006 S P U do ce c ingoiar amaro vale Sofferirc prudentemente le cose disgustose. Quindi il prò», sentenzioso, Chi ha dentro amaro non può spular dolca. Spuàr poh un potalo, Locu. fam. Partorire un maschio ; Sputare, ha anello il sign. di Mandar fuori ohe ubo aia con impeto — Qubla che m' iu bpcio, Maniera bassissima, che vale Quella che mi parlori, cioè Mia Madro. Spuar fora i soldi, Sgatlig'iare i quattrini; Snoccio'are i soldi, vale darli fuori. Spuàr in camp an a, Maniera di gergo che vale Parlare all'orecchio. Spuar in la squela che sp. maona. Maniera melai, fam. simile all’altra Incagàr a chi fa i>p,l bsn, Render ma'e per bene, ciò« Essere ingrato e sconoscente al proprio benefattore. Vedasi Dabsk la zapa adosso, in Dar. Spimi in tp.l muso, Sputacchiar nel v'so, eh’ « Quello che fanno alcuni inconsideratamente mentre parlano ad un altro, che meglio dicesi Spruzzare a vento. Spuàr latini, V. Slatinar. Spuài sentenze, Scatarrare o Sputar sentenze, vaiti Dir la sua opinione con affiliazione d esBor savio. Spuàr sul piato, Maniera aut. metaf. che vale Saper mal grado; Misgradire, Non aggradire, Incacare, Spuar so tuto, Gli puzzano i fiori del melarancio, dicesi di Chi è mollo dilicato in qualsivoglia genere di cose — Dar di effi in ogni cosa; Torcere il griffo in igni cosa. Atto di chi fa dello schifo nelle cote. Spuar tondo, Sputar tondo, vale Star in sul granile, in sulla gravità, in sul quan- quam. Detto però in maniera di gergo vuol dire Esborsare danari, V. Spuàr fora i soldi. Quindi Spuàr manco o Spuàr zalo, valgono Pagare in argento o in uro — Fa i h kl spua. Fa che spenda o che paghi. Spuàr un’ ostrega, Spulare un ciabattina , Di olii sputa sornaci-hi schifosi. V. Ostrega Cosse da spoàrghc sora, Cosa da darle del vui o del messere, Cosa da disprezzare. Facile come a spuàrgiie in tera, Essere come bere un uovo, (’osa agevolissima a riuscirne, il suo contrario è Non esser loppa. Non esser facile. SPÙÀRI, s. m. T. Ani. Parole — In quatro spcàri sk dkstbichemo, In brevi accenti o In brevi parole ci sbrighiamo. SPUARIÒLA, ». f. Sputacchiera, Sorta ili vaso da sputarvi dentro. Spuabiòla a casséla, Castella ad uso ili sputacchiera, dicesi a quell’Arnese di legno che si tiene sul suolo con caloe viva dentro o crusca o segature ad uso di sputarvi. Vvkr la spuabiòla, Aver il vizio di ipu-tanchiare, cioè DI sputare spesso - Aver il pilatismo, Specie di malattia nella quale con assai di frequenza si sputa. SI 1 ASENTBNZK, s. in. Sputatondo, Spu- S P u tosenno, dicesi di Persona che proferisco sentenze con affattazione, e dove non occorre. che anche si dice Bacalare e Barbassoro. SPÌJAZZV s. f. ) Spulo, La lascivia o la SPLVZZO, s. m.) materia che si sputa. Roba tacada co la spuAzzk, Appiccata colla cera o colla sa'iva, dicesi di Cosa appiccata a un'altra leggermente; e si dice anche figur. Maunàr pan e spuazza, Viver di limitata ; Far v la stretta ; Stiracchiar le milze; Non aver pan pei gabbati, Vivere mendicamente. \. Saliva. Inuiotbb la spuazza, V. Ingiotkr. SPLIÈTO, s. m. Sputetto, Piccolo sputo. SPULESÀR, v. Spulciare, Tor via di dosso le pulci. Spulesàr qualcun, detto inetaf. V in Pulese. SpuLESi RS E DE LE Gil.INK. F. DUI OSELETI, Ripulire le penne, Ciocché fanno gli uccelli lisciandosi col becco — Spollinursi, vale Scuotersi i pollini di dosso o altrimenti cacciarli. Spulesàr i campi (Spulciare i cumpi) disse leggiadramente il nostro poeta Grilli uella laTola della Tordina, parlando delle passere clip vanno di bel mattiuo a cercar qua e là granelli ue'campi; ed è met. tratta dalla maniera di spulciare o sia di cercar le pulci SPliLKSÈR V, s. f. Spulciatelii e Spulciit-trice, Quella che si spulcia e si ilice di persona vile e di servii mestiere. V. Pulese. Ricettucol di pulci, dicesi a Gonnella o Veste sudicia. Gonnella pulciosa. SPULESÒN, agg. a Uomo. Spu'cintnre e Spulcialetli, Che spulcia del continuo, ch’è pien di pulci. SPULESÒX V, add. lo stesso che Spulbse-HA, V. SPUMIGLI A, 8. f. Pastina, lo stesso che Pasla-reale, ma più carica di zucchero o d’ impasto più delicato, fatta a girellini disposti sulla carta e messi in forno o in fornelli sulle teglie di ferro. A Firenze il chiamano Spumino, così detto per esser sollo e quasi spumoso. SPUO, e. m. Sputo, La materia che si sputa. V. Spuachio. SPI;PII.iRSE, v. Spolparti; Snervarsi, Spodestarsi del suo, Ridursi al niente. V. Despupilài. SPURGVDV. s. f. Spurgazione; Spurgamento. SPURGHI, v. Spurgare. V. Purgar. Spurgar de la peste. V. Espurgar. Spurgarsk, V. Spktoràr. Spurcàr, parlando di ferite. Sfogare, verbo neutro, vale Purgarsi. « SPTRGO, e. m. Spurgo ; Espurgo ; Espurgazione: Escreato, Lo spurgarsi del capo. Spurghi de le dose, Purgazioni; Mestrui. Spurgo bianco, Fluore albo, dicesi da'Medici per Flusso, Scorrimento preternaturale d' umore e più comunemente dell' utero. Fluore muliebre albo. SPI' Spubgo de sanità, \. Espurgo. SPURIO, add. Spurio, Figlio di padre incerto o nato d' adulterio o d’incesto: differente dal Bastabdo, V. — Il figlio nato d’adulterio, dicesi più propr. Alulterino ; e l’altro Incestuoso e Nefario. SPIZZA, s. f. Puzza o Pazzo e Appuzza-mcntQ; Fetore; Veleno, Mal odore, che dicesi talvolta anche Morbo, e quiudi Ammorbare, Putire di pessimi odori. Spuzza da can, da beco, da piegoia, Lezzo d cane, di becco, di pecora. Spuzzt l>A MOCOLO, DA LUME, DA ONTO brusà; Felor di leppo, Fummo puzzolente di unto bruciato. Spuzza da pretìn, cbe potrebbe dirsi Pazzo di prete o pretino, dieiam noi A quel certo fetore d’ untume, che liauno alcuni Preti, probabilmente derivato dalla trascurala mondezza de'loro vestimenti sotlani. SrUZZA DA STALFI, V. OllOR DA STALPI. Spuzzi, detto fig. vale Vanagloria -, Su-perb a ; Vanita, V. Boria e Fumo. Aver gran spuzza, detto Gg. che anticam. dicevasi Menar spuzza, Aver gran fava, vale Riputarsi o Voler essere riputato oltre al convenevole; Aver soìjccu superb a o Menar fummo. Di questi tali si dice. Prima ricco e poi superbo, \. Fumar. Impinìb db spuzza, Scompuzzare, Empiere di puzio. Oh che spuzza! qualchedun se caga adosso. Fi fi, che gli ti è mossa la cacata. SPUZZAR, v. Puzzare; Putire; Appuzzare; Appuzzotare, Avere o Spirar mal odore, Allezzare : Super di lezzo; Gettar lezzo o morbo — Impazzare o hapuzzolare, Divenir puzzolente. Spuzzàb a vento, F'elcre; Ammorbare, Putire di pessimi odori — El spuzza ch el Revèla, o ch’ el tota o ch’ bl cbode o chk l’ impesta, Puzza che arrovella, che ammorba, che attosca, che pare un ave"o ; Getta lezzo o morbo; Sona il corno, Pule fieramente. Spuzzàb el fià, Aver la bacca fialosa, V. in Rrfolo — D^tto (I ;. Costar caro, Patire il fiato, dicesi della roba cara di prezzo, Essere arcicaro. Spuzzàb i piè, Sonar co'culzetti, Putire ad alcuno i piedi. Spuzzàb da signób o da prìncipe, Filar del signore, Fare il grande — Putire o Saper di principe, dicesi di Chi s’invanisce d'aver pagato uu debito o fatto altro dovere <* non teine di rimproveri La ghb spozza, V. in Fumir. Al so naso tcto ghp. spuzza o oneste ohe sa da bon, Ella viene del cencio, vale Putirle ogni cosa, Aver ogni cosa a schifo o a sdegno. SPUZZKTA, s. m. Favella : Maffetto : Zerbino; Cacazibetto; Profumino; Fumose Ila; Finfino; l anerello ; Che sta sull’ attiUutu-ra; Scrollapennacchi, Giovane orgoglio-setto e di comparsa, che si pavoneggia e si lien p *r bello.