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 ma in corpo ; Far pisciar la paura, Ripigliar il coraggio smarrito.
 In ankma MIA, Specie di giuramento fa-rail. V. In cargo de l’ anf.ma, in Carg.i. VNEMV, adii. Animalo cioè Incoraggiato. Animalissimo è il superlativo.
 Animato, si dice anche per Vffelluoso, di cuore.
 Corpo ani mà, Animalo, Che ha vita senziente.
 ANEMVL, s. m. Animale.
 Itesiia, Urtilo, Valva sono nomi genera-
 li	di tutti gli animali irragionevoli.
 \n!.uài, signica anche Vite — I n pkr n' ankmàli, Un paio ili buoi.
 Vnkmài, i>a tf.ra f. ha aqua, Anfibio. Anemìl iia do pie, Bipede, l’uomo, i pol-
 li	etc. Da quatro pie, Quadrupede o Qua-
 iIrtipedo, come il cavallo, il cane eie. — Di più piF., Pulipede e Mullipedc, (Mie ha molti piedi, come diversi inselli.
 ÀnkmIi. por'in, V Porcelo.
 Ankmali da mortura, T. de’ Beccai, Animali ila macello.
 Cossa da anf.mìl, Animalesca — 1)a ane-mal detto avv. Brutalmente-, Brutamente, e vale Sconvenevolmente, villanamente — Far da anemàl, Bruteggiarc, Far da bruto.
 Ti xb un gran amemìi., Anima'e; Stupido, dicesi ad una persona sciocca, V. Vnk-
 MILAZZO.
 VNEMVLVZZO, add. Anima laccio-, Anima-lellucciacciu ; Animatone ; Bestiaiuccio , Agg. ad uomo quando è senza ragione o discorso.
 Dello per àngmalòk, V.
 VNIiM VL15TO, s. in. Animaletto ; Ammulini)-, Anima'.uccio o Anima'.uzzo.
 Animulcu’u, direbbesi a minutissimo animale microscopico.
 ANEMVLÒN, s. m. Animatone, accresc. di Animale, e per lo più detto per ¡scherno a cagion dell’ ignoranza o della goifaggine. VNEMVR, v. Animare o Inanimare, e Inanimire, Rincorare, Incoraggiare, Dar coraggio.
 ANBMÈLA, s. f. Animella e Valutila, Ouel-l’ingegno dentro a checchessia, il quale facilita o impedisce l’entrare o l'uscire dell'aria o di qualche liquore, come nelle trombe da trar acqua.
 Vnemkla del cacao o de li fava e simi-
 li,	Germe.
 ANEMÈR, s. f. V. Coronì-:ti.
 A NEMÈTA, s. f. Animetta, preso par dimin. di Anima, si dice per vezzo o compassione, di Picciol fanciiillino, come Creaturina.
 Detto per agg. a Persona, Animuccia, e vale Malizioso, accorto — Un roconcin de ankmeta ! detto coll ammir. Cec.no, di-rebbesi ironicamente di Persona trisia e maliziosa. V. Anema.
 Anemèta de la lume, Luminello, Quel-1" anelletto dove s’infila il lucignolo della lucerna.
 Ankmkti del calice, Pala o Animella del calice, Quadrello di biancheria ben insaldala ad uso di coprir il calice.
ASC
 VNEMO, s. m. Animo, f.a parte intellettuale dell’anima ragionevole.
    Animo , dicesi per Vrdire, Ardimento, Animosità, Vudacia. — Me ristarli l’ane-jio de M iGNvR, Mi darebbe l'animo di mangiare — Ciiiipàr AKF.no, V. Chiapar.
    Animo, per Volontà, Desiderio, Talento. A»iimo crudo, imperversato, contrario di Animo buono, inclinato al bene.
   Anf.mo orando, Magnanimo.
 VN'EMO, detto avv. e in modo Imper. Al.’o ; Bene; Su via ; Via su ; /I noi ; t) via; Olà, e valgono Presto, Finiscila.
Animo, detto in forza d’interiezione, va-
  ‘le Sta ili buon cuore, Confida, Coraggio.
    *	Anelito mo ! Maniera fani. eccitatoria, Animo; alle mani; alla prova, al fatto.
 VNÈMOLO, s. ni. Anemone de' giardini, Fiore annuale notissimo, che chiamasi da Linn. Anemone Coronaria.
  V	\ KM OS IT \ , s. f. Odio ; Rancore; Inclinazione all1 odio o alla malevolenza ; Persecuzione iV u'euno; Invidia del bene altrui. Tali sono i varii sensi che noi attacchiamo alla voce Anemosità.
    Vvf.r dp. l" anbmositì contro uno, Aver dell’odio contro uno ; Odiarlo.
 VNESE, s. in. Anice o Anace, Sementi d’u-na Pianta cosi nominata, delta da’Rotani-ci Pimpinc’là Anitum, e che hanno molto rapporto con quelle del finocchio.
    Anf.si confetti, inici in camicia, dicon-si per ¡scherzo gli Vilici coperti di zucchero ovvero confetti.
 VNESÒN, s. ni. Anisetta, T. del Commercio, Acquavite stillata con infusione di anici.
 VNhTO, 8. m. Un aneto, Un annuccio, Un anno breve.
    Siri do ankti ciif. etc. Sarà per la via di dite anni che etc.
    La ci i so ankti, Ella non è come l'uomo fresco nè d'oggi nè di ieri, Dicesi ili Donna non giovane, e vale Aver degli anni; Antico d'amr. Fu pur detto, La merla ha passalo il Po, ovv. Il merlo ha passa ’o di là del rio.
 ANETO, s. m. Aneto, Pianta annuale che si coltiva negli orti, della da’Rotarne! A-nelkum graveo'cns, la quale è molto simile al finocchio.
 ANETODO, 8. m. Voce triviale per Aneddoto.
  V	A FIMO, s. e add. Anfibio o Ancipite, Vili-male da terra e da acqua. Per simil. dicesi metaf. d’un uomo, e vale Equivoco, da non fidarsene.
 ANFORV, s. f. Anfora chiamasi in commercio una misura di liquidi che contiene quattro bigonci. V. Rigonzo.
 ANGOLO, s. m. Ango'o.
    Angolo, nell’uso più comune. noi Io diciamo per Modo; Motivo; Mezzo; Apertura; Ripiego ; Opportunità.
   No cu’è angolo, Aon c' è modo; Aon c' è mezzo o via.
    Nol ga angolo da deff.ndersr, Aon ha luogo o punti di difesa; Aon ha giustifi-. castone.
A N G
    Nol m’ha dà angolo de parlar, Aon mi die' tempo o campo o appicco di parlare.
     Trovar angolo per scampar o per altro, Trovar la greto'a ; Scappare o Uscire per qua'che greto'a, Uscire o Cavarsi da qualche difficcltà.
  ANGONIV, s. f. (probabilmente dal radicale latino Ango) Agonìa o Angonìa e Angoscia>
    Far l’angonìa. Raccomandar l'anima.
     Sonar l’angonìa, Sonar il transito.
     Esser in angonìa, Agonizzare.
    Angonìa de sono, Morir di sonno o Cascar di sonno, vale Vver voglia grandissima di dormire, un sonno eccessivo. VNGONIZANTK, add. Agonizzatile. Ch’è vicino a morire.
  ANGOSSA, s. f. Angoscia, Travaglio, affanno, afflizione.
     Angossa, da noi si dice anche per Spavento, Terrore, Paura terribile. — Xe he-gioayfr pvura che angossa, Mcg'io è dir un poltrone qui fuggì, che qui fennossi un bravo e si morì.
     Aver angossi, Spaventarsi ; Atterrirsi. *
     Vver angossi da li vogii, V. Sgansolir.
     Far angossi, detto in altro sig. Fare stomaco ; Stomacarti.
     Me va l’angossa al cuor, Il dolore o l'angoscia mi passa il cuore ; Mi scoppia il cuore; Mi muoio di dolore, cioè Non posso resistere al dolore ch’io provo; e tanto s’intende di doloro fisico come di morale. ANGOSSVR, v. Angosciarsi, Affannarsi.
     Angossvr da la vogia, V. Strangossàr. ANGUÈLA, s. f. T. de’Pese. Specie di Aterina, detto da altri Pesce argentino: ben-eliè questo nome sia dato nel nostro vernacolo ad altro pesce (V. Arzentin). Pesce minuto di mare, di laguna e di valli tm-reminane, detto da Liu. Atherina Ifepsctus.
     Oc ri. di le anguele , chiamasi da noi Quel pescatorello che va per la Città vendendo di tali pesti l'.elli, che per lo più servono di cibo ghiotto a’gatti. Ga'taio dicesi in Firenze a quel Reacai.i, che va att iril i vendendo carne per darla ai galli.
  ANGUELA AGON V, s. f. T. de’nostri pescatori, che nell’Istria dicesi Agùn ed a Trieste Girìl. Pesciatello di mare, ch'è forse | una varietà dell' Atherina Hepseius sopra indicata, benché sia molto più grande. Esso è di corpo fusiforme, con lesta più piccola e muso più acuto dell’ Vnuuf.la comune, brilla d'un argento più vivo, ed è commestibile ottimo. Nell'Istria è comune, ma raro fra noi.
  ANGUILA, s. f. Anguil'a. V Risàto. ANGURI A, s. f. (forse dal Greco Aggurion, che vale Cucumis o dal barb. Angurius) toscanamente Cocomero. Fruttò notissimo, .detto da’Francesi Mellone d'acqua, che chiamasi Anguria anche in alili luoghi d'Italia; ed è nominato da'Botanici Cucurbita Citrullus. V. Cogbmero.
  ANGURIER, 8. in. Cocomeraio, Colui che vende i cocomeri o sia le angurie, j ANGURIÈRA, s. f. Cocomeraio o Cucitmc-raio, Campo dove nascono i cocomeri.