20 A B I A B I ABO scrivesi Abbinare nel sign. di Congiungero, Metter insieme processi differenti ; Unire, Accoppiare — Combinare, si dice per Mettere o accozzare insieme più cose coll’immaginazione — Mescolare vale Confondere , Mettere insieme cose diverse. Usato familiarmente in luogo di Cojibi-ìvah ba il sign. di Pacificare, riconciliare, j accomodare le differenze. — Li go abinai, (Hi ho pacificati, riconciliati, accordali insieme — Me som abinà co uuelo, Mi sono accomodato con quello, cioè pacificato o accordalo. ABINAZIÒN, s. f., Abbinazione è termine di pratica nel nostro Foro criminale, e vale Unione, Accoppiamento: s’intende di processi riuniti e formanti una sola causa. ABISSÀR, v. V. Subissar. ABISSO, s. in. Abisso ; Nabisso ; Affondo; Precipizio. Abisso de stbaiia, Strada affondata, in cui si va sino al ginocchio o a pancia di cavallo o vi si fonda. Andar d’abisso in abisso, L’abisso chiaviti Vabisso : detto metaf. e vale, Un primo errore ne chiama degli altri. ABITANTE, 8. tri. Abitante; Abitatore; e nel fem. Abitatrice. \bitante novelo, Abitante avveniticcio o veniliccio, Ch’è venuto poco fa ad abitare. Abitanti de cita , Cittadino; De bor-o»; Borghigiano ; De tera, Terrazzano; De castèlo, Castellano; De ìsola, Isolano; De colina, Colligiano; De Montagna, Montanaro; De ali'e, Alpigiano o Alpigino o Alpino; De colònia, Colano; Del pian o de la pianura, Pianigiano; De tale, Valligiano; De vale vicina al mar, Maremmano; De falbo, Paludoso; De Lido, Lit-torano o Lilorano; I)e paròchia , Popolano; e dicesi Parrocchiani quando si parli delle persone o del popolo d’ una parrocchia. \ . Paroc.hiàn. 'Un abitante df. sto biondo, Modo di dire familiarmente quando vuoisi indicare una persona senza nominarla; lo stesso che dire Una persona. ABIT UI, v. Abitare, Dimorare. Tornar a abitar, Riabitare. Loco da abitar. Luogo abitabile o abi-tevole. Vbitàr a pf.piàn, Stare terra a terra V. P epiàn. Vbitàr insieme. Coabitare- Abitar, parlando dell’àncura, V. Bitàr. AB1TÌN, s. m. Abitino; Vestituccio; Vestitel-lo; Robicciu'ola, Piccolo abito o veste. Abi-tello o Abituccio, direbbesi per avvilitivo. Un abitino strozzato ; Un abitello corto. Vbitìn de la Madona, Abitino, Piamente dicesi Quella piccola divisa o scapolare che portano appesoal collo i divoti di Maria, Verg. Tagìar un aiutìn adosso a uno, detto metal. Attaccare altrui un campanello o una campanella ; Appiccare i sonagli ad alcuno, dicesi dell’ Apporgli alcun difetto, Dirne male. V. Tagiàr e Recamàda. ABITO, s. m. Abito. Abito che no ga màcula. V. Màcula. Abito che sta ben o che séta. Abito che toma bene ; Abito assestato ; Abito accostante; Abito fatto a suo dosso ; Abito assestalo. Abito che va a Tocni, Non se ne tener brano o Cascare a brani, vale Avere la veste lacera. Abito sbrandellalo, si dice Quello tfui mancano alcuni pezzi. Abito da festa, Abito dominicale o dei dì delle feste o II dominicale assolut. Abito da parada, Abito di parala, cioè di comparsa, da portarsi con distinzione. Abito da strapazzo o dastkassinàr, Abito usuale. Abito de cento tociii, Centone. Abito freà, V. Fruì. Abito in ckèsser, Vestito tagliato a crescenza. Tagliar un vestito a crescenza , vale Più lungo del bisognevole. * Dicesi anche Abito in crèsser quello fatto per un fanciullo o fanciulla, che ancora deve crescere di statura ; pel qual motivo esso frissi su ampie misure. Abito rico, Abito agiato o vantaggiato, cioè Lungo e largo. Abito sbriseto, Vestituccio. Abito scanà o ingogia o tira a la vita o al culo , o che acana o che strangola, Saltamindosso, Voce fatta in ¡scherzo per significare un vestimento misero e scarso per ogni verso, che direbbesi anche Abito strozzato, tirato, stretto, attillatoci stretto che più ignudo non avrebbe mostrato l’ignudo stesso. V. Acanà. Abito strazzoloso o strazzo, Abito stracciato, Quello ch’è rotto; Abito cencioso, Fatto di cenci rattoppato. Abito tolto in prestio, Abito accattato. Abito vechio che se lassa, Sferra, e dicesi anche Cencio. Abito senza cusiure; Abito inconsunte, Senza cuciture. Abito da can, Modo familiare, Abitucciac-eio. Abito vile e cattivo. CONSOLÀR UN ABITO, V. CoNSOLÀR. Fodka df. l’ abito, V. Fodra. Far su dn abito, V. So. L'abito fa ’l monaco L’abito fa l’uomo— Ipanni rifanno le stanghe, dicesi metaf. e vale Gli abiti abbelliscono 1’ uomo. L’abito no fa ’l monaco, Il fatto de’cavalli non istà nella groppiera. L’abito o fa veste non fu il monaco, e vale Gli abiti non cuoprono i difetti morali dell’ uomo; simile a quell’ altro, La barba non fa il filosofo; nè la toga il dottore. Mandar i abiti a studiar, Mandare i vestiti a leggere, Metterli in pegno. Metter su o zo l'abito, Pigliar o Lasciar l’abito, Farsi di Chiesa o Tornar secolare. ltoVEESAR DN ABITO, V. RoVF.RSÀR. Sboelarse dei abiti, V. Sbuelàr. Stràssinàr un abito. V. Strassi* àr. Tiràr o Redur dn abito a la vita d’ un altro, Racconciare o Rassettare un abito a! dosso d’tin altro. Abito, si dice per Consuetudine, qualità acquistata col frequente uso e difficile a mutarsi , che anche si chiama Natura — Abi-tualezza , Usanza acquistata con atti frequenti e replicati — Cativo abito , Mal abito, Natura guasta ed usanza malamente seguita. Per abito, Maniera avv. Abitualmente, Per abito, per usanza. ABITUDINE, s. f. Abito; Abituatezza;Consuetudine. Alcuni scrivono Abitudine anche in italiano, ma questa parola non fu usata da nessun buono scrittore con tale significato. ABLÒCO, s. m. Voce corrotta dall’ idiotismo volgare, Blocco; Bloccatura, L’assedio d’ una Piazza alla larga. A BO VE, modo avv. A bizzeffe; Abbondantemente ; In gran copia. ABOCAMENTO, s. m. Abboccamento, Congresso, Conferenza. Vare un abboccamento ; Proporre un abboccamento. Abocamento d’dn dazio. Appallo. Appallare un dazio. ABOCÀTO, add. Vm abocato, V. Ym. ABOCATÒR, s. m. Appaltatore e Arrenda ture. Colui che assume in appalto e a proprio rischio qualche rendita dello Stato o un’ impresa qualunque,V. ApALTADÒReFoRNmÌR. ABOMBVR, v. Voce antiq. V. Imbombàrsf-ABOMINIO , 8. m. Abbominio, Abbomina-mento. Aver in abominio, Aver a nausea o a schifo; e dicesi de’cibi e simili cose. Notisi però che questa non è voce propriamente veneziana, e vien forse usata talvolta solamente da chi affettar vuole una certa ricercatezza nell’ esprimersi. ABONADÙRA, s. f. ( ,,, ABONAMENTO, s. m. < Abbonamento, in T. Mere, vale L’abbonare un conto, una partita. V. Abonàr. Direbbesi Appalto relativamente al Teatro o simile. V. Abonàr. ABONÀR, v. Abbonare, T. Mere. Menni-buono, Far buono. Abonarse al teatro, Appaltarsi. ABON VTO, s. in. Appaltalo dicesi per agg. a Colui che ha pagato la sua quota per a-ver diritto di entrar in teatro, o in altri luoghi simili. ABONDVNTÒN, ad. Abbondantissimo ; Ab-bondevolissimo, dicesi del Raccolto e simile. Traboccante, Ch’ eccede la misura solita. È voce però pochissimo o forse non mai usata dai Veneziani. ABONDANZA, s. f. Abbondanza; Abbon-devolezza; Abbondczza. V. Bubàna. Abondanza de parole, Ridondanza. Un poco o Un pocheto de abondanza, Abbondanzetla. In abondanza, detto avv. Abbondantemente o Abbondevolmente; In buon dato o Buondato. Perderse in te l’abondanza, V. Perder. L’ abondanza stufa, V. Stufar. ABORDAR, v. V. Bordàr. AB0RD1R, v. Voce triviale, che dicesi dalla gente di bassa sfera per Abortir, V.