M U A MOZZAR, v. ¡lessare, Tagliare in (ronco. Mozzili le parole, Ammezzar te parole; Smozzicar le parole, ¡Non terminar di proferirle. MOZZETA, b. f. Mozzetld, Veste eulita usarsi da’ Voscovi e da’ Prelati. Detto per Agg. a Giovinastro; lo stesso che Mocìna, V. MOZZINI, V. Mocìna. MOZZO, s. m. Moccio, Escremento viscido oh’esce dal naso. Farse cascar i mozzi. Moccicare o Smozzicare, Lasciarsi cader i mocci del naso. Roba che pai mozzi, Moccicata, Materia simile a’ mocci. Mozzo de stala, Mozzo, Il servo di stalla. Mozzo, detto in T. Mar. Mozzo, Giovane garzone, che fa il noviziato di Marinaio. V. Moke e Camaroto. Capo dei mozzi, Proposto, T. Mar. Uqmo dell’ equipaggio che ha l'incombenza di fare scopare il vascello e di gastigare i delinquenti. V. Profosso. MOZZO, add. (coll’o stretto) Smozzicalo ; Dimozzicato ; Mutilato. Mozzo de lencea, Scilinguato, Che non pronuncia bene le parole — Parlar mozzo, Scilinguare ; Cincischiare, Non parlar liberamente, avvilupparsi nelle parole. MOZZOCÒA, add. T. de’ Vetturali, Codimozzo, Che ha mozza la coda, Scodato e dicesi del Cavallo che abbia mozzata la coda — Cortaldo si dice a Quello cui è mozzata la coda e le orecchie. MOZZOREC11IE, s. m. (si pronunzia come in Toscano Mozzorecie) Bertone, dicesi per Cavallo che abbia le orecchie tagliate. MUA o Moda, Il mudare e il Luogo dove si muda. Andar in moa, Mudare, si dice degli Uccelli quando rinnovan le penne — Meter in bcaj Mettere gli uccelli in chiuso o in muda. Mga, Muta, vale anche Cambiamento o Scambio o Vicenda — Darse la bua, Avvicendarsi ; Darsi la muta. Moa de cavali, Muta a quattro ; Muta a sei, vale Carrozza tirata da quattro o da sei cavalli. Moa de abiti, Muta d’abiti, cioè più abiti diversi per mutarsi — Mula di lenzuoli. MUA, s. f. Muta, nel sign. di Scambio, Vicenda, dicevasi in T. del Governo Veneto, all’ alternare che facevano i Patrizii in alcune cariche, dopo passata la contumacia prescritta dalla legge — Moa uova de Cai, intendevasi la Rinnovazione de’ Capi del Consiglio de’ Dieci o delle Quarantie — Moa vechia, Mula anteriore, che cioè aveva finito, ma che sarebbe ritornata. MUAN'ZA, 8. f. Tramutamento ; Tramuta ; Tramutanza ; Tramutazione, Il cambiamento da luogo a luogo. CambidYnento ; Mutazione ; Mutamento ; Rimutazione; Rimutamento, Il cambiare anche in sign. di Leggerezza, Incostanza. . Cossa xe ste mganze? Che significano questi cambiamenti1 J1UC MU VP», o Medàr, v. Mutare o Mudare, dicesi degli Uccelli quando rinnovan le penne. Talvolta si dice del Cervo quando rinnova le corna — Cambiare; Tramutare, valgono cambiarsi da un luogo all’ altro — Tornar a muàr_, Rimutare. Muàr costeme o registro, Mutar costume; Emendarsi; Correggersi ; Far come C asino, che dove inciampa una volta più non vi passa ; Riuscire dal guscio, modi bassi e valgono Mutar costume e darsi allo spirito. — Co NO TI MEI LA VA MAL, Se non muti costume ; Se non correggi il tuo costume o la Ina mala condotta, n’incorrerai male. V. Registro. Moàr i rovkrsi, T. degli Stamp. Correggere le lettere rovescie, cioè Dirizzarle. Meàr l’ orbene, Premutare, Mutar l’ordine dello cose, facendo precedere quelle che venian dopo. Moarse dk camisa, V. Camisa. Mdarse de camisa, Maniera met. fam. che vale Mutar servitore. Moarse de colòr, Allibbire, cioè Impallidire per cosa che ti faccia restar confuso. Moarse d’opimòn. Mutare a Rivolgere il mantello ; Cangiar sentimento o rf’ avviso; Rivoltar frittata; Voltar casacca; Cangiar sentimento. Chi mea paese mea fortena., Chi muta lato muta fato, Prov. e si dice di Chi mutando paese migliora le suo condizioni. Col muàr tanto spesso sk va db mal in pezo, Tante tramute tante cadute, e dicesi del Mutareo servi o lavoratori, che suole per lo più nuocere. Medime el nome, V. Nome. MUCEGÀR, V. Mugneoàr. MUCHI (il un è pronunziato come ci toscano) Cheli e chinati; Zitto; Silenzio; Siate quieti; Tenete su le carte; Sta, Modo d’impor sileuzio. La voce vernacola è illirica e significa la stessa cosa. MUCHIV, add. Mucchiato; Ammucchialo; Rammucchialo. Ho»* MECiuÀiiA, Accogliticcio; Raccogliticcio ; Collettizio, Cose ammassate e raccolte di qua e di là: Conflato, dicesi de’ danari. MUCHIÀCHIA, s. f. (si pronuncia come in Toscano Muciacia) Voce illirica, e vale Amica; Amorosa; Dama; Manza; Amanza„ La donna amata. MUCIHÀDA, V.Mocmo. MUCHI VR, v. Ammucchiare; Rammucchia-re, Far mucchio, Ammassare. Mechiàr rezzi, Ruggruzzolare, Far gruzzolo. Mcchiàr on fochetìn a la volta, V. Po-CHCT1N. Mcchiarsk de le pibgorb, o altre bestie Ammonticchiarsi ; Ammonzicchiarti. Mechiarsb o Farse in t’ on «echio, V. Incrcmarse. MUCIDO, s. m. {Mucchio; Monzicchio, Quantità ristretta di cose accumnlate. Nel parlare dicesi Mucchi — Monte si dice Masso di che che aia — Ammasso o Ammus- ali F 431 samenlo si riferisce ad un cumulo di cose più esteso, come di grani o d’ altre derrate — Barca o Massa, Quantità di materie ammassate, ma si direbbe per lo più di biade e grano ancor nella paglia, di lo-gne o simile. Mechio dr ave, Gomitolo, Pecchie o simili iusieme ammucchiate. Mechio de cogiokarie o de picole cosse, Ruglione ; Guazzabuglio; tìaluffolo, Moltitudine confusa di diverse cose. Mochio de case, Ceppo di case. Mechio d’ erde o de uachbte, Cespo, Mucchio d’erbe o di virgulti. Cespite è voce inusitata in prosa. Mucmo de fien, Maragnuola, Massa piramidale di fieno, che ne’ campi fanno gli a-gricoltori> doude poi lo trasportano al fenile. Mechio de soldi o de bezzi, Gru zzo o Gruzzolo, Danari raggranellati e ragunati a poco a poco. V. IIezzeto. Mechio de zrnte, Frotta o Frollo e Torma o Turma. Gente a frotte o a torme. Far mechio, Far calia Dgur. e vale Risparmiare, Fare avanzo. Farsr in t’un «echio, Accoccolarsi : Porsi a star coccolone o coccoloni; Accosciarsi, Porsi a sedere sulle calcagna — Raggrupparsi, Torcersi, ripiegarsi in sé stesso — Aggrovigliarsi è più proprio della Serpe — Fare un chiocciolino, Rannicchiarsi per dormiro. Tbto fa mechio, Ogni prun fa siepe, detto fig. e vale bì dee tener conto d’ogni minimo che. MUCIDO, s. in. T. de’Pese. Pesce Pastinaca maschio, Pesce di mare del genere delle Razze, ed è il maschio della Raia Pastinaca (Matana), dalla quale differisco soltanto per la presenza degli organi maschili. Si pretende che la voce Mechio ditrivi o sia corrotta dal latino Mucro, ebe vuol dire Punta d’arma, così forse anti-cam. chiamato per lo pungiglione di cui è armato alia coda. MUCÌNA, V. Mocìna. MUDA, V. Mea. MUDA, s. f. Muta, dicevasi ai tempi Veneti un Dazio cui erano soggette lo mercanzie introdotte dalla Germania e permesse in questo Stato. A Verona si chiamava Dazio Stadella, il quale per la sua importanza era affittato separatamente dagli altri dazii camerali. Trovasi nel Dizionario delle voci barbariche di Du Cange, ebe questo dazio col nome Muta eravi ne’ bassi seooli anche nella Germania. MUDANDE, s. f. Mutande; Sottocalzoni e Brachetti, Specie di calzoni per lo più di tela di lino, che si portano sotto i calzoni per mutarli quando sono lordi. MUDAR, V. Moia. MUFA, s. f. Muffa — Odor da bufa, Tanfo, V. Stofìn. Ciiiapàr la mofa, Pigliare il tanfo. Savér da bufa, Avere o Sapere o Tener di muffa ; Intanfare, Pigliar di tanfo.