VOG Co la pinza voda, Smilzo, contrario di Ripieno. V. Canochia, Losu voda, Luna falcata, dieesi quando non- apparisce illuminata iu tutto il suo diseo. Pien de todi, Lacunosa. Testa voda, Testa o Capo vóto, senza sale; Zucca senza sale, dicesi di Chi lia grosso ingegno. Scemo, si dice per Sciocco e di poco senno. Deventài vodo, Invanire, Si dice delle biade, de' grani, de’ semi. Restar vode, parlando di bestie, che si mandano al maschio, V. Restar. VOÈGV, Voce ant. V. Vòleca. VOGV, s. f. Voga, 11 vogare; propr. la Spinta e ’1 Moto che uua barca riceve dalla forza de’ remi. . Andar a voga sforzàda o a tota voga, Arrancare; Andar a voga arrancata, Vogare di tutta forza. Voga, Voga, dicesi nel sign. di Uso, U-sanza, Moda — Esser in voga, Essere in ga, cioè in usanza ; Esser di moda; Essere in credito, in riputazione; Essere in andazzo. Co UNA COSSA XE II» VOGA, TOTE QUELE CHE GHE SOMEGIA LE XP. STIMAI! , Ogni UC- ael d' agosto o di settembre è beccafico, detto Ggur. e vale che Quando è andazzo d’ una cosa, tutto ciò che ne abbia similitudine è tenuta per quella stessa. VOG ADA, s. f. Remata, L’azion del remare. Dar dna togàda o una gran vogàda, Andar a voga arrancata; Rancare; Arrancare , Vogare di forza. Detto figur., Sbucare; Soffiare, Andar in collera. V. Vogar nel terzo significato. VOGAR, v. Vogare; Remare; Remigare, Spinger la barca col remo. Vogar a la desperàda , Passavogare; Vogare a voga arrancata, V. Voga. Vogar, che anche dicesi Montar in pope, Levarsi in barca; Pigliare il grillo; Montare o Salire in sulla bica; Dar nei lumi, nelle scartale; Taroccare; Gridare — Marinare, vale Aver un certo interno cruccio per cosa che ci dispiaccia. Ei marina; Egli sbuffa. Vogar in caligo, Locuz. ant. Andar alla cieca o a tentone. Vogar sul remo, Locuz. metaf. Esser rivale di uno; Dar la gambata, Competere con uno. VOGE (eoli’ o aperto) Voce che s’ usa nella Marin. col seguente dettato, A le voce, Comando che dassi quando si vuol sospendere un lavoro, e vale Fermatevi; Forte; Alto. Sembra che quel nostro Vogf. aia il plur. di Vogia, e che sia come dire Andate dove volete; Vi è permesso di secondare In vostre voglie, o simili. VOGIA, s. f. Voglia, Volontà, Desiderio. V OGIA DE LE DOXB GRAVI E , VoglÌU 0 Macchia , Quel segno esteriore o variamento di colore, nato all’ uomo in qualche parte del corpo sulla pelle, dentro 1' utero della madre. VOG Vocia de par bezzi, Cupidigia; Cupidità di danaro. VoGIA «RANDA DE QUALCOSSA , Uzzolo, Appetito intenso. Vogia libidinosa, Libidine; Foia, Desiderio carnale — Aver la foia. Vogie «.rande f. pochi bezzi, Le acque son basse e l'oche han gran sete, Alle gran voglie i danari non pochi. Vogia db omo, vale Uomo eccessivamente piccolo. V. Stròpolo. Andar db sala vocia. Andare di mala-voglia, di male gambe, a disgrado, a mal grado, a dispetto, a mal cuore, a vialincorpo, Controvoglia. Andar via la vogia, Uscire il ruzzo, cioè Nou aver più voglia di ruzzare, Perder la voglia; Uscire il ticchio, il cricchio, il capriccio. Aver vocia dh andar dal corpo, V. in Scampar. Aver cban vogia dp. dormir , Senlii'si indosso una gran cascaggine, Un gran sonno. Aver o Vecnìr vogie strambe o Vegnìh df. quelr vogie. Avere o Venir voglia di fichi filari, vaio Aver voglie stravaganti — Cercare del ¡nel brusco, dicesi Delle persone svogliate. Cavar la vocia dk qualcossa, Sbramare, Cavar la brama, Cavar di testa il ruzzo d’ una cosa, la voglia. Cavarse una vocia, Cavarsi un capriccio, una veglia; e di qui Una voglia non è mai cara. Contro o Senza vocia , Forvogliu o Fuorvoglia; il malgrado; Controstomaco; Controvolontà — Senza vocia de lavorar, Malvago o Malvaga di lavorare. Meter in vogia , Mettere in succhio ; Mettere in zurlo o a filo; Auzzare; Inuszolire; Inuggiolire; Far venire in uzzolo, in frega, in desiderio di che che sia. Affilare. No aver vocia de gnentb, Al guqlo infermo ogni bypn cibo annoia ; Chi ha guasto il palato, il mele gli par amaro; Al palalo non sano è spiacevole il pane, che al sano è soave, Modi proverb. che significano che Chi è mal affetto nell’animo , le cose anche innocenti si reca a male. Entrar in vocia, Enlrure in sosia, in fregola, in uzzolo, Invogliarsi. Esser piex de »ala vocia, Esser pieno di lasciami stare, Esser melanconico. Far QUALCOSSA DE BONA O MALA VOGIA, Far di buone o male gambe, vale Volentieri o Male in corpo. Fare una. cosa di gana o di buona ganu o di grado, vale Con voglia grandissima. Far vegnìr vocia, Far bramosia d' alcuna cosa, vale Accenderne il desiderio, ed è modo molto espressivo. Usciva poco fuori, coperta parte del viso, perchè stata meglio e per farne bramosia. Far vooia, Incitare; Muovere; Eccitare: Stimolare; Provocare; Stuzzicare. V 0 L 799 Mandar zo la vocia. V. Zo. Torse una vocia , Torsi una satolla : Sbramarsi, Cavarsi la fame o soddisfare ad altra voglia. VOCIANDO, che anzi nel nostro Calmo si vede scritto Vounoo, Maniera anliqu. che vuol dire Volendo. Ora si dice bensì ¡No vociando, ma non Vociando. VOGIAZZA, s. f. Frega, Voglia spasimata di qualche cosa. VOG1ÈTA. s. f. Vuglielta; Vog li ui za; Vo-gliolina; Voglierella, Piccola voglia. -Aver un tantìn de vogikta, Avere una voglierella ; Essere vog'ioso di che che sia; Pizzicare ad alcuno la voglia dentro. VOG1ÒSO, add. Voglioso; Voglioloso; Va-glievole, Invogliato, Volonteroso, Desideroso. VOI (coll’o largo) Voglio, Presente di volere. Mi no voi, Io non voglio. VÒITA (coll’o largo) s. f. [Some che dassi ad un Giuoco di carte di nuova introduzione fra noi; ed è una specie di Vala-co, V. VOÌVO, Maniera antica del parlar Veneziano che dicevasi iu vece' di Voluto add. da Volere. Ora dieesi Yolùdo o Volesto. E voce portata dal Calmo , che nel secolo XVI sussisteva. VOL.ADA, s.f. Volata; Vola, Il volare. Yolàda del canon, V. Canon. VOLANTE , s. un. Volante, Piccolo strumento rigirato con penue , che battesi e ribattesi cou pale o racchette. V. Mela. Testa del volante, Capocchia o Capc-rozzolo, Il capo del volanto cui sono attaccate le penne. Omo volante, Falimbello; Chiappolino, Loino leggero, instabile, volubile. Civettino dicesi a Persona vana o di poca levatura. Esser un volante , detto fig. Avere il cervello sopra la berretta, Esser volubile. VOLAR, v. Volare —Volar cola testa, Aver il pensiero o il cervel che voli, V. Svolar. VOLATÌVA, s. f. Friscello o Fuscello, Fior di farina che vola nel macinare il quale è amaro dallo stare appiccalo alle muraglie del mulino sempre umide. VOLIiGV o Voéga o Vuoéca, s. f. T. dei Pese. Arnese che consiste in una piccolissima rete cupa, cioè fatta a guisa di cucchiaia, a maglie miuute, sostenuta da un bastoncello ritorto a figura quasi ovale , e da un manico di legno alquanto lungo: della quale si servono i pescatori per trar fuori il pesce dai vivai e serbatoi. Dieesi anche Olkca. V. LaoKieri , Schirklo e Cerchìelo. VOLENTIERA, avv. Volentieri o Volentieri; Vulcntiermente, Di grado, di buona voglia. Più che volbntiera, Se tu con una mano ed io con due. si dice dell’ Accordarsi a fare alcuna cosa più volentieri di quello che vorrebbe il compagno.