[23.1V.I9] Risposta di Orlando 453 disposizione di Orlando; lo invita a colazione per domattina presto, e propone anche di fargli visita qui all’albergo. Orlando risponde che lo attenderà all’albergo. Orlando è sfigurato, ha la febbre, ma si butta allo scrittoio e scrive currenti calamo una risposta a Wilson. I foglietti vengono spediti all’ufficio telegrafico man mano che sono riempiti. Ecco la risposta: « Mentre la delegazione italiana si trovava riunita per discutere una controproposta fatta pervenire dal Primo Ministro inglese, allo scopo di cercare un modo di possibile conciliazione fra le varie tendenze che si erano manifestate intorno alle aspirazioni territoriali italiane, i giornali di Parigi pubblicavano un messaggio del Presidente degli Stati Uniti, signor Wilson, nel quale era espresso il pensiero di lui intorno alle più importanti fra quelle questioni sottoposte al giudizio della Conferenza. « L’uso di rivolgersi direttamente ai popoli costituisce certamente una novità nei rapporti internazionali, di cui non intendo dolermi, ma di cui anzi con questo atto seguo l’esempio; poiché questo nuovo sistema giova senza dubbio a quella più larga partecipazione dei popoli alle questioni internazionali, che anche io ho voluto fosse un carattere dei tempi nuovi. « Bensì, se questi appelli ai popoli debbono considerarsi come fatti al di fuori se non contro i Governi che li rappresentano, io avrei ragione di grande rammarico, ricordando che mentre questo procedimento era stato finora applicato ai Governi nemici, venga ora applicato per la prima volta ad un Governo che è stato e vuole essere lealmente amico della grande America, cioè al Governo italiano. E potrei altresì dolermi come tale messaggio diretto ai popoli sia avvenuto nel momento stesso in cui le Potenze alleate ed associate trattavano col Governo italiano, con quello stesso Governo il cui concorso ed appoggio era stato ricercato e