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«xabruplo, ex tempore, all’ improvviso.
 V. Chiapàr a sangce frf.do, in Chiapàr.
   Gbadag.nàr a erosa camisa, Guadagnare di lurido, a prima fronte, a prima vista, a prima giunta, di prima presa, vale Nel principio del giuoco.
   Cabisa, detto in T. Mil. Rivestimento, Una superficie di muro o di piota, colla quali; si coprono i terrapieni delle opere di fortificazioni'. Fu detto anche Camicia.
   Cabisa df.i àlbori, T. Mar. Manica del-r albero, Tela incatramata che circonda I’ albero, ove s’incastra nella coverta. Bolf.ta df. la cabisa, V. Boleta.
   Mf. mbo o me cambio de camisa, Cangio, ■cioè M’ appiglio ad altro mestiere, ad altre occupazioni, ad altri amori; vuol dire in somma Lasciare gli amori o le pratiche antiche per trovarne di nuove.
Mf.ZA CAMISA 0 QcF.L SIOR MEZA CAMISA ,
 diciamo per motteggio a Colui che essendo miserabile voglia spacciarla da grande: tratta questa specie di dettato dalle Finte ■camicie usate da alcuni, che non ne hanno d’intiere o di buone. In questo sign. diciamo ancora El ga la camisa piò losca davanti che DA DRIO.
Sior Giacometo beza camisa, V. Gia-
 COMETO.
 "CÀMISE o Càmiso , s. m. Camice, Vesta lunga di pannolino bianco, ad uso degli ecclesiastici nella celebrazione degli uffizii. CAMISÈTA, s. f. Camicetta.
   INasser co la camiseta, Nascere coiram-nio o corio secondo gli anatomici, cicè Nascere o venire al mondo che fa la creatura umana con due inviluppi — Detto poi fig. Nascere inpiedi; Nascere vestito; Nascere in grembo a Giove, Nascere o Essere fortunato. V. Finta.
 CAMISÈTO, 8. m. Camicetto, Piccolo camice.
 CAMISÒLA, o Cabisiola, s. f. Camiciuola, Vestimento che si porta sopra la camicia e sotto il giustacuore degli uomini. CAMISOLIN o Camisiolin, s. m. Farsetto ; Corpetto ; Farse/tino ; Giubberello; Giub-bettino, Vestimento che si porla sopra la camicia e sotto la camiciuola. V. Comesso. CAMISÒN, s. m. Cari lido ne , accresc. di Camicia.
 CAMISÒTO, s. ni. Camiciotto, Gonnella di tela lina.
 CAMISÒTO, 8. m. diciamo a Chi non avendo in dosso che la camicia senza calzoni, va per casa ed anche fuori, oppure sulle barche a remigare e a pescare, come vedesi nella stagione estiva in molli luoghi del nostro estuario, ma specialmente a Cbiog-gia : italianamente dicesi Incamiciato.
   Marchia cabisoto, diciamo per ¡scherzo ad un ragazzo incamicialo, e vuol dire, Va a vestirti, a ricoprirli, togliti di qua, che la decenza non lo comporla.
 CÀMITO, s. m. T. <le’ Barcari, Colmo, e dicesi delle Mercanzie ne’ burchi che si caricano e fanno colmo, che va poi coperto con le stuoie.
  G A H
    Aver tropo càmito, Esser troppo colmo,
  sgrignato, incastellalo.
 CAMOl’ÌNA, s. f. T. degli Erbolai, Equiseto o Setolonc o Rasperella, Pianta erbacea di cui si fa uso in medicina, chiamala da Linn. Equiselum arvense.
 CAMOZZO, s. ni. Camoscio , Il maschio della Capra selvatica, la quale è anche detta Camozza e sta in luoghi montuosi ed alpestri. Quest’ animale è chiamato da' Sistem. Capra Rupicapra.
    La pelle dello stesso animale, eh’ è buona a varii usi, chiamasi da noi pur Camoscio o Pelle camoscino.
 CAMPAGNA, s. f. Campagna.
    Campagna, diciamo nel sign. di Podere; Possessione, Campi che si lavorano — Gran campagna , Podcrone — Picola campagna, Podcrello.
   Campagna piantada, Campagna arborata — Campagna videgada , Campagna vignata.
    Campagna pustòta, V. Pbstoto.
   Campagne vicine al mar, Maremme; e quindi Luoghi o Campi maremmani.
    Logo df. campagna , Villa, e nel dimin. Villetta — Logo de campagna deserto, Catapecchia, Luogo selvatico, iterile o disabitato o remoto.
    Andar in cabpagna, Andare alla campagna, e da noi s’intende Fuori di Venezia, in terra ferma.
    Cabpagna , dicevasi ne’ tempi della Repubblica Venela, alla Sbirraglia o Birreria, cioè al corpo de’ birri, ma intendevasi di quelli detti anche Campagnoli, che battevano la campagna, e andavano per lo più a cavallo.
    Detto in T. di gergo de’Barcaiuoli, vale Panciuta — Domandano essi, per esempio , A LA PIVÈLA CHE STANZIA EL RESSI-
 gnòl in campagna? per sapere se una donna sia gravida.
 CÀMPAGNÈTA ) . _ , „ _ CAMPAGNÒLA) B' f' Tenutella; Posscs-
 sioncella; Poderetto o Poderino. CAMPAGNÒLE, s. f. Navoni; Napi; Rape. V. Naòn e Rava. Colla voce vernacola ed in forza di sust. intendiamo le Rape cotte, che si vendono comunemente per le strade della Città.
 CAMPAGNÒLO, add. Campagnuolo; Cam-paiuo’o; Campereccio ; Campestre; Compio. Cosa o Prodotto di campo o villa.
    Campagnuolo, detto sust. vale Abitante della campagna, Contadino, Villano.
   Campagnoli, Spezie di Rim V. Campagna.
 CAMPAGNÒNA, s. f. Gran possessione o podere o tenuta.
 CAMPANA, 8. f. Campana.
    Spala de la campana, Testata o Testa, il piano della campana da cui pende il battaglio — Batuda, Bordo, L’estremità o orlo dove percuote il battaglio — Cordoni, Fasce o Fascette o Cordoni e Cornicene — Anelo, Anello, Cattivello cui è appeso il battaglio. — Zoco o Cupo, Cep-
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   po; Mozzo; Mozzatura ; Cicogna, L’armatura del legname, cui sono sospesi i manichi o le trecce. V. Castelo e Rato-
 cmo.
   Fato a campana, Campaniforme o Campanulato, T. Botanico, ed è Agg. di Fiore fatto a guisa di campana.
   Campana, T. fam. detto per agg. ad uomo, Sordo; Clic ha le campane grosse o ingrossate ; Che ha male campane.
   Campana martf.lo , Binlocco; Campuna a martello — Suonare a martello, a fuoco, a rintocchi, all’ arme — Stormcggiare o Suonare a stormo, vale Suonare per chiamar gente — Timpellarc , Il snonaro interrotto delle campane, e quindi Tcmpcl-lato o Tempello di campane.
   Campana dei Spezieri, Curnpana, diccsi al Vaso di piombo fallo a guisa di campana per uso di distillare.
  Campana del relocio, Campana. Campana de le do o de le do ore, Cbia-mavasi il Suonare disteso della campana alle ore due dopo il tramontar del «ole; costume antico che conservossi a lungo in Venezia, benché 1’ orologio non fosse più regolato all' uso italiano.
  Cabpana de terza o beza terza. V. Terza.
   Campana drio nona , delta altrimenti, Campana dei fami. Così si chiamava il Segno disteso d' una campana , che a’ tempi Veneti si suonava ogni giorno, mezz’ora dopo mezzogiorno, sulla torre di S. Marco e per mezz' ora continua , e che i Toscani chiamerebbero la Lunga. Dicevasi Campana dei fallili, perchè durante questo segno di campana i falliti potevano sortir di casa, nè erano molestati. V. Marangona.
   Campana trotif.ba, V. Trotiera.
  Sbntìr l'altra campana, Odi V altra parte e credi poco, cioè A voler giudicar bene vuoisi sentire ambe le parti All' udire una campana e non udir V altra non si può giudicare : cioè II giudice devo udire ambedue le parti prima che dia sentenza.
   Sonate campane, Sonate a doppio, Si dice per meraviglia e per allegrezza al comparir di persona inaspettata. Dicesi ancora Bisogna far campanone , Quando uno eh’ è solito far sempre male, ha fatto una volta una cosa che sta bene ; o s’usa dir parimente, Bisogna sonar le campane, ovvero Bisogna far un segno nel muro. Tirar zoso a campane dopie, V. Tini*. Al son de sta campana ogni dona da ben se fa pbt ... Detto basso e melai. Il martello d’ argento rompe e spezza le porte di ferro; Ser Donato dà in capo a S. Giusto, e valgono I danari e i regali mellono a pericolo la virtù e la giustizia.
   Sempre sta campana, ovv. Son stbfo de ste campane, dello fam. e melai. La canzone o La favola deir uccellino che non finisce mai, eli’ è quando uno favellando ritorna sempre alle cose medesime. Scn annoiato di questo verso; Voi fate il medesimo verso che mi stucca c ristucca.