492 P E R Perder la forza, Allenare, Diveair fiacco. Perder h hkbobia, Smemorare, verbo neutro, Perdere la memoria. No perderla barza, (li'llo fig. Non perderla in tulio ; Aon pcrderlu affatto. PERDER LI TRAMONTANA, V. TraBONTANA. PeRIIKR LE MAN DAL FRKDO, . MoZZUl'e te mani dal freddo. Perder l'incontro, Perder I’ uceoncia-tuia, Diccsi quando vieti meno I' occanio-111; di far quello che altri s'ora preparato. Pkruf.rsk, Appilliittarsi, cioè Fermarsi in un luogo oziosamente senza pensar ad uscirne — Arrenare, per metal, dicesi di Lino il qua!e ha cominciato a favellare alla distesa o recitar un’orazione poi temendo o non si ricordando si ferina — Pigliar vento o Prender vento, (igur. si dice dello Smarrirsi in favelland ». Pkrdkrsf. in T. di Bigliardo. Perderai, vale (ìacciar la propria palla in buca ovvero farla saltar fuori del bigliardo, o finalmente abbattere con essa i birilli. Pprdrrsk in tk l’ arokdanza, Affogare nella bonaccia o alla porticciuj'a ; Adombrar:' ne’rugnatali, modi Og. che vagliono Non sapersi regolare in mezzo dell' abbondanza. Perderse in t'un ooto d'aqua o in t’una bkrda oa onrnti, A/fogare in un bicchiere d'acqua ; Alligare ne'mocci o alla portic-c.iuola; Rompersi il collo in un fil di paglia; Adombrare o Inciampar ne' ragna-teli ; Morir di fame in un forno di sc/iiac-l'iutine o in una nave di biscotto o in una madia, Smarrirsi, perdere il coraggio ad ogni piccolo sinistro evento. Prrdkrss nr la felicità, Affogare nella bonaccia; Perdersi nella felicità. Pkriikr tuto, Perdere gli occhi, Ogni cosa — 1/ k tegnuo per guadagnar e el li iu persi toti, Egli è venuto per lana e se riè i'o toso, Dicesi di uno che si lieva dal giuoco scusso, cioè ha perduto tutti i danari che aveva in borsa El LOYO PEROI FL PELO MA NON EL VIZIO, Jl lupo cangia il pelo ma non il vizi» o il vezzo o la natura. Far perder a qualcun la tramontana, Cavar unu di scherma o di tema, Fargli perder la regola nell’ operare. Confondere alcuno ; Farlo smarrire. No oh’ è pericolo ch’ el se perda, Aon gli muore la lingua in bocca ; vale Esser loquace. O PERDER KL DKO O TAUIARSE EL DRAZO, Risogna bere o affogare, Prov. dioesi di Chi si trova in estrema angustia e necessità di risolvere. PERDESTO, add. da Perdere Perduto — El ga perdesto, Egli ha perduto. PER DIA ì VERDIANA F PER DIANA DE DIA /T utti modi avveri). PER DIN A ^ e specie di giuramento, A fe; .4 fe di Dio; Per mia fe; In fede buona; Affededdieci ; PER Daddooero; Daddoverissimo; Alle gua-gnèle, In Toscana si dice anche Perdìnei. V. Dia. PBRDIBILE, agg. che dassi nel giuoco del-l’Ombre, ed altri, ad uua giuocata che s’abbia in mano, e vuol dire Giuoco dubbioso, che si può perdere. PÈRDITA, h. f. Perdita, Pregiudizio, Discapito. Perdita dp. tempo, Scioperìo, Lo scioperarsi, Perdimento di tempo, e quiudi Scioperone e Scioperato, vale Sfaccendato, Ozioso. PERDITEMPO, s. in. Perditempo e Scioperio, Vano impiegato del tempo; tempo mal consumato. L’ f. giusto un perditempo, Fatica da chiamarsi perditempo, cioè inutile, infruttuosa. PERD1ZIÒN, s. f Perdiz one o Perdigio-ne, Rovina. AmIr a la perdizon, Amare da pazzo, da bestia; Trusamure, Amare disordinatamente. PER DOMINUM NOSTRUM, Maniera fam. latina e quasi avverb., simile all’ altra Gol nome o Per el nube de Dio, e s’usa nel seguente o in simili dettati. Quel cape l’ è andà per dobinub no-strub, Quel caffè se n’ è ilo o è sparilo, cioè Fu consumalo senza che se ne sappia o se ne veda il come. Segnato e benedetto 'quel caffè che in cosi breve lempo se n è andato. PÈltDONANZA, s. f. Perdonanza ; indulgenza. Tor la perdonanza, Andare a perdonanza o alla perdonanza, vale Visitar chiesa o altro luogo pio per ottener le indulgenze che ivi siano. Ohe domando perdonanza, Le chiedo perdono, compatimento ; ovv. Mi perdoni, mi scusi. PER1ÌÙO, add. si dice pur in vece di Per-desto nel sigu. di Perduto. PER EL CHE, Per. lo che. Per la qual cosa. PERÈR. s m. Pero, Albero che produce le pere, detto da’ Botanici Pyrus communis, Co ne sono molte varietà. V. Pero. PERÉTO, s. m. Peruiza, Piccola pera — Pera giugnola. Prime pere elio maturano in galguo, detto anche Moscade'la. Peréto de fero, Fiala, Piccola boccia di vetro. Pereti dei limoni. Pera bronca. Specie di Limone così detto dalla sua Ggura. Peréti de rane, dicesi la Polpa delle cosce delle rane eVe si mangiano fritte. PERFII) VMENTE, avv. Perfidamente. Con perfidia. Abito fato perfidabexte, Carta scrita perfidabf.nte e simili, vale Malamente ; Alla peggio; Senzi attenzione; ignorantemente; Pessimamente. PERFILO, dicesi dagli idioti per Profilo. PERFÌN o Pkrfìva e Pkrsìn o Persìna avv Sino; frisino; Infitto e Fino Preposizione P E R terminativa di luogo, di tempo e di operazione. Queste voci hanno gli stessi sign. di Infina, Infinamentr e Insina, V. PERFUMAR, v. Profumare. V. Profume- CÀR. PERCA. V. Papagà. pesce. PÈRGOLA, s. f. Pergola e Pergolato ; ingraticolato o Graticciato. Specie di graticciata di pali o stecconi o d’altro legname a foggia di palco o di volta, sopra il quale si mandano le viti ed altre piante rampanti — Pergo'uto e Pergoleto, vale Quantità di pergole unite insieme. PÈRGOLO, s. m. Ballatoio; Poggiuolo. Noi intendiamo quello Sporto ch’è in molte case a guisa di loggia. Balaustri, si dicono le Colonnette che sostentano l’architrave. Peruolo, ili T. ant. vale per Ptt'pilo ; Pergamo, Luogo dove si predica. Pp.bgol», chiamavasi in tempo antico quella specie di Pulpito in cui portavasi il nuovo Doge per la grau piazza di S. Marco per mostrarlo al popolo il qual Pergolo fu poi detto Pozzéto. V. PERICOL\lt, v. Pericolare. Andare in precipizio. Ma più comun. usiamo il nostro termine nel sign. di Naufragare. La nave la ga pericola, Lu nave naufragò. PERICOLO, 8 in. Pericolo, Male o rovina sovrastante. Trabiccolo e Bertesca dicesi a Ciascuna di quelle cose sopra le quali si salga con pericolo che non si regga e precipiti. Avèr tuto el so in pericolo, Avere tutto il suo in sul tavo'iere, in pericolo. Risogna scabpìr i pericoli, Alla pentola che bolle non vi si accorta la gatta ; ovv. le mosche non vi s’ appressano. Prov. per avvertire che Non si dee stuzzicare coloro che sono in collera, se ci posson nuocere. Chi teme i pericoli no se beta a imprese, Chi ha paura di passere non semini panico, detto fig. Chi va nei pericoli una volta o l' altra ghe casca, Tanto va lu gatta al lardo che vi lasciu lo zampino. D cesi del mettersi più volte ad un rischio che alla fine vi si rimane. El pericolo xf. più grando de «urlo che sk crf.de, il diavolo è sottile e fi'a grosso. detto fii. Mkter a pericolo una cossa. Mettere a sbaraglio. Metersr a pericolo de bastonar, Uccellare a coccoe. V. in Mal. Gh'è pericolo che no se contenta, Lo-cuz. fam. della con ammirazione. £ di che sorta mi contento! — No gh’è pericolo che parla, No gh’è pericolo che casca, Aon son sì cucco di parlare ; Non temo di cadere. * Pericoli in bar, pericoli in tera, pericoli SU UNA CASSA DE NOGHKRA, PERÌCOLI SU la panza de la BAssRRA. Dettato famigliare usualissimo, a guisa di proverbio inteso ad indicare la frequenza dei pericoli d' ogni specie a cui ovunque si è sottoposto. E al-