i 48 CAI ed è una specie di Calderaio che gira per le strade della Città gridando alternativa-mente CoNZALAVÈSI e CaSTRAGÀTI. V. CoN- ZALAVÈSI. CASTRAR, v. Castrare è voce generica. Assettare o Aggiustare, si dice fig. degli uomini ; Conciare; Sanare; Governare , si dice degli animali; Capponare, dei polli. Castrìk i maroni, Castrare o Intaccare, dicesi de’marroni e delle castagne, che si tagliano acciò non ¡scoppino quando si metton nel fuoco per arrostirle. Castrar bn libro, Castrare; Mutilare; Mozzare, vale Levargli alcuna parte. Castrar i meloni o lk zeche, Cimare, Spuntare; Pizzicare; Arrestare, Dicesi delle Piante eucurbitacee, perchè cimandole si arresta loro la vegetazione e si ottengono frutti più grossi. — impoverire, Operazione colla quale si tolgono dalla pianta i Gori soverchi e quindi ancora i frutti, per aver più grossi e più perfetti quelli che vi si lasciano. — Accecar le piante e te viti etc. vale Guastar loro gli occhi, troncandone le messe. Castrar qealc'dn , detto fig. Castrare alcuno, vale Torgli il comodo di operare in che che sia, il che direbbesi anche Tarpare. CASTRÒN, s. ni. Castrato; Scagliato: dicesi specialmente d’un Cantore castrato. Castratacelo è il peggiorativo — lìecco, chiamasi il Maschio della Capra domestica. Castròn, Voce fam. e fig. Pottiniccio, Cucitura o Rimondatura mal fatta. Ala de capòn e colo de castrò*. Chi si parte dal castrone si parte dalla ragione, per far intendere che La carne del castrone è buona al gusto ed alla sanità; e però altri dicono; Se volasse il castrone sarebbe miglior del cappone. Più propriamente però così dicesi per ¡stabilire, che il miglior boccone del castrone o castrato è ¡1 collo, come l’ala è il meglio del cappone. Mal del castròn, lo stesso che Mal del ■oltòn, V. Moltòn. CASTRÒN.^, v. Fare un piastriccio ; Ciarpare ; Acciabattare ; Abborracciare. Strapazzare un lavoro, fare alla peggio; e dicesi per lo più de’lavori delle donne. Castronàr so lf. calze, Locuzione fam. Pottinicciare, Rimondar malamente, e dicesi più particolarmente delle calze. CASTRONARÌA, s. f. Voce ant. e disusata, Castronerìa; Balordaggine; Gofferia; Sciocchezza. CASÙA (colla s aspra) s. f. o Cas'ua de tempo, T. de’Pesc. Calma tranquilla; e dicesi di Vento e sereno, che continui per qualche giorno dopo una fiera burrasca. CASUÒLA, s. f. Voce antiq. Caciuola, Cacio schiacciato, di forma tonda. CASÙPOLA , s. f. Casipola ; Casupola ; Casuccia; Casuccina. Piccolissima casa. CATÀ, add. Trovato; Rinvenuto — Accattalo dicesi per Procacciato, acquistato. Catà sbl pato , Catacolto, Voce però disusata, Sorpreso. C A T CATABÈG1IE o Catabrigiib e Catalìte , | Accattabrighe; Cattabrighe ; Beccolili; Litigioso; Brigoso ; Cerca lappole. Agg. ad uomo di carattere inquieto, facile a qui-Btionare ed a litigare. Dicesi anche Pizzi-caquistioni. V. Metibeghe, Tacabegiie b Cataradeghi. CATACOMBA, a. f. Catacomba e più sovente Catacombe. Casa che par bua catacomba , Casa che pare unajepoltura de’viventi; Casa sepolta; Casa bassa, cupa, oscura; posta a bacìo o all’uggia. CATAFALCO, s. m. detto più comunemente Palco o Soler da morto, Catafalco, che fu anche detto Arca dei funerali. Quel-l’edilizio di legname, sopra cui si pon la bara del morto. CATAIZZA. Cataizza , dicevasi anticam. e dicesi ancora nel sign. di Quistione ; Bissa ; Contesa. Quindi Star so le ca-taizze, Star sulle contese; Esser accattabrighe, litigioso, brigoso. CAT VIZZE, s. f. T. antiq. Invenzioni; Ritrovati, Pretesti inventati per contendere. V. Endègolo. CATALÌTE, V. Catabkghe. CATALOGAR, v. Registrar nel catalogo, Porre a catalogo, Inserire nel catalogo che che sia. ¡Nei dizionarii non trovasi nè Catalogare nè Rubricare. CATALPA, s. f. Catalpa o Bignonia. Albero del Giappone o della Carolina, il quale vive assai bene anche nel nostro clima, ed ha un bellissimo aspetto quando fiorisce. Ne abbiamo molte piante nel pubblico giardino. I Botanici lo chiamano Bignonia Catalpa. CÀTAP.AN , s. in. Accattapane o Accattatozzi, Pezzente che va accattando tozzi di pane per limosina. Accattutriee, dicesi alla femmina. CATAPUZZA, s. f. Catapuzia minore. Erba che i Botanici chiamano Euphorbia La-tyris. Dice il Mattioli, che quest’erba è chiamata in Toscana Catapuzza dall’effetto eh’essa fa di sciogliere per vomito e per secesso. CAT All , v. Trovare; Ritrovare; Rinvenire. Catàr in prestio, Accattare. V. Impre-stio. Catàr da dir, V. Dm. Catàr dei rampini, Ritrovar pretesti, V. Endègolo. Catàr de l’erbe, Raccattare; Raccogliere; Cogliere o Corre, Lo spiccare del-l’erbe, fiori o frutti o fiondi dalle piante. Catàr el pelo in tf.l vovo, V. Pelo. Catàr fora, Rinvenire ; Trovare ; Ritrovare. Catarghela — Ghe la cato ovvero Ghe cato el mio conto, Vi ci trovo il mio utile o il mio conto. Ci ho il mio utile — No ghe la cato, Aon ci trovo il mio utile, Aon ci trovo guadagno. Catarghela , si dice ancora per Indo- G A T vinare o Intendere e Raccapezzare — No ghe la cato, Aon capisco; Aon intendo; Aon connetto. No me cato, Aon mi rinvengo, Non so quel ch’io mi faccia o ch’io debba fare; Sono stordito. Vatela cata, Indovinala tu grillo; \a-cquattù., Va a pensare dov’ella sia o si trovi. CATARA, V. Incatarà. CATARADEGHI, s. m. Garoso; Litigioso; Fisicoso; Dedito ai suggelli. V. Catibk- GHE. CATARVR, V. Scataràr. CATARATA, s. f. Cateratta, Malattia che toglie affatto la vista o molto la diminuisce. Cateratta, dicesi anche per Cascata d’acqua, come Le cateratte del Ailo, che alcuni dicono Catadupe. Cateratta, si dice ancora per Gran diluvio d'acqua. Vien ZO LE CAT ARATE, PÌO-ve a secchioni che paiono aperte le cateratte. V. Piover. CAT ARAZZO, s. ni. Catarrone; Catarrac-cio, Gran catarro. CATARÈTO, s. m. detto metaf. Ambizion-cella. V. Catàro. CATARIN, Catterino è Nome proprio di Uomo. Gatarìn, dicesi pure ad un Abitante di Cattaro, Città dell’Albania già veneta ora austriaca. CATARINA , Caterina, Nome proprio di Femmina. V. Cate e Catina. CATARO, 8. m. Catarro. V. Scatàro. Malatia che pboduse catàro; Roba chf. fa catàro; Incomodo che deriva dal catarro, Malattia o Cosa catarrale. Aver el catàro, Esser catarroso. Aver dei catàri, detto fig. Aver il catarro d’alcuna cosa, vale Aver delle pretensioni ridicole, dell’ ambizione, delle vo-glie. CATAROBE, s. m. T. di Teatro, Attizzatore, dicesi Colui che provvede gli attrezzi necessarii alle rappresentazioni. CATARÒN, 8. m. Catarrone, accresc. di Catarro. Catarronaccio è il peggiorativo. CATARÒSO. V. Scataròso. Deventàr cataroso, Accalarrare; Incatarrare o Incatarrire. * CATASTA, s. f. Massa o cumulo di checché sia, ma più propriamente di legnami. •CATASTICÀR, v. Accatastare, Termine usato da’ Toscani per Porre o Scrivere in catasto, e vale Registrar sul catasto i nomi de’possidenti, per assoggettarli alle pubbliche gravezze. CATASTICO, s. m. Catasto e Catastro, Libro in cui si registrano i beni de’particolari , per assoggettarli alle pubbliche imposizioni. CATAVÈR, 8. m. Voce antichissima, che suona Catta-averi. Chiamavasi Catavèr una Magistratura del Governo Veneto, composta di tre Patrizii, alla quale incombeva la scoperta e confisca de’ tesori nascosti,