TRA TRlCANÒN, s. ni. Tracannnlore, Gran bevitore. V. Ijibriagòn e Betàgno. TRACHEGIÀD\, ». f. Tracheggiamento, Il traccheggiare. Ilo dà dna tracbegiada, Ho traceheggia-to ; Ho temporeggiato. TRACHEGIÀR, v. Traccheggiare ; Barcheggiare; Temporeggiare; Tener a loggia o a bada, Differire, Ritardar con destrezza e prudenza. Trachrgiarla , detto fig. V. A ivatàr e Defrnderse. TRACÒLA, a. f. Tracolla, Striscia di taffettà, che i cavalieri d’un ordine supremo portano al collo o ad armacollo, in segno della loro dignità. Tracolla, dieesi pure Quella striscia di cuoio o d’altro, che portano ad armacollo i Militari, alla quale sta appesa la spada. Bandoliera, dicesi alla Traversa di cuoio o di panno, che scende dalla spalla sinistra al fianco destro; ed alla quale sta appesa la fiaschetta o giberna dei Soldati. V tracòla. posto avv. Ad armacollo o A armacollo, si dice coi verbi Portare, Tenere e siraili. Tracòla del sciiiopo, V. Sonoro. TRADIZION, s. f. Tradizione, Latinismo, Memoria d’ un fatto qualunque tramandata a’posteri dal racconto de’veccbi. Tradizione, in T. Leg. dicesi la Traslazione della cosa venduta iu potere o possesso del compratore, Consegna. TRADÙR, v. Tradurre, Volgarizzare o Tri-slatare — Travolgere fu detto leggiadramente, parlando delle traduzioni uel vernacolo veneto della Gerusalemme liberata, e dell’ Iliade, fatte I’ una dal Mondini, I’ altra dall'Abbate Boaretti. Tradùr, dicesi anche nel vernacolo per Tradurre; Condurre, Menare, Guidare, Essere di scorta da un luogo all'altro. TRADUZIÒN, s. f. Traduzione, Trasportamento d' una lingua in altra, che dicesi anche Versione; Trattazione. Traduzion dk retrkti, Condotta di prigionieri o arre itati, dicesi quando custoditi passano da un luogo ad un altro. TRAENTE, s. m. Traente o Datore, in sign. di Cambiali, è Quegli che rilascia la cambiale traendo il danaro od altro, per cui appunto consegna la carta. V. Acei ante. TRAFEGÀR, v. Trafficare; Negoziare; Commerciare ; Mercatantare o Mercantare, Esercitar traffico o negozio. Trafugarli toti, detto fig. Sialacquare; Dilapidare: Gitlur via il suo; Far del ben bellezza. TRAFEGHÌN, s. m. Massaio, Uomo da far roba e da mantenersela. Traffichino fu detto dallo Spatafora Siciliano in un buo Manoscritto, come rilevasi dal Vocab. Siciliano alla voce Trapicuixd. TRAFEGO. s. m. Traffico ; Negozio ; Commercio. Trafugo barò*, Mercimonio. MsTRIO A TRAFKGO I NOSTRI TALENTI, V. T A LUTO. Boerio. TRA TRAFUGANTE, s. m. Trafficante o Truccatore, Quegli che negozia, che mercanteggia o traffica in commercio. TKAFÌLA e Tranfila (quasi Transfitum) s. f. Trafila ; Filiera, Strumeuto pel quale si fanno passare i metalli per ridurli in fili o a maggior sottigliezza — Cioncoue, T. di Magona, chiamasi lo Strumento a uso di tirar le verghe, reggette, tondini, nastrini e simili. V. Rigueta. Passar l’azzàl per la trafila; Argana-re ; Trafilare ; Tirar l'acciaio a filiera o a trafila. Passar ff.r dna trafila dk disgrazie, Pussar per una serie di sventure. Passar per la trafila dki tribunali, Passare per la trafila de' tribunali, o fttr la trafila ordinaria, è frase di pratica del Foro nell’ attuale nostro regolamento giudiziario, e si dice delle sentenze civili e criminali de' tribunali di prima istauza, che debbono essere rivedute cogli atti dall' Appello, e poi dal Tribunale supremo prima della loro esecuzione. TRAFILADÒR, s. m. Lavorante alla trafila. TRAFORO o Straforo, (coll'o largo) s. m. Traforo o Straforo e Lavoro di cavo, Specie di merletto che lavorasi con ¡spillo detto appunto di traforo, ne' pannilini finissimi per ornamento — Trina, dicesi a Specie di guarnizione lavorata a traforo. TRVFÙGO, s. in. Trafugamento, Traspor-taineulo nascosto, ed è in sign. di Ruberia. TRAFÙSOLA, ». f. Trafusola, T. de’ Setaiuoli, Unione di più malassette di seta messe insieme per nettarle e ravviarle alla caviglia o per tingerle. V. in Man. TRAGA.NTE, s. m. Cacciatore, Quegli che va a caccia degli uccelli o selvatici collo schioppo. V. Trar. TRAGAURO, s. m. T. agr. Mazzacavallo e Altalena, dieesi uno strumento o macchina composta di due travi, una più lunga posta in bilico sopra 1’ altra piantala in terra che serve per attingere acqua dal pozzo o dal fiume. Hauslrum chiamasi in latino una macchina consimile, che serviva al medesimo uso. Sembra cho la voce vernacola derivi evidentemente dal verbo llaurire, Trar acqua. Vedasi 0rir4. TRAGEDIA, s. f. Tragedia, Poema rappresentativo, eh’ è imitazione di azione grande fatta da personaggi illustri con parlare grave ed esito lugubre (dal greco Tragodìa). Tragedia si dice anche da noi fig. per Accidente violento e deplorabile, Infortunio, Caso lugubre o lagriinevole; Disgrazia segnalata in famiglia, quasi scena teatrale di argomento assai tristo. TRAGIIETANTE, s. m. Traghettante e Traghettatore, Quegli cho tragitta. TRAGHETAR, v. Traghettare ; Tragettare e Tragittare, Passar oltre, e presso noi Veneziani, vale Passare con barchetta da una all’ altra riva o sponda del gran canale. Dicesi anche Varcare e Rivarcare. TRAGHÈTO (coll’e larga) s. m. Tragello; TRA 761 Tragiilo; Trapanamento, Passaggio da una all'altra riva del canale. Passar tragiieto, Tragittare. Tragiieto dei cani, dotto in gergo vale appo i Veneziani, il Ponte di Riulto, eh’ è l'unico ponte sul gran canale che divido la Citta in due parti, e in conseguenza Punica via per cui i Cani possono camminando passare il canal grande. Quindi Andar per el traghèto DRi Cam, vuol dire Andare pel ponte di Rialto. Sul qual proposito leggiamo in una salirà del nostro i arolari, TaLÙN HO VISTO A TRA7.ER TONDO EL PETO, E IN GONDOLA A DO REDI ANDAR VAGANDO, E PER PASSAR ADESSO EL CANAL GRANDO, El ponte dk Rialto ha per tragiieto. Parla il poeta di coloro, che caduti da grande in basso stato, risparmiano i due soldi del traghetto e vanno a passare il caual grande per il ponte di Rialto. Tragiieto del buso, detto in istile furbesco, vale Culo. Tragiieto, detto fig. vale Comodino; Lucerniere — Servir dk tragiieto, Servir di comodino, V. Cosodìi«. TRAGIARO o Traro, s. in. Traiero, Così chiamava»! una piccolissima'Moneta d' argento di bassa lega del cessato Governo Veneto, che valeva cinque soldi, cioè la quarta parte d'una lira, o sia della moneta corrente Austriaca tre carantani. Spender i tragiari »alaibkntb, Scacazzare i danari, si dice