M A G diavolo colto ; Si papperebbe il ben di sette Chiese ; E’darebbe fondo a una nave di sughero ; Darebbe ricetto a una infornala di pane ; Difesi d'un mangione — Piglie-rebbe il di di S. Giovanni o per S. Giovanni, si dice d’Uno che volentieri piglia doni. Et me voleva magnar, Mangiarsi uno; Inghiottirlo ; Mangiar uno vivo, Sopraffarlo con parole o minacce. FaR DEI SBERI.EH a magnar, V. Sberle-ìo. I m'ha qSabi Magna dai gusto de vederme Furono per mangiarmi dalla festa, cioè Mi fecero una grandissima festa. I ME LE MAGNA DA LE MAN, Vanno VÌU a ruba, Spacciansi tosto le merci. Lo magnaria da la rabia, Lo mangerei col cucchiaio o senza sale. Meterse atorno el magnar, V. Meter. Questo xe un altro magnar de pasta. Quest’ è un’ altra minestra, vale Questo non fa a proposito nel nostro discorso. Ella diventa un’altra mercanzia, Un’altra eosa. Roba da magnìb, Mangime, Voce bassa e vale Roba per mangiare : è molto usata da’Contadini Toscani, parlando di Ciò che serve di pastura al bestiame. Becchime, direbbesi del Mangiare desolatili domestici. Senza magnìr no se ga forza o no sr pol star, La bocca ne porta le gambe, cioè Per via di mangiare si mantengon le forze. Se se mazza col tropo magnìr, Più ne uccide la gola che la spada, Prov. cbe ci avvertiRce di guardarci dalle scorpacciate, le quali non possono che accelerarci la morte. Sfadigarse a «agnìr, Far un bel menar le mani — Affollarsi a mensa, vale Mangiar di molte e varie sorta di vivande. Strangossìr per magnar, V. Strangob-sàr da la fame in Strangossàr. Magnasse»? dicevano già tre secoli i nostri Veneziani, Mangereste ? Ora si dice Macnaressi? Ma i Chioggiotti seguitano adir Magnassbu. — Ed anche Cosa che ma-gnassessi ? per Quanto mai mangereste ! Magnar sempre roca che tustd, Mangiar sempre bocconi ghiotti, prelibati, distinti. MAGNARAZZO, s. in. Gran pranzo; Gran convito. Usasi però questa voce vernacola anche nel signif. disprezzativo, e vale Cattivo pranzo ; Cattivo mangiare, s’intende Vivande triviali e comunissime. MAGNARBIANCO, s. m. Candiero, Bevanda d’uova, latte e zucchero — Bianco mangiare, dicesi a Vivanda di farina e zucchero cotta nel latle ; il Blanc-manger de’ Francesi. MAGNARETO, s. m. Manicaretto appetitoso ; Yivandetla ; Borbottino ; Mortilo ; Leccume ; Tornagusto, Vivanda eh’ eccita «I gusto. Boerio. JIAG Magnareto d’erbb, Camangiare, cioè d’ Erbaggi. Magnareto che no costa bezzi, Sovvallo; Sovvaltetlo, Cosa che viene senza spesa e da godersi per lo più in brigata. M.AGN ARIA, s. f. Mangeria; Concussione ; Angheria ; Ladronaia, cioè Guadagno illecito ed estorto, o ingiusta amministrazione di che che sia. Soprammano, dicesi per metaf. all’ Angheria de’ Doganieri. Magnakìa, si dice anche per Trufferia ; Giunteria ; Baratteria ; Marioleria, e vale Inganno, Frode, Azione malvagia in danno d’un terzo. MAGN VSÒRBOLE, lo stesso che Zizoloto e Chinchio, V. MAGNATAB, v. Mangiacchiare, Mangiare ma non tanto. MAGNATÌVO, add. — Roba magnativa , Mangereccio, Atto a mangiarsi, Da mangiare. " MAGNAZZÀR, v. Mangiar molto; Mangiar a crepa-pancia ; Non far altro che mangiare ; Diluviare ; Esser un mangione o un gran mangiatore ; Mangiare strabocchevolmente o oltre il bisogno ed il convenevole : Dicesi anche Smacnassìr. V. MAGNESIA, V. Manesia. MAGNETIZVR, v. Infondere virtù magnetica, cioè della calamita. MAGNIFICACITÙDINE, «. f. Magnificag-gine, Voce scherzevole, e vale Magnificenza ridicola. MAGNIFICO , add. Magnifico era il Titolo d’ onore che nel Governo Veneto si dava al Cancellier grande; «d era pure Titolo una volta competente ai Patrizii, prima che assumessero quello di Eccellenza. La Magistratura però detta Venti Savii del corpo del Senato, anche negli ultimi tempi Veneti, scrivendo ai Pubblici Rappresentanti, faceva l’inscrizione della lettera in latino dicendo. Magnifica tamquam fratcr honorande, " A picego magnifico. V. in Picego. MAGNO add. — Rico magno, Ricchissimo. MAGNOLÈZO, add. Appetitoso o Appetitivo; Gustoso ; Gustevole ; Ghiotto, Dicesi di cosa che desta o aguzza 1’ appetito del mangiare. MAGNÒN, add. Mangione; Mangiatore ; Leccone; Pappone; Pappacchione ; Parassitane. Persona che mangia assai. — Magnò* sporco, Lurco e Lurcone. V. Di- LL'YIÒN. In sentimento fig. Scorticavillani ; Segatene ; Scorticatore ; Mangiapopolo ; Angariatore, Che cava danari a spalle altrui. Magnòna. Mangiatrice, Che mangia assai, detto di femmina, È fig. Mignatta delle borse altrui. MAGÒGA, s. f.' Vecchiaccia : Decrepita. V. Carampia e Arf.dodf.se. Magòga, dicesi da noi famil. anche per Magagna, V. MAGÒGA, s. f. T. de’Cacciatori di valle, M A I 585 Crocàìo cenerino piccolo, Uccello acquatico del genere de’Gabbiani (Cooàli), chiamato volgarmente in Toscana Mezza mosca, e da Linneo Larus cinerarius. V’ha opinione che quest’uccello sia un individuo giovane del Martinazzo, V. Non è buono a mangiare. MAGOGO, 8. m. Caramogio, Persona piccola, sciocca e malfatta. Dicesi ancora fam. nel sig. di Strano ; Stolido ; Go/fo, detto per Agg. a uomo. MAGÒN e) , „ . M 1G0N V ) stesso che Stomp.gana, V. Netàr el magòn, Maniera antiq. di gergo e vale Levar le male impressioni. MAGONI, add. Stomacalo ; Annoiato; Fradicio ; Stucco, Ristucco, Infastidito. Esser magonà, Aver gravezza o crudezza di stomaco, Aver roba posata sullo stomaco. MAGONÌR. v. Stomacare; Fare stomaco. V. Stomegàr. Magonarse , Infastidirsi ; Stuccarsi ; Noiarsi o Annoiare ; Riuscir carne grassa. MAGONÈRA. s. f. Ripienezza, Indisposizione cagionata da eccesso nel mangiare e nel bere; che anche si dice Crudezza o Gravezza di stomaco. MAGRA I)’ AQUA, s. f. Magrezza d’acqua; Acqua magra; Busso fondo. V. Seca. MAGREZZA, s. f. Magrezza, contrario di Grassezza. Magrezza de tera, Sterilità. MAGRO, add. Magro, Magherò e Macro, Socco, Senza carne. V. Suto. Magro oh’ kl sfibra o Magro come la quabp.sema. Arrabbiato ; Munto ; Sconfitto, Secco allampanalo ; Scheletro ; Diventalo come un graticcio da seccar lasagne. Magro e longo, Fuseragnolo. V. Stan-giiirlòn. Magro, dicesi anche da noi per Poco o Piccolo. Quindi Cena magra , Divertimento e Sollazzo magro ; Pensione magra. Rasòn magre, Ragioni del venerdì, Ragioni ineschine, Ragioni di pan caldo. Terf.n magro, Grillaia, Terreno poco fecondo. ZoRM MAGRI, V. ZORNO. Un magÌo e un grasso comb i osei da Maràn. Come i polli di mercato, un buono c un cattivo. V. Osp.la. MAI, avv. Non mai ; Giammai o Già mai; Unquanco ; Unquemai. Mai più, Mai più ; Giammai. Mai, dicesi da noi per No ; Mainò ; Negativa assoluta di risposta. El dì de san Mai, Il di di S. Bellino ; Tre dì dopo il Giudizio, detto per ¡scherzo, e vale per negativa, Mai. Clip. MAI o Che mai pib, Modi avverb. Assai; Assaissimo; Molto— Mp. dol che mai o che mai pi'u, Duoimi assai o Molto mi duole o Mi duole infino al cuore. Oh mai, Oibò ; Guardi il Cielo ; Guai, Voce negativa o di disapprovazione. 49