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 serviva ¡1 Papiro, come a fare stuoie, ve- ¡ felii n fiaschi, « l'Anima tenera della mazza a 1. r lucignoli : cosi snmtira all' Autore che per la »tema ragione sia stala questa pianta •letta per analogia Papy/us, che nella corruzioni! dulia lingua Ialina fu poi della Pa-vera. essendo anche Pupyrus di genere leiuminiuo.
 PAVESAR, V. PavisAh.
 PAVÉSE, s ui. Pavese, Arnie antica difeu-n va che iuibracciavasi come scudo. Dicesi anche Targa e Ituleìla.
 PAVIMENTO, s. in. Pavimento, Parie superiore di palco, dove si cammina Dieesi indie Strato e Suo'o, e secondo la specie Mattonato, Lastricato, Battuto. V. Siolo. PAVIÒN, s. ni. T. Mar. Hundiera, Drappo d’ordiuario di stamigna, che socoudo i paesi ha una forma differente, e elio » inalbera nella parte supcriore degli alberi della nave, o sopra il bastone di dietro o della poppa, per far conoscere la qualità dei Co-maiidanli de’vascelli e la Nazione a cui appartengono.
   E»i<r.s ux* nate la riviòx, Essere in pien
 •	arreda, Del tutto allestita o equipaggiata uni uav. . V. Impavionàr.
 1* lVISAD.it s. f. e per lo più Punii, T. Mar. Pavesata, Tele dipinte che si tendono avanti alle reti delle coffe per ornamento. Vlcuni dicono Palesate.
   Metter la pavisàiu un vahsklo Pavesare, Guarnire uu vascello di pavesata.
   Panatila, eliminisi ancora la Ulte d’impagliatura, cioè l’Intrecciatura di funi e simili cho si fa attorno al vascello per riparo de’comhattenli.
 PAVISÌR o Favuli, v. T. Mar. Pavesare,
 •	Chiamasi una Uarricata che si fa al capo della banda d’ una nave, ai passavanti o dovunque è scoperta, per mettere l'equipaggio in sicuro dalla insschelleria de'nemici quaudo si mettono le brande per prepararsi al camballimento.
PAZIKZA, V. Pazienza.
 PAZZARELO, add. Pazzuec o ; Materulto; Citrullo ; Chiurlo, Uomo semplice e leggiero. V. Maturlan.
 PK (coll’ e stretta) Pi, ». in. lina delle lettere consouanli delPalfabeto. Un pi.
 PK (coll'e aperta) Sincope di Pi*, Piede, V. Pìk.
   Cativo or. so fe, Esser di nidio, Cali va
 o	Tristo insiti nel guscio.
   Cossa cus va »a so pk, Andare, Camminare o Coirerc pe'suoi piedi che che sia; Andare pel suo cammino o per il gran cammino o naturalmente, Progredire secondo la sua uatura o la convenienza. Vi corre con dieci gambe. Vi va di rondone o ui pennello o a vanga o a velu.
   Som dk mio pi;. Maniera ant. che vale Sono sincero, naturale. schietto. Contrario di Doppio.
   Xe sf.oid esser de so pk che de so man, e vuol dire Meglio è la bellezza naturale che la fattizia o artifiziale. V. in Man.
   Ir pb, Modo avv. In vece; in luogo —
P E A
  Ix PK nF. TOIEIHK BEN ELSE BASTONA, In- I vece d amarmi mi batte.
  Extbìr ix pe n’atcb», Entrare o Essere ve'piedi <f alcuno, vale Entrar nelle veci ¿’alcuno.
  PE i, ». f. e Peatòx è il nome d’ una specie di Giuoco o tratlenimenlo' puerile, con cui le nostre Maestre divertono i loro fanciullet-ti, e si fa in questo modo. Parecchi di essi si’duti in cerehie tengono i loro piedi in avanti, mentre la Maestra con una verghet-la in mano, intuona la cantilena seguente, ad ogni versetto della quale tocca colla verdetta un dc'piedi de’ fanciulletti, e va cosi facendo sino olla fine, in cui I’ ultimo toccato ritira il piede; e si continua il giuoco fin che tutti i piedi siano ritirali. Ecco le vari« maniere di recitarla.
  Pk.a, Pea, Pea,
  Som dk dona Aha Marea.
  Pp.R CENTO KClXliUAXTA,
  Sentai so osa BANCA,
  Per uno, per no, per tre, per ouitro,
  Per cinque, per sip., per sete, per oto, Tira dbkvto quei, ch'è ciito,
  UoEl. CHE COTO A LA ROTIAXA,
  Sete oazp.tk a la hrtf.mana,
  Palazzo, riiiiino
  Tira drcnto quel bel ochieto.
Altre dicono
  Pea feizzòx Dk Maria sor,
 Do CHE TIRA, BO CHE TAOIA,	)
  Do che pa CAPÌl OE PAOIA Per andar à la Kataiìu Altre
  Pka I’eazzòx
De la mare dk mklox,
Per cento e uixooaht»
Sentii se oxa ranca,
  Pee uno, per do. per tre. per qdatro, Per CIN'iOB, PER S1K, pkr sete, per oto. Che !bàoxava un ron riscoto,
  RlSCOTO, «ISCOTÌN
  Tira drrxto quei. rkl pexìn.
  Ovvero Che liKRl TAXTO BOX,
  Tira drknto quel bel pen'on.
                 Altre ancora Pea Pkazzon
Dk LA MARE DE H8LÒN.
  Soto OXA BANCA,
Per cento e cinquanta,
  SoBA ON, SORA 1)0, SORA TRE, SORA QCATRO, Sora cinque,sora sie, sona sete, soba oto. Che bagnavi un toco db biscoto,
  Che saveva tanto da box.
  Tira foba vechisto e balòn.
  11	comiuciameulo della prima maniera sembra essere stalo il più antico perchè vi è ripetuto tre volte Pea: desinenza d'altronde incomoda per la rima che obbligò a dire Mabea in vece dì Maria. Questa sconciatura però si trova corretta nelle altre formole, nelle quali strascicatosi un Pea e fattolo divenire Peazzon. quasi accrescitivo, vedesi di tal modo un po'più spontaneamente rimato il versetto. L’ ultima poi di
PEA.
   queste maniere è la più rozza o, se può dirsi, la più idiota. Si scorge manifestamente che variarono i modi di recitare questa
   frottola o centone, secondo eh’ esso p.tssà di secolo in secolo e di bocca iu bocca di una all’altra scuola di femminucce i'imranlissi-me. li’Autore uon ne avrebbj u* meni fatta menzione in quest’ opera, se uon gli sembrasse essere una reliquia, anzi a meglio dire, un’antitesi dell'Inno che canta-vasi ed iusegnavasi da’Gentili iu onore di Apollo, detto appunto da’ Greci e da'Latini Pwan e italianamente Peana o Peone, di cui è memora in tanti autori greci, latini ed italiani. Le persone ermi ite della storia antica giudicheranno se l'Autore siasi bene o male apposlo.
PEVDA, 8. f. Cacio e Pedila. Percossa o , Colpo che si da col pie. V. Soai.zìda — Gambuta d.rebbesi a Percossa di gamba.
    Dar o Molar de le psàk, Dare o Tirur de' ca c ; Ilar di fiiè ; Mandar alcuno u Calci uuia, detto nniaf, Sealcheggiare ; Sprangar calci.
     Pkìda ix tk i.» panza, Pecciutiif PercosA i dala nella peccia cioè pancia. l’LADÌ SA. s 1. diin. di Peada, dar oxa pf.a-
DINA A 0UW.C0X OA QUALC0XA, d ìttO Bi.
  Dar la gambata, Prender per moglie o marito la dama o il daino altrui. — S' in-
I	tende anche talvolta Dar un aiuto di cista; Dar assistenza ad alcuno, cioè pecu-irale.
I	PIviGNO, s in. (forse dal greco Pi; ago. Pedem duco) Cava cafassa o Pedagnolo e Pedagnuolo, Legno o tronco di piccolo albero, che poslo a traverso a guisa di ponticello, serve per passar un fossato o un rigagnolo. Se in vece del legno v‘ è una o più pietre, si dice Passatoio. Se il mezzo di passare è un pancone, dicesi Palancola. Talvolta v'è una pertica o legno p.isto orizzontalmente d i poggiarvi la inano, e questo si chiama Spalletta PEAPA, 8. in. Lkxkr el peapa, Imparare i! pater nostro, cioè L compitare che fanno i fanciulli I' orazione domenicale quaulo cominciano a leg.ere, l.i qual i principia da
   P, a
  PKVTl, s 1. Piatta o Chiatta, Barcaccia piatta da carico, assai forte, di molta capa-j cita, per uso de’ trasporti di mercanzie pesanti da luogo a luogo. Queste sono le barche più antiche delle goudole, che usavansi in Venezia, alla cu; estremità della prora, la quale è alquanto elevata, d.cevasi anticamente Geaunostobto, come osserva il Gal-licciolli nelle sue Memorie Venete antiche. PEA PER, a m. Voee pretta uazonale, che uou ha corrispondente ne'dizionari: della lingua, e chiamasi il Barcaiuolo che voga e lavora nelle barche dette Piatte ; e tauto iulendesi il proprietario di tali barche, quanto il Mercenario semplice o Giornaliere ciie vi va a lavorare.
  PEATÈRA, s. f. Moglie o femmina del padrone o lavorante nelle barche piatte. PEATÒN, V. Pea.