P E T lare, duellino ; Damerino ; Zerbino ; Ganimede, dicesi a Giovane inclinato a far all’amore, Vanerello e leggerucolo, che sta sulla moda e sull' attillatura — Tulipano bellimbusto direbbesi a Uno che lia bella presenza, ma è dappoco — Frinfino e Frin-frino sono voci dello stesso siguif. ma antiquate. PETÌN, s. m. Pettuzzo, Piccolo petto. PETÌTO, s. m. Appetito o Appetenza, Desiderio di cibo. Sta putinzi me fa petito, Questa vivanda mi desta l' appetito, M’invoglia a mangiare. Turs.ìr el petito, Scompuzzolare, voce antica, Levar via la nausea con alcuna cosa che riaccenda I’ appetito, e s’ usa anche in neutr. pass. Dare il tornagusto è Dar cosa che tomi l'appetito. I.A PRIVAZIÒN orseri petito, Chi non può sempre vuole. Prov. e vale La privazione getterà desiderio. PET1T0SO, add. Appetitoso ; Appetitivo ; Appetibile, Che appetisce e desta appetito nel mangiare — Tornagusto, dicesi a Cosa che rimette il gusto. PET1Z VDA, s. f. Spetezzamento, Lo spetezzare. PET1Z.4R, v. Spetezzare ; Trullare ; Trar o Tirar pela o peto ; Buffare, Trar de'ven-ti per la parte da basso. Corneggiare, si dice a Quel mancamento de' buoi del mandar fuori per la parte di dietro il vento Iroppo frequentemente. Petizàr, detto famil. della Legna al fuoco, Scoppiettare, Fare scoppietti, e si dice propr. delle legne che fanno tal effetto abbruciando. PETIZION,s. f. Petizione, T. foren»e, che sotto i Veneti dicevasi più comunemente, Domanda. * Magistrato del petizìox, Magistrato di petizione, chiamavasi una delle Magistrature che componevano l’ antica ( Iurte del Doge nel Governo Veneto, a eui competevano generalmente tutte le materie civili iu prima istanza. Essa fu instituita l’anno 4205 e fini colla Repubblica. ( Giudici erano detti volgarmente Zudesi del petizion, e cosi anche registrati nella Temi Veneta che stampavasi ogni anno, PET1ZIO.NARIO, add. Termine datoci dai Lombardi e passato in uso nel Foro, e vale Petunie, Che domanda, che ha presentato una petizione o istanza. PETIZO »colla z dolce) s. m. Spetezzamen-to, Lo spetezzare. PETÌZOLÀR, t. Voce ant. lo stessoebe Pe-tizàr. V. Petizolàr coi latri o cola buca, direi Scoppiettare eolia bocca, Imitar colla bocca quel suono o remore che fanno i peti. PETO (coll’ e larga) s. in. Petto, La parte davauti dell’ animale dalla fontanella della gola a quella dello stomaco — Torace, dicosi a (Juella parte che cootiene il cuore, i polmoni e le parti vitali. Uezo del peto, Spicchio de! petto, di- P E T cesi il Mezzo del petto degli animali che si macellano. Osso in up.zd al peto, Sterno. L’ osso alle cui parti laterali stanno impiantate alcune delle coste. Peto alto, Pettoruto, Alto di pelto. Peto de le dose, Mammelle, Poppe — Peto sgionfo. Petto tronfio, tumido — Peti spacai, V. Spacà. Gran peto! Usiam noi dire lodando qualche brava. Cantatrice, in vece di Gran voce ; e s’intende \oce squillante, cioè acuta, chiara e risuonante. Tegnìr boto el peto dk putìn, Avere a petto un bambino, Si dice dell' allattarlo. Peto d’un polastro, Forcellu, dicesi la parte ch’è immediatamente sotto il collo dalla parte del petto, Punta di petto. ChIAPARSE 0 METER8K A PETO QCAI.COSSA, Accorarsi ; Affliggersi ; Contristarsi ; Addolorarsi di che che sia. Metkrse la man al peto, Porsi o Recarsi la mano al petto, Fig. dicesi del Giudicar d una cosa come se si dovesse giudicar di sè stesso. Obo de peto, Uomo di petto, vale Coraggioso, ardito, fermo — Omo che no oa gin ente db peto, Uotiw che non ha petto, cioè Timido, vile. PETO ( coll’ e stretta ) s. tn. Peto e Pela, Quel romore che fa il vento ch’esce per le parti da basso, al quale dicesi anche Coreggia — Peto co la coa , Pelo vestito, Quando dietro al peto esce anche la mer-da. , Trar un peto, V. Pbtizàb. Trar el peto del lovo , Locuz. lìg. e fam. Gettar la z nghinaia, Andar ricuperando la sanità. Trar l’ ultimo peto, Trar l'ultimo fiato o f u limo respiro, vale Morire. Trazer tondo bl peto, V. Trazer. Peto pclìo, V. Petopulìo Contar tuti i peti; V. Petegolàr. INo se pol gnanca trar un peto, Non si può tirare un peto, modo basso, cioè Non si può far la minima cosa o la cosa più indi ITerente. Tardi la man al col co’l peto è fora, (che anticam. dicevasi, Tardi ziova el pen-tìr co’l peto è trato) Tardi tornò Orlando ; // soccorso di Pisa o di Messina ; Il Perugino che andò a prendere la celata dopo che gli /u rotto il capo ; Serrar la stalla perduto i buoi : dicesi Quando il soccorso giuuge tardi e inopportuno. S. So-corso e Palublo. Tor so tuti i peti, V. Tor. Voler far bl peto più orando db quel chb se pol, V. Far più db quel che se pol, in Fàb. PETO, ». m. Voce fam. come Pitochbzzo, nel significato di Spilorceria ; Taccagneria ; Miseria, Avarizia sordida. PETO DE DOLFÌN, s. m. T. de’pesc. Riccio Spatàgo, Animale marino del genere degli Echini, (Rizzo) e conosciuto da’ Si-8tem. col nome di Eehinus Spatagus. Ha P E T 499 per carattere il eorpo ovato, gibboso, con quattro ambulacri infossati e solcati, e l’ano posto lateralmente. La sua spoglia è fragilissima e se ne trova frequentemente sulU spiaggia. PÈTOLV (coll’e stretta) s. f. Cacherello ,y Caccole ; Pillacola — Cacherello , vale Stereo de’topi, delle lepri, de'conigli, delle pecore e simili ; Caccole, chiamasi lo Sterco che rimane nell’ uscire a' peli delle capre e alla lana delle pecore. Pillucola, Cacherello delle capre e delle pecore. Onde Spillaccherare, Levar le pillacolo o zacchere. Detto per Petalo, V. Petole dei cavèli, Raoviluppamento dei capelli. Petole dk la lina, Palmello, Laua beccolata e corta, che s’ammonta ne'denti del pettine, quando si fa lo stame. Lassar o Restar in te le petole, detto fig. Lasciar al colonnino ; Rimaner nelle peste o nelle seeche; Lasciar nelle peste o in asso ; Rimanere in asso ; Lasciare o Restare in isola, Lasciar o Rimanere nelle angustie, nell'imbroglio, nel pericolo. Trarse fora de le petole, Uscir del gagno o del fango o d'imbrentina ; Trarre il cui del fango ; Spelagarsi, Uscir d’intrigo. V. DiisrETOLARSB — Cuvur di fondo, vai Cavar altrui d’ intrigo e di calamità. PETOL.AR, V. Petf.golàr. Petolìr, parlando di uccelletti, Cuntic-c/iiare ; Cantuzzare , Dicesi degli uccelletti che cominciano a cantare o cantano sotto voce. Petolìr cabinando, Scalpitare, vale Pestare e Calcar co'piedi iu andando. PETOLIM (a) Maniera avv. autiq , che ora dicesi A piampianin. Piano piano, A pian-pianino, Adagio assai. PÉTOLO, s. in. Uambincllo ; llamberotlo- lo ; Rabac hiuolo ; Mammolo ; Mammo-letio, Dicesi per vezzo a FanciuUino. In altro sign. Mingherlino ; Magrino ; Soliilino ; Scricciolo, si dice per ¡scherzo di Persona piccolissima. PETOLON , s. m. Svesciatore ; Rapportatore ; Ciarliere. V. Scuitapkti e Petf.go- L0. PETOLÒiNI, s. m. Matassate ; Tresche; Gherminelle ; Amorazzi; Intrighi o imbrogli, specialmente ili cose d’amore. V. Fù- FIG.VA. Dir o Contar tuti i so pbtoloni, Contare i suoi peccalio le sue tnaccalelle, Propalare i suoi difetti. Scoverzer i petoloni, Scoprire gli altari. Dir cose che altri vorrebbe che si tacessero. PETON, s. m. Voce fam. Petardo, Che tira peti. Detto per Petulante ; Arrogantuccio ; Presontuosello, Agg. a Giovane. V. Ca-ghbtk. PETOPLLIO, detto per Agg. a Giovane, Assettaluzzo, vale Attillato, pulito e che ha