46G PAN PAN P A N Pan lessOj V. Pan poco coto. Pan francese, Pane francese, Pane di forma circolare e forato nel mezzo a guisa di anello da potersi infilare, stato introdotto in Italia dai Francesi. È molto alluminato, infine facilmente s’inzuppa, edirebbesi quindi Pan ghiotta. Se ne fa anche di forma tonda a guisa di borella schiacciata. PaN FRESCO E VIN V ECHIO. Pan d' UH dì e vin d’un anno, si dice per Dinotare i ter-miui ne’quali essi son pivi perfetti, V. Pan CHE SERICOLA, Ìli ScRICOLÀR. Pan macà o maco o mato o «al levà, Pan mazzero o amuzzerato o mnzzerato o matto o mal lieviti). Pan massarìn o «e tuta farina, Pane inferigno o confusaneo. V. Massabin. Pan mf.zo coto o foco coto. Pane cotic-cio o pastoso o semicrudo , Non cotto a bastanza. Pan molo. Pane boffice o sullo o soffice. Pan rostìo, Cresenlina, Fetta dì pane arrostita e poi «parsovi olio, sale, pepe, etc. Pan scorza, Pane scusso di crosta. Pan sfanìo, Pane sbocciato, fiorito come una rosa, V. Pan ben leva. Pan sfongoso, Pane alluminato o spugnoso. V. I’an ben levà. Pan suto, V. Pan bioto. Pan topesco, chiamasi Quella specie di pane inverniciato di chiara d' uovo, assai boffice e spugnoso, che poco differisce da! Pan francese. Pan traverso, V. Pan comùn. Pan tdto cbosta, Pane incoticato o in-. erosi inalo. Pan tuto moléna, Pane midolioso, V. Moléna. Pan vechio, Pane raffermo, vale (’otto da più d’ un giorno e divenuto duro. Pan zalo. Pane di formentone. -Pan dk Sfaona, Pan di Spagna o anche Pasta reale. Pan sff.cià, Pane pepalo, Sorta di pane che si fa misto di droghe, specialmente per la vigilia di Natale. Pan e nosr fasto da dose; polenta e fan fasto da vilàn, Prov. vulgatissimo indicante che II pane e la noce mangiati insieme fanno un cibo graditissimo, a cui non rifiu-terebbesi lo stesso Doge: a differenza della polenta e del paue, che formano un cibo insipido e villano. Pan de zocaro. Pane di zucchero, come Pane di burro, Dicesi ad una certa quantità di zucchero, di burro, di pece, di cera e di simili altre cose, alla quale diremmo anche Mozzo pronunziato coll’ o largo e la z come nella parola Rozzo. I’an ovro, Pan unto o Panunto ; Pane, Ribo o Cosa da leccarsene le dila — Aver una cossa per un pan onto, Aver per uno zucchero ; Parere uno zucchero di tre cotte, Stimare un gran favore, contentarsene e non cercar più. — Un diavol cotto ancor mi parrà manna. Più appunto o a tempo che f arrosto, Cosa opportunissima. \. in I)f.ograzias — Aver che che sia per un pezzo di pone, Comperare a vilissimo prezzo. Al pan ghf. digo pan, Lire al pan pane ; Oirla fuor fuora; Dir al cuore-, Chiamar la gatta gatta, cioè Dir le cose senza rispetto com1 elle stanno. Andar a pan, Andar in malora ; Essere senza impiego; Non lavorare, Non potersi guadagnar il pane. Aver pan in forno. Dettato di gergofauiil. che dicesi d’ una donna in sentimento poco onesto e di certi amorazzi, Aver una matassa o una scappatella ; Aver un contrabbando — Dicesi ancora nel sign. di Aver il suo bisognevole: Aver tutto l'occorrente; Essere in grembo a Giove. Vvèr fan in vita, Aver accomodato o acconcialo il fornaio, dicesi proverb. di Chi si è procacciato il pane per sempre. Boca da pan, Cozzo panaio, Gozzo preparato per mangiar molto pane. Bon come el pan che se magna, Meglio 0 Mi:’ che 7 pane. È una pasta di miele, Dicesi d’uomo estremamente buono. Chi ga mestiér trova pan da per tuto, Chi ha arie ha parte. Co se ga fame anca el pin soto xe bon, A fame pane, a sonni) panca ; ovv. Sunno e panca. Sete e acqua. Prov. ’ Co se ga fame el fan sa da cabne. Quando si ha fame il pane riesce gradito quanto la carne di bue. È dettato familiare mollo analogo al precedente, e più di questo usi-tato. Cbostinàr el pan, V. CR08T1NÀR. Dar pan e bastonae, ovv. Dab un toco de pan e una mustazzada, Dare il pan colla balestra, cioè Malissimo e mal volentieri. V. Un’onta e una ponta, in Onta. El pan dei altri he. par salì o duro, Il pane altrui mi sa di sale, che vuol dire iig. È guadagnato con patimenti; ovv. m’è incoticato o incroslinato, cioè Difficile a mangiare. El pan dei minchioni xe ’l primo magna, 1 merlotti sono pelati, detto fig. Far el pan. Spianare il pane o Fare il pane, Ridurre la massa della pasta in pani. Gramolar el pan, V. Gramolar. (mbosemàr el pan, Indorare il pane, vuol dire Bagnar di latte la sua superficie, perchè prenda colore nel cuocersi. Impastado* del fin, Impastatare, Quel- lo tra i lavoranti del fornaio che impasta il pane. 1/ È un pan che se s’ impresta, Rendere pan per foccaccia ; Rendere la pariglia. Macabre del pan, V. Macaura. Magnar pan e spiazza. Mangiare il pane asciutto; Mangiare il pane scusso, Solo pane. Nol pol dir fan, Non poter dir mesci, Non poter aprir bocca per proferir una parola: dicesi d’ ubbriaco. Pan crosta e moléna (detto per ¡scherzo alludendo al pane companatico) e vale Solo pane: Pane scusso. Per un toco de fan, Per un pezzo di pane, vale A vilissimo prezza. L’ho comperato per un pezzo di pane. Poco pan e poco S. Antonio, A picciol forno poca legna basta, dicesi proverb. per far intendere che Ad un uomo di poco animo bastano poche cose — A tal labbra tal lattuga e vale che Secondo le qualità de’soggetti s' accomodan le cose che a loro convengono — Qual ballata tal sonata, Dare secondo che si riceve. Sta cossa no l’ f. pan per i mi denti, Non è pasta da’ miei denti : oppure Quest’ affare non è terreno pe’ miei ferri, Non è adattato per me. So DAR d’UN PAX TRE FETE E DO PANIE, Maniera ant. metaf. detta dal nostro Calmo nelle suo poesie vernacole, che vuol dire Ho senno ; So distinguere e conoscere. Sugar f.l pan, Asciugare o Prosciugar il pane, Detto de’ Fornai, e vale Cuocere il pane ben bene, in guisa che gli sia tolto 1' umido e si avvicini al biscotto. Diseccare esprime più che Asciugare. Tur el pan fora de boca a un altro; Levar la pal'a di mano, vale Terre altrui il comodo d’ alcuna cosa ed arrogarla a sé. Triivìr pa.n per i so denti, V. Trovar. Vissighe del pan, Bricio'e; Rasliature di pane, Sono la parte della crosta levata dal pane. V. Panizaziùn, Impastar, Levar, Far su el PAN. Pan da gati, Chiamasi fani. uoa Specie di zuppa di pane affettalo,, ammollilo coll’acqua bollente, e condito con olio, pepe, rosmarino e sale. Pan de casa , detto metaf. g’ intende Tutto ciò che ai possiede in famiglia, para-ragonato alle cose esterne, ma specialmente la Moglie: onde si dice proverb. Ei. Pan de casa stufa, che significa La*consuetudine rende talora increscevoli gli amplessi coniugali e mette appetito degli esterni. PANA, 8. f. Fior di latte, Cupo a Cavo di ■ latte; a Firenze però dicono Panna, l.a parte più grassa del latte, la quale dibattuta cun verghe leva in capo e si trasforma a guisa di neve; anzi da molti fra noi si chiama anche Neve. PVN V. s. f. Voce ant. che ora dicesi Panàda. V. Pana grata, lo stesso che Pangbatà, V. PANA, Panato, add. Infuso o involto nel pane. Acqua panala. Boba panàda, Feltrato, Agg. a Stoffa preparala in modo che rassembri panno. Panà o Apanà, Appannato, cioè Offuscato, oscurato, dicesi di tutte le cose lucide e specialmente de’ vetri e metalli che perdono la lucentezza. Parlando di bicchieri fu anche detto metaf ir. Nebbiosi. PANÀDA, s. f. Panata o Panada e Puppa, Sorta di minestra fatta di pane. Pappa, dicesi propr. Quella che si fa per li bambini. V. Panbogìo. Panàda col brodo. Panata brodettata. Panàda col cbostolo, Panata rosolata.