[i5.x.i8] Nitti contro Orlando 185 paganda in America, affidandone a me la direzione. Casco dalle nuvole! Alle 16 Consiglio dei ministri in casa di Orlando, che è leggermente indisposto. Egli e Sonnino espongono la situazione generale, senza accennare affatto alla nostra probabile grande offensiva e parlano dell’opportunità di una missione italiana in America. Si discute poi della situazione alimentare e della questione dei prezzi che sta loro molto a cuore. 15 Ottobre. Alle 9 viene da me l’on. Colosimo, ministro delle colonie, amico intimissimo di Orlando. Egli mi ha sempre dimostrato molta simpatia e me ne dà la prova. M’informa che il ministero com’è costituito non può andare avanti. La discordia fra ministri e l’insufficienza di parecchi di essi consigliano un rimaneggiamento del Gabinetto; ma Orlando non ne vuol sapere. Egli teme di Nitti, che è il disfattista della compagnia e che ostacola tutto e tutti per diventare presidente del Consiglio. Nitti ha l’abitudine di esclamare: « Quel povero Orlando! Bisogna pure che mi decida a sostituirlo. Non dipende che dalla mia volontà. » Orlando sa che io sono nemico di Nitti e si aspetta fra noi due un violento insanabile conflitto, che butterebbe all’aria tutta la politica di equilibrio politico che Orlando guida da un anno. Per ciò qualcuno vorrebbe mandarmi in America. Colosimo mi sconsiglia di accettare la proposta e mi assicura di tutto il suo appoggio e di quello di parecchi altri ministri. Mi raccomanda la calma. Alle 15 viene da me il ministro delle finanze, on. Filippo Meda, mio vecchio amico. È impressionato della situazione monetaria e ritiene che un mio viaggio in America sarebbe utilissimo. Mi consiglia vivamente di accettare la missione. È evidente che egli non ne conosce il re-