ESP ESEMPIO ) _ ESEMPLAR) s' m' EsemPl° 0 Esemplare, e più particolarmente I- Innanzi o la Mostra, L’ Esemplare che tengono gli Scolari avanti per copiare e imparar a scrivere. Far V innanzi o la mostra. ESEQUIE, s. f. Esequie. Cantar l’esequie ai morti, Fare l’assoluzione. ESIBITO, s. m. Voce dataci dai Lombardi 1' anno 1798, e fatta ora domestica nel Foro; e s’intende Carla o scrittura presentata ad un Uffizio di protocollo, il quale dicesi quindi Protocollo degli esibiti — Esibito, in buona lingua vale Scrittura che presentasi all’ Attuario col pagamento della tassa dovuta, ond’ egli la registri a protocollo. ESIGENZA, 8. f. Esigenza, Bisogno, necessità. Esigenza, voce nuova, dicesi.ora per Esazione ; Riscossione. ESÌGER, v. Esigere, Riscuotere. Esigere, dicesi pure per Richiedere, Pretendere. L’ afàr esige diva riflessiòn, L’affare richiede o imporla una riflessione. ES1GESTO, Esatto, add. da Esigere; Riscosso. ESITÀBILE, add. Spacciabile ; Vendibile. Agg. a Cosa che può vendersi. ESITANZA, s. f. Esilamenlo; Esitazione. Dubbietà, perplessità. Star in esitanza, Esitare ; Star in esitazione ; Essere esitante, irresoluto. Mandè o Andè senza esitanza, Mandate o Andate senza esilamenlo o riserbo, senza riguardo. ESITAR, v. Esitare ; Vendere ; Alienare, ed anche Dubitare; Star perplesso. ESOSITÀ, s. f. Pidocchieria ; Sordidezza ; Sporcizia. Dicesi anche per Estrema avarìzia. ESÒSO o Ososo, ( dal latino Exosus ) add. Cencioso; Schifoso ; Sporco — In buon italiano la voce Esoso voi dire Odioso. In altro sign. Avaraccio; Spilorcio. ESPANSIÒN s. f. — Con TUTA h’ ESPANSIÒN o Con espansiòn nE coor, Con effusione di cuore; Col cuor sulle labbra; Colla più manifesta verità e schiettezza di cuore. ESPATRIAR, v. Spatriare ; Cessarsi dalla patria, Abbandonare la patria. ESPERIENZÈTA s. f. Esperienzuccia. ESPETORÀDA, s. f. Sfogo ; Sfogamenlo ; Disfogamenlo. V. Spetoràda. ESPÌRO, s. m. Termine ultimo per cui finisce cioè spira la dilazione accordata ad un debitore o simile. Scadenza. ESPOSIZIÒN, s. m. Esposizione o Sposizione, cioè Relazione, rapporto. Esposiziòn del Santissimo, V. Sposi-ziòn. ESPRESSO, s. m. Corriere o Messo straordinario. ESPULS.ÀO, Voce antiq. e triviale per Espulso, Scacciato. ESPURGAR, v. Espurgare o Spurgare. E S S i Espurgar da la peste, Far lo spurgo, Purgar i panni e le altre robe infette o sospette di peste. ESPURGO, s. m. Spurgazione ; Espurgazione; Spurgamento ; Escreato; Espettorazione, Espulsione del catarro dal petto per via dello spurgo. Espurgo dal naso, Spurgatura del naso. Espurgo, dicesi per Flemma, Umor bianco e freddo che si espurga. Espurgo, detto figur. Sceglitnenlo, Separazione di cose di qualità diversa per eleggerne le migliori — Scevcramcnlo o Sceverata, vale per separazione — Parlandosi di Scritture, Limamento; Ripulimento; Correzione ; Riordinamento. Espurgo de sanità, Spurgo, dicesi al Luogo dove si purgano i panni e altre robe infette di peste o simile; ed anche alla Operazione del purgarle. ESSA ed Esso (corrotti da Ipse ed Ipsa) nel sign. di Ella e d’ Egli, s’ usavano certamente fin dal secolo XVI, nel nostro volgare discorso, e nelle Contrade di Canare-gio fra la bassa gente sono ancora in uso. Si sente dire, p. e. Quel che la comanda essa, Quel eh’ ella comanda o Corri ella comanda o vuole — Nol dormiva gnanca esso, Nè men egli dormiva. ESSE, s. f. Esse, Una delle Lettere del-1’ alfabeto, e ’1 Carattere che 1’ esprime. Esse, noi diciamo familiarmente ad una Specie di pane condito. V. I'anési. Esse del schiopo, V. Schiopo. ESSER, s. m. Essere, Essenza, esistenza condizione, stato. Star sul so essf.r, Starsi ne' suoi panni, vale Starsi da sè con quello eh» 1’ uomo ha. ESSER, v. Essere. No SEMO PIÙ QUEL CHE CERIMI), Noti è più quel d’ una volta; Non è più il tempo che Berta filava — No l’ è più quel ch’ el gf.ra, È la muffa dov’ era la gromma , detto figur. cioè II male dov’ era il bene. Sia quel che se sia, Checché siasi ; Comunque sia; Qualunque cosa sia — Sia o no sia, Vero o non vero; Sia o no vero. Sarà quel che sarà, S’ ella è rosa ella fiorirà, s' ella è spina ella pugnerà, Prov. che vale, Dall’ esito si conoscerà la cosa. El xedove ch’el pol esser, Dettato fam. che in persona prima del singolare dicesi Son dove che posso esser e in plur. Sf.mo dove che podemo esser: sono queste maniere che esprimono I’ estremo della tristezza o anche dello sdegno, Essere al non plus ultra o agli estremi. Parlando di tristezza, direbbesi, Egli è ; Io sono ; Noi siamo in estrema afflizione, al non plus ultra dell’afflizione; Egli è sul lastricalo, in povertà o miseria estrema ; Io sono o Noi siamo all’ estremità o alV ultima estremità. Parlando di sdegno, Egli è eccessivamente incollerito, irritato, sdegnalo, Il dettato EST ‘¿55 vernacolo spiega, E' non può essere più irritalo di quel eh' egli è. Savér esser — Per farse amar RISOCNA savèr essrr a le pf.rsonk, Per farsi amare dalle persone bisogna coltivarle —Quei PUTF.I 1 SA MOLTO ESSER A QUEL SO BARRA, Que' fanciulli satino ben cattivarsi la bene volenza del loro zio, cioè Procacciarsela, acquistarsela con lusinghe e con vezzi. ESSERA, 8. f. Pruzza; Porpora; Chiazza, Macchia o Riscaldamento eli’ esce fuori della pelle per troppo calore — Efflorescenza, dicesi a Sollevamento di spesse e minute bollicelle sopra la cute con prurito o senza. ESSESSO, a. m. Termine di molli idioti, detto per Sesso, V. ESSI ( coll’ e larga ), Imp. del verbo Essere, e vale Sii tu o Sia tu, dal latino Esto. Essi KL PRIMO A TASER, Sii tu Ü prillili ] al silenzio o al tacere; Taci tu il primo. ÈSTASI, s. f. Estasi. Andàr o Esser in estasi dal gusto, Andar in broda o in brodo di succiole; Andar iti visibilio, modo basso, Godere assai di che che sia — Non capire in sè stesso o nella pelle, dicesi Quando I’ uomo per soverchia allegrezza non si può contenere di non ne dar segni — Andare in gloria ha il medesimo significato — Me ne strasecolo, me ne strabilio; e fatto estatico vo in visibilio. Redi. ESTASIAR, Francesismo, da S’ extasier, ò usato elegantemente dal nostro poeta vernacolo Lamberti nel significato di Divenire estatico; Andar fuori di sè per la gioia. ESTATICO, add. Estatico. Mi resto estatico, detto fig. Rimango di stucco o come uomo scolpito; Mi rimango come stupido, sbalordito, trasognalo, Me ne stupisco grandemente. ESTENDER, v. Estendere o Stendere, Dilatare. Estender in carta, Distendere o Fare un disteso, Cioè Comporre, mettere iu iscritto. ESTENUARSE, v. Estenuarsi, Dimagrar a poco a poco. Estenuàrse o Smagrir, Sfruttare, Parlando di Terre, vale Rendersi infruttuose e sterili, il che avviene allorché senza concimarle si seminano continuamente. Parlando di Piante, vale Trarne più frutta di quel che debbono. I Fittaiuoli sfruttano la tenuta. ESTERMINÀR. V. Destermuvàr. ESTÈSA s. f. Estensione o Distensione. Estèsa, T. Forense già usato sotto il Governo Veneto, Scrittura, cioè la Dimanda che si presentava dall’ Attore in giudizio nelle cause civili. Estesa d* una carta, Disteso, Sust. o Distendió, Composizione o scrittura d’ una carta — Fare disteso o un disteso, vale Distendere o Mettere in iscritto — Dislen-dilura, dicesi dello Stile d’ una scrittura. Distendi tura naturale, grave, nervosa » simili.