AltL ARICHÌR, v. V. Richi». ARIÈTA, s. f. Arietta ; Ariettina, diui. di Aria, in T. musicale. Aura o Aurelio, Piacevole e leggerissimo venticello. Ayèr de l’arikta, dello fig. Aver della superbiuzza, dell' orgogliuzzo, dell’ambi-zioncella. ARIÒMA, s. m. voce del Contado, Capostorno, T. della Veterinaria, V. Capostorno. ARIÒN V, s. f. A rione, Composizione di musica vocale, accompagnata da piena orchestra, forte e di carattere. ARIÓSO, add. Arioso, propr. dicesi di Abitazione alla a ricevere molla aria e molto lume. Omo arioso,Bizzarro;Capriccioso; Fantastico— Vistoso; Appariscente, Di bella veduta — Scialoso, vale Pomposo, magnifico; dicesi di un abito e simile. ARISEGARSE, v. ant. ito iu disuso: ora si dice Risegàr e Risegarse, V. ARISMETICA, s. f. Voce antiq. in vece di Aritmetica o Arimmetica. La scienza dei numeri. Arismetrica dicevasi anticamente in Toscana. Atyl VAR, v. Arrivare, Giungere ad alcun sTto. Arripare è propr. Approdare, accostarsi colla prora alla ripa — Arivè , dicono i nostri Barcaiuoli. Arripate, cioè Venite alla ripa. V. Rivàr. Aritàr uno , Arrivare ; Aggiungere o Raggiungere uno: cioè nel camminare o nel corrergli dietro— Aritàr adosso a qualcun, Svpravvenire ad alcuno, Arrivare improvvisamente. Arivàr a capi*, Arrivare la verità o alla verità ; Arrivare un sentimento d’ un autore, un negozio o simili, significa Intenderlo. Aritàr a quel che se vol, Arrivare a che che sia, vale Ottener l'intento, riuscire. Arivàr a qualcossa per strade storte, Passar per le finestre o Passar per le finestre e non per l'uscio. Arivàr a le rechie, Giungere a sapere; Intendere; Sapere; Penetrare. Pervenire o Venire alle orecchie o ad orecchio, Aver sentore, indizio e notizia. Arivar da tanto, V. Tanto. Co ‘L OHE ARIVA NOL CHE METE SCALA, SS OH debbe bisognar le scale ove aggiunge con nuino. No ohe abito, Io non arrivo, cioè non comprendo, non giungo a capire. ARLASSO, s. in. T. ant. Bravata a credenza, V. Merde col crostolo. ARLECHÌN, s. m. Arlecchino, detto anche per idiotismo Truffaldino. e da alcuni Trappolino e Mezzettino. Nome di maschera ridicola, rappresentante un Bergamasco, che è un Servo sciocco in commedia, e come un secondo Zanni. V. Trufaldin, Tra- CAGNIN e STENTARELO. El me par un arlechìn , Mi pare un ar-lecchino, per dire Mi pare un buffone. A I\ M Vestìo come un arlechìn, dicesi di Uno che abbia un vestito misero, rappezzato di varii colori, com’ è quello del Truffaldino. Vestito come un arlecchino. ARLECQIiNÀDA, s. f. Zannata; Cosa da Zanni, Cosa frivola, Buffoneria. V. Buro- NÀDA. ABLEVÀ, add. Allevato ; Rilevato e Rallevato, e dicesi delle piccole creature. Allevalo, vale anche presso noi per Ammaestrato, Costumato — Poto ben o mal arlevà, Giovane bene o male allevato o disciplinalo — Mal creato, dicesi a Chi è senza creanza. Ben arlevà, dicesi scherzevolmente per Atticciato, cioè di grosse membra e vigoroso. El xe grammi grosso e ben arlevà, Egli è ben cresciuto e rilevato, per Ben nutrito. ARLEVADV, 8. f. Allevatura; Allevamento, Educazione. ARLEVÀR, v. Allevare, Nutrire, alimentare piccole creature—Rilevare; Rallevare; Tirar su; Far allievi, dicesi in sign. di Ammaestrare, educare, istruire. ARLEVO o Arlievo, 8. m. Allievo, Quegli eh’ è educato o con alimenti o con ammaestramenti , che dicesi anche Creato; Creatura ed Allevato sust. Bel arlevo, Buona o ben costumata ai-levatura. Cativo arlevo, Allevaturaccia. ARM V, 8. f. Arme ed Arma, che nel numero del più si dice egualmente bene Anne ed Armi. Termine generico d’ogni arnese o strumento per uso di difendersi o di offendere. Anne o Bocche da fuoco, diconsi Quelle in cui s’adoperano la polvere e le palle. Arma bianca, Quella in cui non s’usa fuoeo, come spada, baionetta, pugnale etc. Anni da punta e da taglio, Quelle che feriscono colla puuta e col taglio, come sono i coltelli. V. Schiopo , Pistola, Cortklo, Canon, Armaròl, Cortelèr, Schiopktier. Arma al brazzo, Imbracciar l'armi. Operazione del soldato nel maneggio del fucile. Arma a funeràl, Rovesciar V arme, Capovolgere l’arme colla bocca verso terra, in segno di lutto. Arma, prendesi anche in vernacolo per Arnese, strumento di qualunque arte o professione. Arma de famegia, Arma o Stemma gentilizio. L’arma de la to famegia, L’armao L'insegna della tua famiglia, è una specie d’ingiuria che si dice bassamente ad alcuno, volendo dire Le tue corna. Arme de le donne, Le arme delle femmine sono la lingua, le ugne, le lagrime-V. Carezza. La so arma cnE l’incorona, Il diavolche se lo porti, Specie d’imprecazione. Rindnziar l’arme al tempio, Rinunziar Vanni a Giove, Lo stesso che Tiràr in tera. V. Tiràr. A II M 43 ARMV, add. Ai-mato ; Vestito dell'anni; In punto di tutt’ anni. Armà a bf.cafk.ro o comf. un sassin, Ar-mato come un Orlando, come un bargello, come un assassino ; Egli ha tutta Brescia addosso, Per intendere che ha molte armi indosso. Pessf. armà. V. Pessf.. Vassèlo armà, Vascello armato , vale E-quipaggiato. ARMÀDA, s. f. Armala, che chiamasi anche Esercito; Truppa; Milizia. Armàda, detto assolul. s’intendeva ai tempi della Repubblica, 1’ Annata navale o marittima, la Flotta. Omo d’ armàda, Uomo (V anne o d’ armi cioè Militare. ARMVDÌNA, s. f. Armatella o Armate/la. ARMADÒR o Arjiatòr, s. m. Armatore, Capitano di nave armata dal Governo o autorizzata da esso per corseggiare e far prede sopra i nemici dello Slato. Il Pirata o Corsale è ladrone di mare, che preda indistintamente ogni sorta di nave. Armatore si dice anche la Nave stessa che corseggia. ARMADURA, s. f. Ponte; Bertesca , Sostegno o palco sul quale stanno i Muratori a murare e i Pittori a dipignere. Grillo, chiamasi il Ponte o armadura volante ad uso de’ Muratori. Armadura ed anche 1’ Amalo, chiamano alcuni artefici Tulle quelle cose eh’ essi pongono per sostegno, fortezza o difesa delle loro opere ; e specialmente que’ legnami che si mettono per sostegno delle fabbriche. Meter l’armadura, Armare, cioè Far 1’ armadura alle fabbriche e ad altre cose. Levàr l’ armadura, Disarmar volte, Disarmar fabbriche e simili. Armadura de la rede da pescàr, Armadura, dicesi a quel Pezzo più o meno lungo di rete a maglie larghissime, che da una parte tiene attaccato il panno della rete a maglie più filte, che va con un’ estremità a toccare il fondo dell’acqua, e dal-allro superiormente sta raccomandata con fileni (Piole) alla spilorcia (Ima). Armadura o Armatura, dicevasi a quel Riparo o Vestimento di ferro ad uso militare de’ bassi secoli sino al secolo XV , nel quale si distinguevano e nominavano tutte le parti. * El ga in testa la so armadura, Motto satirico equivalente ad Ha le corna. ARMAMENTO, s. m. Armamento, Ogni sorta d’armi e di munizione ad uso di guerra. Armerìa o Armamentario, chiamasi il Luogo o Magazzino dove le armi sono riposte. Armamento d’ un vascello , dicesi anche in lingua vernacola, e vale Equipaggiamento generale d’ un Vascello da guerra, o anche d’ uno mercantile destinato a far un viaggio lungo. ARMAR, v. Armare, Provvedere d’armi. Tornar a armar, Riarmare. Armarse, Armarsi, Munirsi d’armi —