[25.XII.I7] Discussione al Senato 23 do della Nazione intera: « Resistere, resistere, resistere! » hanno comandato a tutti i sacrifici supremi. 25 Dicembre. Natale colle mie figliole. I maschi sono in linea a riorganizzare le batterie d’assalto. 29 Dicembre. Procede il lavoro di organizzazione del commissariato. Preparo il mio discorso pel Senato. Sono ripreso da potente raffreddore. 30 Dicembre. Il Senato ha tenuto due sedute segrete e ha voluto in seduta segreta anche il mio discorso. Mi sono svegliato, la mattina, completamente afono. Disperazione! Sono andato all’ospedale militare e il colonnello otorinolaringojatra mi ha dato due liquidi per inalazioni che mi hanno restituito la voce di colpo. Alle sedici ho poi potuto parlare come al solito, facendo una esposizione più dettagliata che alla Camera, e chiudendo con un invito ad innalzare la preghiera a Dio per la salvezza della Patria. Le mie ultime parole sono state: «E cosi sia! risponde il Senato ed il popolo di Roma. » Commozione generale. Orlando mi ha abbracciato. Mi sono trovato in mezzo a duecento senatori che volevano tutti stringermi fra le braccia. Mai dopo il ’70 si era pregato Iddio in Senato. 31 Dicembre. Spedisco a tutti i miei amici inglesi e francesi ed ai membri dei Governi alleati il mio discorso alla Camera, tradotto nelle due lingue, perché contiene tutta la precisa dimostrazione del fabbisogno italiano.