[i6.iv.ig] Sciopero generale a Milano 433 E conclude: « Ci si rende conto che tutti i problemi dei passati accordi fanno parte di un solo insieme ». Wilson ha evidentemente sentito di dover declinare ogni responsabilità e di voler distruggere ogni impressione di paci separate. Nel gabinetto del presidente e ministro dell’interno Orlando, diretto dal comm. Battioni, sono arrivati da ieri dispacci allarmanti sulla piega che prendono gli avvenimenti a Milano. Nonostante i consigli di calma predicati dai capi del socialismo ufficiale, e un telegramma dello stesso on. Filippo Turati alla direzione del partito, telegramma che scongiura di «imporre austera disciplina, essendo evidentissimo che incidenti locali avulsi da adeguata azione internazionale preparano delusioni amarissime», è stato proclamato lo sciopero generale, come protesta contro le rivoltellate attribuite alle guardie di pubblica sicurezza che furono invece ferocemente attaccate, malmenate e ferite. Qualcuna di esse versa in pericolo di vita. È evidente che l’on. Filippo Turati vorrebbe fare la rivoluzione in Italia soltanto in accordo con la internazionale socialista, e che invece i vari dirigenti delle masse vogliono farla subito, provocando eccidii. Ma è ancor più evidente che non si potrebbe scegliere peggior momento per provocare movimenti rivoluzionari in Italia. L’azione di tutta la nostra delegazione a Parigi ne è fortemente indebolita, proprio nelle giornate decisive. Oggi sono arrivati telegrammi ancor più gravi di conflitti fra socialisti e fascisti. Sarebbe stata attaccata e distrutta la sede dell’Avanti! Vi sarebbero parecchi morti e molti feriti. Continua intenso il lavoro mio, di D’Amelio e di Atto-lico nei comitati che elaborano gli articoli relativi alle riparazioni e a tutti i pagamenti in natura in dipendenza delle riparazioni. Si stanno compilando parecchi allegati agli articoli principali. Siamo riusciti a far assegnare all’Italia importanti consegne di carbone tedesco in conto 38.