E E C E E, Lettera vocale dell’ alfabeto, che pronunciata in forza di sust. è femminina. Particella congiuntiva del discorso, che, per quanto vedesi nelle scritture del Calmo, era anticamente usata nel nostro parlare, in quello stesso significato che nel Padovano e nel Polesine s’ usa odiernamente la particella A. Dicevasi, per esempio, E NO ME ARECOROO-, E VE CREDO ; E NO VORIA, come a Padova e nel Polesine si dice A no me recordo; A ve credo; A no vorìa. Ora però i Veneziani ommettono del tutto queste vocali congiuntive, e dicono No me recordo; Ve credo; No voravf. o No vorìa e simili. EBRÈO o Abrèo, s. m. Ebreo o Giudeo, detto altrimenti Circonciso. Ebreo Levantìn, Grecastro, Ebreo nato nella Grecia. Ebreo, dicesi anche in vernacolo fig. ad un Usuraio o a Chi vendo a prezzo esorbitante i viveri e le mercanzie. — L’ è un abreo, Egli è un Ebreo, cioè un usuraio — Dicesi pur Ebreo in vernacolo, o in buona lingua Bigio e Nero, a Colui che non è conforme ai dogmi della cattolica Religione. Far da ebreo, Giudaizzare. Missiàr abrki co samaritani, Mescolar le lance con le mannaie, Mescolar insieme cose disparate. Avevamo in Venezia nel Governo Veneto una Magistratura di Tre Inquisitori sopra gli Ebrei, senatoria e gravissima, la quale soprintendeva alle Università di tutti gli Ebrei dello Stato, e in conseguenza a tutte le leggi disciplinari emanate nel proposito. KBULO, V. Er ba da cìmesi, in Erba. ECELENTE, add. Eccellente, era titolo d’ onore, che davasi qui ne’ tempi Veneti alle persone laureate. V. Cedente. ECELENTEMENTB, avv. — Va ecelente-bente, Va per eccellenza ; Va benissimo, a capello. ECELENTISSIMO, add. Eccellentissimo, era Titolo d’ onore e di distinzione, che davasi per aggiunto ai Magistrati della Repubblica Veneta, ed anche talvolta, parlando familiarmente, ai patrizii, come Sior ece-lentissimo me raccomando a la so prote- ZIÒN, E CHE BASO LA VESTA. ECELENZA, s. f. Eccellenza, era titolo di distinzione che davasi anche familiarmente ai Patrizii Veneti, e che qui ora compete ai Consiglieri intimi di Stato e ad altri personaggi titolari di cariche distinte del-l’Impero. V. Za. ECO ECELSO, add. Eccelso, Titolo aggiunto per onoranza, che davasi nei tempi della Repubblica al Consiglio de’Dieci ; anzi la sola parola Eccelso detta per antonomasia e sustantivamente, valeva per lo stesso Consiglio. Quindi dicevasi; Decreto dell’ Eccelso ; Ordine dell’ Eccelso. Piatanza f.celsa, Cibo o Mangiare eccelso o prelibalo, cioè Eccellente, squisito. ECEPÌR, v. Eccepire, voce latina da Exci-pere, usata più nelle scritture che nel discorso, particolarmente dai Legisti, e significa, 1.) Eccettuare : p. e. Da questa regola conviene eccepire il tal caso. 2. ) Escludere e dicesi di qualche giudice che per qualche eccezione legale si escluda dal giudicare in una causa. 3.) Opporre qualche eccezione legale alle pretese dell’avversario in lina causa civile: p. e. La prescrizione mi valse per eccepir la pretesa dell' attore. In tutti questi sensi si può usare anche in latino. Si noti che questo verbo colla qualificazione di Voce dell’ uso, fu registrato i\e\V Ortografia enciclopedica della lingua italiana del Bazzarini. ECESSO o Essesso, s. m. Eccesso, quantità o misura eccedente di checché sia. V. anche Essesso. ECÈTARA o Etcètara, Eccetera o E Icete ra, Nota di abbreviatura che si fa da chi scrive ; o Maniera di reticenza o pretermis-sione. L’ecetera, detto per traslato, vale II culo ; Il deretano. Aver se l’etecetara, lo stesso che Aver in CULO. ECEZION VR, v. Lo stesso che Ecepìr. V. ECO o Leco ( coll’ e larga ) s. m. Eco o Ecco, Voce che, mediante il ripercotimento in alcuni luoghi atti a rimandarla, ritorna alle orecchie. V. Leco. ECONOMICO, add. — Detto sustantiv. Economico vale Economia. L'Economica, cioè La parte che riguarda l’economia o sia il risparmio. In via economica, Maniera avverb. di nuovo uso presso li Regii uffizii, e vale In breve ; Alle brevi ; Brevemente, cioè Sommariamente, senza le formalità d’ordine. ECONOMIZAR, v. Risparmiare, Astenersi da gravi e superflue spese, Vivere con economia o parsimonia. ECÒNOMO, add. Economo. Dicesi Assegnato ad uomo che spende con regola e con misura. È divenuto il più assegnato uomo del mondo. Bon economo, Massaio o Masserizioso, EFE dicesi a Uomo atto a far roba ed a mantenerla. ÈCOTE, Eccoli, si dice per Ecco, senza che si riferisca ad altra persona, Eccoti quel malvagio. ECRISSAR, così pronunciato dall’ infima plebe v. Ecclissare o Eclissare. ECRISSE, 8. f. trivialmente pronunciasi Ecclisse o Eclissi, s. m. L’ oscurazione del Sole o della Luna. ECULOMIA, s. f. dicono alcuni idioti per Economia, cli’è L’assegnatezza nello spendere. EDOMADARIO, 8. m. Ebdomadario, detto sust. dagli Ecclesiastici, s’intende di Colui che nella settimana corrente debbo celebrare e fare le altre funzioni sacre. V. Setuianàl. EFR, s. m. Effe 8. f. La sesta lettera del-1’ alfabeto. Beco co l’ f.fe, dicono scherzevolmente e talora per iuipazienza o per vezzi, le nostre donne a qualche loro fanciullo cat-tivelluccio, per non dirgli Becofot'uo o Bf.-cofetristo. Babuin co l’efe, leggesi in una satira del nostro Varotari, il quale parlando di certe mogli pessime e moleste ai poveri mariti del suo tempo, così s’ esprime: DlSÈ QUEL CHE SENTÌ, LE SE NE MOCA, Sempre sé mato e un babuin co l’efe. Ritenuta la frase antecedente di Beco co l’ f.fe, che usasi ancora, e debb’ essersi usata anche due secoli fa., 1’ Autore interpretandone il significato, è dell'avviso, che trattandosi d’ una satira sul costume pubblico, il Poeta siasi astenuto per onestà dal-1’ esprimere chiaramente la suddetta frase, ed abbia- quindi sostituito Babuin in vece di Beco; che dunque Babuìn co l’ efe voglia dire Babuin fot'uo. Osservasi in oltre che la frase Le se ne moca ( Non se ne curano ) è precisamente il S’en moquer de’ Francesi: non potendosi però decidere se tale francesismo appartenga al solo autore o al dialetto di quel tempo. EFÈTO, s. m. Effetto. Efeto, detto in T. mere, vale Capitale; Avere; Sostanza. Efeti (dal Frane. Effets) si dice e si scrive dagl’ imperiti in senso di Robe; Masserizie; Suppellettili; quindi Efeti preziosi si chiamano le gioie. Efeti sterici, Affetti o Affezioni isteriche, cioè Malattia uterina; è idiotismo per isterici.