C A S Far una figura de cartòn, V. Figura. CARTOZZA , 8. f. e per lo più Cartozze nel numero plur. Cartuccia. T. Mil., Carta che contiene la carica delle armi da fuoco. Dicesi anche Cartoccio e Cartoccino. CARUSÉL, o Carosèl, s. m. Carosello e Carosello, Sorta di passatempo stalo introdotto anche fra noi l’anno 1818, il quale consiste nel correre sopra un cavallo di legno o in cocchio attorno attorno in una stanza, per mezzo di macchine sottoposte che si fan girare. V. Zogàr a la giostra. CASA, s. f. Casa, Edificio da abitare. Casa, Cusala o Casato, dicesi anche per Schiatta , legnaggio , stirpe d’ una iutera famiglia. Casa afitaiu, Casa appigionata o allogala a pigione. Casa a sete venti, Spazzavenlo, Luogo dove domina il vento. Casa che par una catacomba. V. Catacomba. Casa da ladri, Casa da confinarvi assassini, vale Disagiata e sconcia. Casa senza sol, Casa posta a bacio o al rezzo o all' uggia , Casa rivolta a tramontana, contraria al mezzodì. Casa de coreziòn, Casa di correzione, Stabilimento pubblico di pena, iu cui si tengono i condannati al carcere semplice. Casa de forza , Casa di forza, Altro stabilimento pubblico di pena, in cui si tengono i condannati al carcere duro, detto altrimenti di reclusione — Ergastolo o Er-gastulo, dicesi Quell' altro luogo di pena, ove i condannati si tengono in carcere ristrettissimo. Casa de vila, Casa campereccia o di villa o di campagna; Abituro. Casa di negozio o di commercio , dicesi al Corpo d’un negozio, con tutte le sue appartenenze. Dicesi anche Aprir una ragione per Casa di commercio. Casa muta, Casa sorda, cioè Ricca senz* apparenza. Casa piena de tuto, Ella è una dogana, dicesi di Casa doviziosa. — Essere in una casa come un mare, vale Abbondante d’ ogni cosa. Casa rovinosa, Casolare o Cosatone, Casa scoperta e rovinata di palchi — Bene rovinoso; Casa cadevole e diroccata. Casa voda , Casa vuota ; disabitata; Casa spigionata. A. casa mia la xe cussi, Nel mio sì la cosa sta così, e vale Questo è il mio risoluto sentimento. Aver casa e botega , Stare a casa e bottega. Esser a casa, detto metaf. Avere gli occhi nella collottola; Avere aperti gli occhi; Essere accivettato, scaltrito, sagace; Sapere il fatto suo, Essere accorto. Esser o Star co la testa a casa, Avere il cervel seco, vale Stare all’ erta. Stare a j canna badata , Star con tutta 1' applicazione. C A S Essere di casa, vale Esser famigliare o intrinseco. Far lk cosse de casa, Far le masserizie della casa, vale Far le faccende domestiche, come spazzare, rifar i letti. Meter su casa, Aprir casa. Muchio de case, Ceppo di case, Aggre- j gato di molle case. Riga o fila de case, Filare; Fila; Filatessa; Riga. Star df. casa, Abitare. V. Star. Tegnìr a casa uno, detto metaf. Tenere a detta, vale Operare che altri se ne stia al sud detto. Tegnìr le man a casa, V. Man. Tor casa, Prender casa, cioè Prenderla a pigione per abitarla. Tobnàr a casa a goder i so comodi, Tornare a casa; Tornare a! pentolino. CnK I COGIONI STAGA A CASA, V. CoGlÒN. Vegnir da casa, T. di giuoco, Far patta, Non perdere nè vincere; essere cioè nello stato di prima, come se si venisse allor allora dalla casa. CASACÀ, s. m. (T. vernacolo forense ex Veneto) dicevasi alla Locazione o Conduzione ereditaria, cioè al Contratto col quale si dà ad alcuno a titolo ereditario la proprietà utile di un fondo, verso la contribuzione d’ un’annua somma in danaro o in frutti o in servigi. Tor a casacà , Prendere un fondo in conduzione ereditaria. casVdego, s. m. Casatico, Voce dell’uso, Aggravio o Imposta pubblica che si paga da’proprielarii sulle loro case. CASALIN, add. Casalingo o Casereccio , Domestico, Di casa. Pan casalìn, Pane casalingo, Fatto in casa. A la casalina, Alla domestica; Alla casalinga, All’uso familiare. Dona casalina, Donna casalinga, eioè Che sta quasi sempre in casa, e non è amante di divertirsi fuori. CASAMENTÀ, add. Accasato, Pien di case, fornito di case, dicesi di Paese ed anche di Possessioni. Molte belle possessioni riccamente accasale. CASAMENTÀR, v. Accasare, Fabbricar case. "CASAMENTO, s. m. Casa grando, spaziosa, capace ordinariamente di più servigi, o di dar asilo a più di una famiglia. CASANZA, s. f. T .delle Prigioni, vale Camera; Stanza, cioè la Prigione. Casanza , dicesi pure per Camerata ; Condetenuto, Compagno di prigione. V. Casòn. CASARIA, s. f. Nome che si dà in Venezia ad una strada di là del ponte di Rialto, ove sono botteghe che vendono formaggi e grasce: voce derivata probabilmente dal latino Casearius, attenente al cacio. V. Pa- NETARÌA. CASARIÒL, s. m. Voce antiq. dalla radicale Caseus, e vale Venditore di cacio; For-maggiaro. I ! ! CAS 143 CASARO, V. Casèr. CASARSE, v. che si dice in vece di Àca- SARSE. CASATELA, s. f. Casa/ella; Raveggiuo- lo o Raviggiuolo ; Cuciuola ; Caciolino ; Piccolo caeio schiacciato in forma tonda. CASAZZA, s. f. Casaccia, Casa cattiva. Casazza, dicesi anche per Casamento, cioè Grande e bella casa; e per Famiglia comoda c ricca. CASAZZO, s. m. Casaccio, Gran caso. CASCA, o Cazuo, Caduto, Add. da Cadere, V. Cascà*. Cascà drento sin ai ochi, Guasto, In- 1 namorato sino ai capelli; Innamorato fradicio. CASCADA, s. f. Cadimento; Caduta; Cascala. CASCAMORTO, s. m. Cascamorto ; Cascante; Mormicroso; Smanziere; Cascante di lesii; Cacheroso — Far lo spasimato o V ammarteUato d’amore; Far del vezzoso o dello schifo; Esser pieno d’at-tucci; Cascar di vezzi, Abbondare d’affettazione femminile. Vco/iio cuscutoio, si dice di quello eh’ è facile ad innamorarsi. CASCANTE add. Pendente; Ciondolante. CASCANTE, detto per agg. a Uomo vecchio (probabilmente dal lat. Caseus, vecchio) Cadente; Quindi Età cadente, chiamasi la Vecchiaia. Cascante, dicesi poi nel sign. di Debole; Floscio; Caloscio e Cascante, a Persone dimagrate e vecchio. Guance cadenti. CASCAR, v. Cadere o Cascare. Cascàr in tera, Cadere; Cascare; Cim-botlolare; Dare un cimbottolo in Ierra — Stramazzare, Cascar in terra e restare sbalordito e quasi privo di sentimento. Cadere rovinosamente o a trabocco. Cascar da vechikzza, Accasciare o Accasciarsi, Aggravarsio Indebolirsi lo membra per età o per malattia. Cascàr zo a tombolò* o a roreqozzo, Cascare o Cadere a catafasoio, cioè Cader giù seni’ ordine e confusamente. Cascàr a gambe levàs, V. Gamba. Cascàb a proposito, Cadere, dicesi per Venire in acconcio, in propositoi Cascàr a tochi, Cascar a brani; Non se ne tener brano, parlandosi di vesti o simili. Cascàr co la testa in zo, Andar giù capo levalo o capo volto o capopiede, caporovescio o capo di sotto. Dicesi anche Tomare; Far un tomo; ma è voce antica. Cascàr co le gambe da drio (parlando di cavalli) Accosciarsi. Cascàr col muso avanti, Cader boccone; Tombolare; Dar del ceffo in terra Cader rovescione o rovescioni¿ a rovescio9 supino — Traboccare, dicesi per cadere precipitosamente da alto a basso, Precipitare rompendosi la bocca o andando colla bocca per terra. Cascàr da cavàlo, Cader da cavallo; Volar la sella, gli arcioni.