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 ATORNO, avv. Attorno-, Intorno-, V'attorno-, D’intorno — Atobno ti*, Attorno attorno, Tutto attorno, <la ogni lato.
    Meter se atorvo e l m ag n Ìr, V . Meteb.
    Strazzarse la roba «’atorno, Lacerarsi te vesti ; Mandar male ; Dissipare.
    Dm atorno, V. Dir.
    Torse d’ atorno o dai freschi qualcun , Vare o Porre il lembo o il lembuccio in mano ad alcuno ; Torsi d’ addosso o dinanzi alcuno, Allontanarselo.
    Darse le ma^ atorno, V. Man.
    Menar atorno qualcun, detto metaf. Circondurre; Aggirare o Rigirare alcuno, cioè Ingannarlo, largii perdere il tempo, Imbrogliarlo.
 ATRU’ VMENTO, s. m. Allrapperia, Sorpresa con inganno; Incappo; Frode.
ATRAZZI )	« * ..
            , s. ni. Atlrazzo ed anche At-A 1 YWi/jrA )
 trezzo, e per lo più Attrazzi ed Attrezzi nel num. plur. Termine collettivo eh’ esprime
 I	n» gran quantità di coso necessarie per certi usi, come per la guerra, per la marineria, por fabbricare e simili. Arredi è più proprio delle cose che servono per abbellimento. Arnesi, dicesi particolarmente degli Strumenti appropriati alle arti, e delle cose «ho servono di fornimento nelle case — Attrazzi necessarii per la navigazione, come Manovre, pennoni, bozzelli, vele, ancore, gomone eie. E quindi Attrazzare vale Corredar la nave di tutti gli attrazzi necessarii. E Attrazzatore, dicesi Colui che provede gli attrazzi della nave.
 ATUFARSE, verbo ant. Attufarsi o Tu/farsi; Immergersi, Andar sott’acqua. AUDITÒR, s. 111. La Repubblica Veneta «ve\a tre Magistrature civili, una chiamata Auditor vechio, alla quale erano devolute alcune appellazioni; l’altra detta Auditor novo, cui si appellavano le sentenze della Terraferma; la terza dicevasi Auditor novissimo por ascoltare le appellazioni dalle sentenze delle causo dette de minori, e per otto mesi dell’anno anche quelle de maio ri. L’Auditor novo ed il Novissimo alternavano fra loro, cioè passavano i giudici da una magistratura all’altra. Y. Udi-tùb.
 AUGMENTAÒR, s. ni. V oce ant. e latinismo usato dal nostro Calmo in una lettera di lode al patrizio Cristoforo Canal, che fu l’in-stitutore de’condannati sulle galere, Accre-scitore, Ingranditore. Leggesi di Ottavio Cesare che Pigliata la signoria del mondo fu poscia chiamato Augusto, cioè Accrescitore. A UFE, modo avv. A ufo; /I macca; /I ?nac-co; A isonne, A spese altrui.
    Magnar a ufe ; Sfamarsi o Mangiare a scrocco, a ufo; Strappare o Mangiar alle spalle altrui.
 AUGURÀR, v. V. Inguràr.
 ÀULA, s. f. T. de'Pescat. Sorta di pesce d’a-qua dolce, ch’è 1’ Albula degli antichi, stato confuso da’moderni col Cyprinus Alburnus, e cou qualche altra specie, e che il nostro signor Nardo distinse col nome di Cyprinus
 Albula. Questo pesce baia ferma della Cheppia, con bel colore argenteo, è buono a mangiare, e ve n'ha in abbondanza ne'fiumi, ma specialmente nel Lago di Garda.
    Altra specie di pesce fluviale, che venne confuso coll’ Albula degli antichi, e dai \ moderni è chiamato Cyprinus Chaleoidcs. Ha esso pure molta somiglianza di forma • alla cheppia, bel colore argentino; è parimente commestibile, e come 1' altra specie abbonda nei Dumi e nei laghi dolci.
 AULA, s. f. Aula. Termine latino datoci dagli Austriaci, e vale Numero o parte di giudici d’un tribunale, che s’uniscono per giudicare. Sotto il Governo italico dicevasi Sezione, e sotto i Veneti Commissione. AURÒRA, s. f. V. Alba.
 AUTENTICO o Autentico, add. Autentico. AUTORIZZI?, v. Autorizzare, Dar facoltà o autorità di fare.
   Son autorità da la legge ^ La legge mi autorizza, cioè m’investe del potere o lo permette.
   Son autorizà a creder pio in t’un modo che in t’un altro. Sono in libertà di credere , Mi lice credere più in un modo che in un altro.
 AUTORIZAZIÒN, s. f. Facoltà; Adesione; | Consenso.
   Vo no gavè autorizzaziòn, Voi non avete facoltà, voi non siete autorizzato.
 AUT AUT, che altri idioti dicono Aut autem, Maniera alla latina che ci è rimasta, cui corrispondono 0 guasto o fatto ; 0 dentro o fuori; Volete o non volete ? Risolvi e simili.
 AVA, s. f. e per Io più Ave, plur. Ape; Pecchia, Animaletto volante noto, che produce
 il	miele e la cera, ed è chiamato da Linn. Api» mellifica.
   Matòn df. le ave o Ava salvadega, Fuco o Pecchione, Il maschio delle api senza aculeo, detto da Linn. Apis mellifica mas, e | da’ Naturalisti italiani anche Bordone o Falso bordone.
   Roso o Bozzo de le ave, Alveare, Alvea-rio. Il luogo dove si custodiscono le arnie, detto anche Apiario— Amia o Caviglio dicesi la Cassetta entro cui dimorano le api ; e s’ è fatta a doglie, chiamasi Bugno, V. Bozzo — Favo o Faumele, Quel pezzo di cera lavorata a cellette, che le api fabbricano per depositarvi il miele. Fiale si dice a Quella parte di cera, dove sono le celle, e dove le api ripongono il mele. Alveoli alle Piccole cellule fatte ne’favi di cera d’un i alveare — Propolo o Pegola , in T. Agr., a Quella sostanza resinosa che le api traggono dalle piante, con cui turano le screpolature e i buchi delle arnie.
   Un nuvolo de ave, Uno sciame di api — Un mucchio o schiapo de ave, Un gomitolo.
 AVALIAMEXTE, avv. antico, che vuol dire , Egualmente o Ugualmente.
 A VALIO, modo avv. derivato dal vernacolo Valivo o Gcalivo, Virittamente, In dirittura.
 AVANTAÒB, s. ni. Voce ant. Vantatore, Che si vanta, Millantatore ; Ostentatore. AVANTAÒRA, s. f. Voce ant. dicevasi la Femmina di Vantatore, Vantatrice;Millan-tatrice; Oslenlalrice.
 AVAM’ARSE, V. V. Vaxtarse.
 AVANTÀSO, s. m. (colla s. aspra) Voce ant. V. Vantagio.
 AVANTÀZO, s. m. V. Vantagio—Averghe-ne d’avantazOj Averne d'avvantaggio, cioè Più del bisogno.
   Avantazo, detto in T. de’Stamp. Vantaggio , chiamasi Quell’ asse sopra cui il Compositore assetta le linee dopo che le ha composte. L’assicella incanalata nel Vantaggio, dicesi anche in vernacolo Balestra. AVANTI, avv. Avanti o Avante, Dinanzi, Pianti e Innanzi, In presenza.
   Andar avanti, V. Andar —Oliare, dicesi dell’Aspirare o Pretendere che altri faccia per gius di successione, ad alcun comodo o p osto.
    Avanti o Innanzi, dicesi anche per Prima.
   Per Di rimpetto, V. Davanti.
   Avanti tempo. Immaturalamente ; Innanzi o Anzi tempo ; Prematuramente.
   Andar avanti, V. Andar.
    Avanti, assolut. pronunziato in tuono imperativo per sollecitar altrui ad affrettare il passo o a camminare, corrisponde al toscano Trana o Tran frana, cioè Sbrigati.
   Da qua avanti, Va qui innanzi; Va quinci innanzi ; Va oggi innanzi ; Da quindi innanzi, Per l’avvenire.
   El davanti, Il dinanzi, e risponde al-P Indietro, posto in modo sust. come II di dentro e II di fuori.
   Avanti e indbìo, Andirivieni; Virivieni; Ghirigoro, V. Davanti.
   Meter avanti, V. Meter.
 AVANTO, s. m. Vanto; Vanlamento, iattanza, millanteria. V. Vanto.
 AVANZADIN, add. (colla z aspra) Atlempa-tetlo, Ch’ è alquanto attempato, eh’ è in là col tempo, cogli anni, Alquanto provetto — Attempaletta e Soprastata o Sopraffatta, direbbesi d’ una Giovane che non fosse sul flore.
 AVANZO, s. m. Avanzo, Il rimanente, il residuo.
    Avanzi de tola, Rilievo o Bilevo.
   V. Resto e Vanzaura.
   Far i avanzi o i guadagni de dona Checa, Locuz. domestica, Far V avanzo del grosso Cattaui; Far l’avanzo del Cibacca, che a capo d'anno avanzava i piè fuori del letto; Far Uavanzo del Cazzelta, che bruciava il panno di Spagna per far cenere morbidosa ; Fare il civanzo di Monna Ciondolina, che dava tre galline grandi per averne due nane e cappellute perchè eran brizzolate.
   No gh'è da fab avanzi, A’om v’ è da far calìa, vale Non v’ è da guadagnare.
 AVARAZZO, V. Avarùn.
 AVARO, add. Avaro, detto anche Spilorcio; Sordido; Guitto; Pillacchera; Mignatta.
   Far se o Deventàr avaro, Gettarsi ah