiamavasi un' antichissima Moneta d’oro \eneziana del valore di una lira d’ oro o sia di sol. 64 Veneti, che corrispondono a L. 1. 60 italiane. Preteu-desi dagli Storici, che il Doge Pietro Ba-doer ottenesse nell’anno 939 dall’Imperatore Berengario, eh' era a Pavia, la facolta di coniare tale moneta d’ oro, che chiamò poi Redo mia, locchè probabilmente vuol dire Rotonda. Essa era del valore doppio dell'OsELA, V. REDO ,\ DO, T. antiq. Rotondo o Tondo. REDOPIÀR, v. Raddoppiare, Far doppio. REDOSSO — Montar a bbdosso d’ un cavalo , Cavalcare a ridosso o a bisdosso o a bardosso o Montar a cavallo nudo, Cavalcar senza sella. Andar a redosso de uno, Andar a ridosso, vale Addosso — Soprapprendere ; Cogliere all’improvviso. Meter a redosso, Metter a ridosso, Soprapporre. Me xe vegnù po a redosso la .uorie de mio pare, Mi si è poi aggiunta a sopraccarico la morte eie. cioè Per un di più, Per giunta. REDOTO, s. m. (coll’ o stretto) o Redùto, Ridotto ; Ridutto ; Redutlo e RadJoltu, Dicesi il Luogo dove si aduuano le persone per trattenersi. Ma nel senso nostro vernacolo s'intende la Casa o Luogo di riduzione pubblica per uso di giuocare a giuochi di rischio. Questa casa pubblica di giuoco fu qui aperta all’ epoca, in cui sotto il Governo \eneto furono proscritte le Bische; e vi teuevauo banco i soli Patrizi! rivestiti della loro toga nera e della parrucca, detta da vesta. Ora, vielati già dalla legge i giuochi d’ azzardo, questo Ridotto non serve nel carnevale che all’ uso delle feste di ballo mascherate. Redoto de baroni, Bisca o Biscazza. Bisca. REDÒTO e Ridóto, add. Ridotto ; Ridotto e Redutlo, dal Verbo ridurre. Mal redòto, Mal concio ; Rifinito.