L U S co arrabbialo; Si smunto che pare il digiuno comandalo. LUSERTÒN, s . ni. Lucertone o Lucertolone. LUSÈTA, s. f. Lumicino, Pieciol lume, come di sottil candela. LUSÒR, s. m. Lucore; Lustrare; Bagliore; Splendore che abbaglia. Lusùr de luna, Lainpaneggio. Lusòr dei diamanti o »bilami, Lucentezza o Lucidezza. Lusòb dei zechini, Luccichio degli zecchini, Scintillamento, Splendore di moneto che rilucono. Lusòb de le fiere, Lustro o anche figur. Lucentezza. LUSSA. V. Sloga. LUSTRÀDA, 8. f. Lustratura; Pu'ilura; Lustro; Po'imento. LUSTRADOR, 8. m. Lustratore, Artefice che polisce i pezzi di metallo. E anche Quello che dà il lustro ai panni. Lustradòr, detto in T. de’Calzolai, Li-sciapiunte, Pezzo di legno con cui si liscia il contorno della suola delle scarpe. V. Ri- SÉUOL0. LUSTRADÒRA, s. f. chiamasi la Moglie o Femmina di Lustratore, la quale secondo l’inclinazione della lingua ed altre voci consimili e così l'ormate, potrebbe dirsi Lustratura, o Lustralrice. LUSTRAR, v. Lustrare. Pulire o far rilucente. Tornar a lustrar, Rilustrare. Lustrar i marmi, Arrenare; Lustrare; Polire. Lustrar le fene, V. Olandizìr. Lustrar i pani, Incartare i panni; Dar il cartone; Dar il lustro ai pannilani. Lustrar i piati, Pulire; Forbire; Lustrare; Nettare. Lustrar col dente, Azzannare, nelle arti, vale Dar dì zanna, Lisciare col dente. LUSTRÌN, s. m. Lustrino, Sorta di drappo finissimo e assai lustro. Lustri* da scarpe, T. de'Calzolai, V. Lustradòr. LUSTRINI. s. in. Hi sunti; Bisantini; Lustrini, Sottilissime e minutissime rotelle d'oro o d’orpello, che si mettono sulle guarnizioni delle vesti e in alcuna sorta di ricami. Paglietto, dicesi ad Una specie di Lustrino tondo non traforato, per uso di ricamo. LUS Fagiuoli, diconsi da'Battilori Certi pez-zuoli minuti di foglia di ramo dorato o inargentato ad uso di ricamo. Semino è pure Una specie di lustrino cornei Fagiuolì. LUSTRISSIMAMENTO, 8. m. El lustris- SIMAMENTO XE PER LE 8COA8SE, Il titolo di illustrissimo è generale, o reso quasi triviale: cioè Si dà a chi non compete. LUSTRISSIM A!!, v. Dar dell’illustrissimo. LUSTRISSIMO, add. Illustrissimo, super-lat. di Illustre, e Titolo che si dà familiarmente fra noi alle persone di mezza sfera, fra il Nobile ed il Plebeo, cioè a Quelle che vivono civilmente. Un lustrissimo, Un Signore; Un uomo civile. Esser lustrissimo, Essere assai lustro, dicesi di Co6a lucida e lustratissima —Detto di Persona, vale lticca; Comoda; Doviziosa. Farse lustrissimo, Ricamare un baston da pollaio, Nobilitarsi; dicesi d’ un villano, d’un uomo vile. Mostrar el lustrissimo, Mostrar il civile, detto per ironia, vale Le natiche. Toca via co sto lustrissimo, La canzone o favola dell’uccellino che non finisce mai, eli’ è Quando uno favellando ritorna sempre sulle cose medesime. — Non la rifinire, Non dar mai fine col discorso. Vardé chr lustrissimo! Guardate che pretendente, vanerello, niu/fetto ! Mascara da lustrissimo, diciamo a Quella d’un uomo il quale, abbiglialo di vestiti di seta di taglio antico o ridicolo e in grande caricatura, tenendo un occhialino in mano, fa il buffone fingendosi un signore o, come dicono i Veneziani del volgo, Un lustrissimo, e fa ridere colle sue scioccherie e pantomime, a cui corrisponde la plebaglia che lo seguita irridendolo e gridandogli dietro Lustrissima, Lustrissima ... Fumo o Fogo in manega ... andè in rampa lustrissimo, ed egli risponde a ogni tratto Adio povbromo. adio, se vedaremo a palazzo etc. LUSTRO, s. m. Lustro Splendore, Lume — Pulimento; Lustratura. Lustro , detto nel gergo de’Barcaiuoli vuol dire II giorno. Ogni lustro ghk vol bior Carlo, Ogni | giorno ci vuol danari. L U Z 379 Lustro dei db api, Patimento lustro dei panni, de’drappi. Dare illustro ai drappi, alle pietre eie. Lustro dk le fierk, Pulimento o Pulitura — Pulimento acceso dicesi Quel pulimento lucentissimo che si dà alle pietre dure — Pulimento grasso, la Pulitura di poca lucentezza, che anche dicesi Non molto acceso. Lustro o Lustro fix, dicesì a Quel pulimento artificiale, che secondo la moda corrente danno gl’impiallacciatori (Remesse-ri, colla vernice a presso che lutto le loro belle manifatture di legname, le quali divengono tanto più nobili, fine e pregiate. Sembra che la voce di liugua equivalente alla vernacola debba essere Vernice o Lustro di vernice; e quindi Lettiera inver-nicata; Seggiole invemicate o a vernice etc. LUSTRO, add. Lustro; Lustrali); Lisciato; Pulito. Omo lustro, Lucido. Agg. ad uomo ed anche a Cavallo o altro animale, e vale Grasso, iu buon essere, al quale si dico Gli riluce il pelo. LUS VERDE, s. m. Menta piprita o pipc-rina o viperina, Sorta di Aleuta, delta dai Botanici, Mcnlhu piperita. Questa pianta ha sapore bruciante, cbe passa iu fresco grato, masticandola. L’essenza che se ne cava è Blimata, e si làmio Pasticche e Diavoloni di Menta piperita, adoprati per confortare lo stomaco. LUSIJRIOSO, add. Lussurioso; Lascivo. Lusurioso come un gato de zen aro, Carnaiaccio; Caprone. LUZZO, s. ui. detlo anche da’pese. Samua-bìn , Luccio; Luccetto; Lupo; Labrace, Pesce assai nolo d’acqua dolce, già laliuam. detto Lucius, e da Lino. Esox Lucius. Xe meuio esser testa de luzzo che coa de sturion, E meglio esser cupo di gatta, che coda di leone, Meglio è Comandare che esser comandato, ovv. Meglio è esser primo fra gl’infimi che infimo fra i primi. LUZZO DE MAR, s. m. Luccio marino o Sfuena, detto .Se« tino da'pescatori toscani. Pesce di mare a scheletro ossoso, detto da’Sistematici Esox Sphiruena. La sua carne è bianca, ed è buona.