/< 58 0 S S OSÒ IVA, s. f. Vociane, nccr. di Voce. OSÒSO, Lo stesso cho Esoso, V. Ma è idiotismo. OSPEÀL, s. in. Spedale e Ospedale, Luogo pio che racoelta gl’ infermi per carità. Ospeàl or poveri, Conservatorio, dicesi al Luogo di ricovero per poveri e prop. per donne e fanciulli — Orfanotrofio è il Luogo pio che per carità raccetta gli orfani. Quattro erano in Venezia, a’ tempi della repubblica, gli Ospitali o sia Orfanotrofii no’ quali I si custodivano le fanciulle, eli’ erano anche educate nella musica ¡strumentale e vocale, cioè la Pietà, i Mendicanti, I’ Ospitaletto e gl’ Incurabili. V. Ospizio. OspEÀL DEI VIANDANTI, V. OSPIZIO. Ospr.ii. mimtAr, Ospedale militare, si dice ¡1 Luogo assegnato al ricovero de' Soldati feriti o ammalali — Gli Ospedali volanti sono detti Ambulanze. Priòr de l’ospkàl, Spedulingo e Spedaliere — Astante, dicesi l'Assistente o Servo di spedale, dotto altrimenti Pappino, dal portar agl’ infermi le pappe. Ospeàl,detto per Agg. a uomo. Infermiccio ; Pien di magagne. Ila più mali che >1 I l'avallo della carrella, ni dice di Chi abbia addosso molte mascalcie e doglie. 0SPEALÈT0, s. m. Spedai etto, e Spedalino, Piccolo Spedalo. 0SPEAL1ERA, diceva« ne’ tempi Veneti in i forza di sust. e talora per agg. a Quella giovine povera ch’era allevata ed educata in alcuno degli Orfanotrofii della Città; e \o- I leva dire Alunna o Allieva dell' Ospitale ; dovane o Fanciulla dell' Orfanotrofio. OSPIZIO, s. in. detto anche Ospeàl, Ospizio; Ospitale; Albergo, Luogo dove s’ alloggiano forestieri senza pagamento, o si dà ricovero a’ poverelli per carità. OSSARSE, v. Osare; Ardire, Aver ardimento: coraggio, che anche dipesi Allentarsi. Nome osso, Aon oso ; Non ardisco; Non ho cuore ; Non m’attento. OSSERVAR, v. Osservare ; Appostare, nel sign. di Notare, Guardare. Ossrrvh co ’L dorme, Appostate quando egli dorme. OSSETO, b. m. Ossetto; Ossicino ; Osserel-lo, Piccolo osso. Ossuto dei fkiìti, Nocoiolino; Nocciolel-to, dicesi dell’ Ossetto che si genera nelle ciliegie e simili frutte. Akdìr » ossuti, Maniera fam. Andar a Scio iti rovina , in malora, in brodetto, a gambe levale. OSSI o Corbame, s. in. Catriosso, Ossatura \ delle coste de’ polli spogliata della carne. OSSO, e. ni. Osso. Osso de li gamba. Fusolo ; Focile — Tibia, dicesi il maggiore. Fibula il minore. Osso iir la spala, Scopula, La palletta della spalla. Osso del brazzo, Focile del braccio, 11 maggiore dicesi Ulna e il minore Radio. Osso del colo, Catena del collo, dicesi degli Ossi che collegauo il collo, che più propr. si chiama Nodo del collo. Sì polen- \ 0 S S temente il percosse che fiaccandogli la catena del cullo, tantosto gli fa render l’anima. Osso del fiasco. Ischio e Scio, Osso con cui l'osso della coscia nella sua estremila superiore fa l’articolazione. V. Siatica. Ossi de balena, V. Balena. Osso dei froti, Nocciolo e anche Osso. Quello che si genera in alcune fruita. Osso desi.ooà, Osso disvoluto, dicesi a Quello uscito dall'uovolo o incassatura. Osso fora de loco, Lussazione, Slogamento d’ un osso. Osso doro da roseoàr, detto fig. vale Impresa di riuscita difficile o pericolosa — Ei, ga per le man or osso doro da roseoàr. Egli ha tolto a rodere un osso duro, Egli ha pigliato a fare una cosa diffii-ile ; E vuol dire ancora, Egli ha che fare con persona potente, contro cui difficilmente riuscirà. Osso pien de meola, Cannella, Osso pieno di midollo, eh’ è attaccato alla polpa della coscia e della spalla. Osso sacro. Osso sacro detto dagli Anatomici Codione e Codrione ed anche Coccige o Uropigio, Ossicino cartilaginoso, che forma l'estremità delle reni appunto sopra il sesso, più apparentemente negli uccelli che negli uomini. Cavità o Incassadvra nei ossi, Bossolo; Concavità, nelle quali entrano gli uovoli o capi delle ossa. V. Incassaora. Bianco de lf. nosf.le dei ossi, V. Bianco. Aver el zogo in ti ossi, V. Zoco. Cavàr i ossi dai froti, Snocciolare le frutta. Deventàr osso, Ossificarsi, o Inossire, Formarsi in osso, e quindi Ossificato e Ossificazione e Inossito. Esser de ossi grossi, Esser ossoso e ossuto, Fornito di grandi ossa. Far so l’ osso, detto fig. Fare callo o il callo, Assuefarsi anche a ciò che nuoce e dispiace. Lassarse da l’ osso, V. Lassar. Ossi spolpai o scarnai, Ossa scusse o scarnale, Pure ossa, senza carne. Mete* on osso a so logo. Racconciare un osso o Riporre tm osso, vale Rimetterlo al suo luogo, Raggiustarlo — Detto fig. Me- TER I OSSI A so SEGNO O A SO LOGO, RaCCOn- ciare le ossa, vale Racconciar un affare ch’era prima malandato. Pble e ossi, V. Pele. Toto se giosta via de l’osso del colo, V. Colo. Tfti i ossi torna a so logo, /n cent’ anni e cento mesi toma l’ acqua a’ suoi paesi, Prov. che dinota la continua rivoluzione delle cose. Zogàr ai ossi, V. Zogàr. Osso e roso, Ossa e pelle si suol dire motteggiando di Donna maghera. Toto ga el so rebf.dio vu che l’osso del colo, V. Rekedio. Ossi da morto, si chiama fra noi una Specie di pane «oudito con zucchero e burro ma 0 S T ridotto alla forma benché grossolana d' un osso di gamba umana, che si vende da'Ciambellai. OSSOCÒLO, s. m. Cosi chiamasi una specie di Salsiccione, che mangiasi crudo a fette, fatto di carne porcina tratta dal collo del-l’animale. OSSODÙRO, s. m. Voce ant. ma tuttavia usata da qualche idiota per Dorsoduro, uno de’Sestieri in che è divisa la citta nostra. V. Sestièr. OSSÒN. s. m. Ossaccio, Osso grande. Aver ossom, Esser ossuto e ossoso cioè Con ossa grosse. OSTA, s. f. Ostessa e Osta, Albergatrice ed anche La moglie dell’ Oste. OSTA Ili A, s. f. Osteria; Taverna, Luogo dove si vende vino, si mangia e s’ alloggia. Ostarìa da lauri o Ostariazza, Osteria da mal tempo, Osteria da confinarvi assassini. Andàr fora de l’ ostarìa, Stavernare. Voce bassa, e vale liscire dell' osteria. OSTARIANTE, s. ni. Frequentatore, d'o-steric, e vale in conseguenza. Ubbriacone, tiran bevitore. \ . Bhac.no e Fragioto. OSTARIAZZA, V. Ostarìa. OSTENTAR, v. Ostentare, Far ostentazione o mostra di che che sia. Senneggiare, Far pompa di senn*. Ostentàr, dicesi pure da alcuni idioti in vece di Sostentàr, nel sign. cioè di Resistere; Ostinarsi, Sostenere un’ opinione. OSTENT AZIÒN, a. f. Ostenta zione ; Ostentamento. Fasto. Ambiziosa dimostrazione. Ostf.ntaziòn, dicesi talvolta nel parlar più triviale per Caparbietà; Ostinazione. 0ST1NV o Iìstinà, add. Ostinato, Che sta tropo pertinacemente nel suo proposito, che anche dicesi Incaparbito ; Inteschiuto ; Capone: Copaccio ; Restìo ; Pertinace ; Protervo. Forbice o Forbici, dicesi di Chi è ostinato nel dire o fare ciò che gli è vietato. Trtslo a quel Cavallo che lira contro lo sprone. OSTINADÌN. add. Ostinatello ; Ostinatetto: OSTINADÌNA, o Ustinadìra, 8. f. Ostinale Ila. Piccola ostinata. OSTINARSE, v. Ostinarsi; Incaparbire; Incapare ; lncaponirc ; Ingrossare — Perfidiare o Stare in sulla perfidia, vale Ostinarsi pertinacemente. OSTINAZIÒN, s. f. Ostinazione ; Caponag-gine; Caponeria ; Caparbietà — Capono voglia. Cavàr l’ ostinaziòn a qcalcùk, Scaponire alcuno — E parlando d'un ragazzo, Sga-rire o Sgarare un fanciullo, che vuol dire Batterlo e fargli deporre il suo capriccio. Ostin aziòn da molo. Mulaggine, detta fig. per Caparbierìa. OSTO, 8. tri. Oste; Ostiere ; Ostiere; Taverniere ; Tavernaio. Far el conto senza l’ osto, V. Conto. Chi fa ’l conto senza l’ osto lo pa do volte, V. Conto. Dar frn a l’ osto, V. Fen. Domandàr a l’ osto se ’l ga bon vin,