552 Membro della commissione coloniale [12.V.19] stina e degli altri porti della Venezia Giulia e dell’Istria. Questa flotta mercantile di oltre seicentomila tonnellate naviga da mesi al nostro servizio e deve essere considerata nostra, perché appartenente a nostro territorio redento. La Banca Commerciale Italiana ha già acquistato la maggioranza delle azioni del Lloyd austriaco, che è il principale armatore di questa flotta. Ma gli inglesi si oppongono alla realizzazione di questo nostro sacrosanto diritto. Essi sostengono che le navi già austriache devono essere accomunate alla sorte delle navi mercantili tedesche, ed entrare in un pool generale in conto riparazioni. Noi avremo la nostra modesta parte del pool. In fatto dovremmo contentarci di 250.000 tonnellate anziché delle 600.000 che sono indubbiamente italiane. Orlando, che già conosce la questione, afferra da grande avvocato tutte le ragioni che gli espongo, ne aggiunge altre, e mi assicura che la solleverà oggi in Consiglio Supremo. Espongo poi la situazione economica alla quale andiamo incontro in Italia, e concludo: « Io sono rimasto troppo tempo a Parigi; è necessaria la mia presenza a Roma ». « Non è possibile che tu parta in questo momento. Qui hai troppe responsabilità. Salandra e Saivago Raggi si sono dimessi; Barzilai parte esso pure e non so se tornerà. Devo designare il rappresentante italiano nella commissione coloniale per l’applicazione dell’art. 13. Tu sei stato uno dei fondatori della Società del Benadir, e ricordo che fu proprio Sonnino a dare a quella Società diritti sovrani su la Somalia. Tu dunque conosci la questione coloniale e Sonnino desidera che il rappresentante italiano sia tu. Lloyd George ha designato Lord Milner, Clemenceau il suo ministro delle colonie, Simon. Dovete riunirvi subito. Ci sono poi tutte le altre questioni che tu tratti da due anni. » « Allora nomina un altro ministro degli approvvigionamenti al mio posto. Ti propongo l’ing. Ettore Conti. » « È un’ottima idea. Conti fa benissimo come sottosegretario al tesoro, liquidatore delle partite di guèrra; è un