510 P I L (superstiziose) per Far malìe o fa/tucc'iie-rie. V. Stbigarìa. Pignatèla, chiamasi poi copertamente la ¡Satura femminile. PIGNATÈR, s. m. Pento’aio; Pignalaro-, Stovigliaio ; Vasellaio ; Vusellicre ; Giuro, (Juello che fa o vende pentole o vasi di terra cotta, cbe fu anche dello Figulo e Lui'figo- io — Il padre di Virgilio faceva il mestiere di Lutifigolo. PIGNATEIl\, s. f. La Moglie o Femmina di Pentolaio ; la quale suU'esempio di altre voci analoghe, potrebbe dirsi senza errore Pentolaia o Pignattaio o Stovigliaia ec. PIGNATINA, V. Pioiutìl*. PIGN ATÒN V, s. f. Pintoluna o Prnlolone. PIGNÈRA, s. f. Pino o Pinocchio, Albero cbe produce le pine nelle quali stanno i pinocchi. È detto da Lino. Pinus P,nea, La sua resina è vulneraria n balsamica. P1GNOCA1)A, b. f. Pinocchiuto, Confettura di zuccherò e pinocchi. PIGiNÒL, s. m. n Pignolkto, Pinocchio o Pignolo, Seme del pino, V. Pignera. !No 11K ANDAVA DRBNTO GNANCA OH P1GNOL, Mi faceva il cui lappe tappe. V. Pignolkti. Dar i pignoli, è un castigo cbe soleva darsi a’fanciulli in certe scuole basse o villane, faceudo loro unire i polpastrelli delle dita e percuotendoli con una striscia di legno o sim lo. I colpi poi dati sulla palma della mano aperta si dicono Sardele, V. PIGNÒLA, b. f. T. de’Cacciatori valligiani, Ridenna, Specie di Anitra selvatica, detta in Toscana Cicalona e Canapiglia maschio, e da Liim. Anas streperà, È più piccola del Germano reale (Mizorìn) ma ottima a mangiare, e se ue uccide in ubboudauza nelle nostre valli. P1GN0LÈTI. Far i pignolkti, Far pepe o pizzo, Accozzar insieme tutti i cinque polpastrelli cioè la sommità delle dita: il che quando è inverno e freddo, molti per lo ghiado non posson fare. Strenzer el pignoleto, V. Strenzer ei. CULO. PIGOZZÈ FO, s. m. Picchietto, Piccolo Picchio. PIGOZZO, s. ni. T. de' Cacciatori, lHcchio verde vario o anche Pigozzo e Culrosso, detto volgarmente iu Toscana Picchio gallinaccio o maggiore, e da Liimeo Picus viridis, Uccello noto, dotto Picchio dal picchiare cbe fa col becco negli alberi per farne uscir (bora le formiche e mangiarle. ¡Nidifica ne’buchi degli alberi. PILA, s. f. Brillatoio o Brilla, Strumento di legno col quale si brilla, cioè si mondano il riso, il miglio e simili dalla scorza. L'edi-fizio dicesi Risaia. Pila è an; he Una speiiie di vaso iu cui si pongono le ulive per infrangerle per cagion di far l'olio. Pila da forkase, T. de’Vetrai, Raffreddatoio, Truogolo o l’ilozza o Catino pieno d" acqua in cui s’immergono le canne di ferro inservienti alle manifatture vetrarie perchè vi si raffreddino. P I L Pila o Pagiaro de fobbento, T. Agr. Barca o anche Pagliaio di grano, Quella massa di gregne (Fac!b) non ancora battute che si dispone sul barco dell’ aia. V. Cava-giòr — Barcone, dicesi a Quel sito dell’aia ove si abbarcano le gregne — Cantiere si chiama la Barca delle gregne quand’ è di forma quadrilatera ; e se è circolare, Bica, e quindi Abbicare, Ammucchiare — Mp.tkr ir pila, Abbarcare o Barcare e Barconare il grano, vale Far barche. V. Crosèta. Pila, detto in T. di gergo, vale Tasca ; Saccoccia. PILA, 8. m. Pilao, Sorta di Minestra di riso condito con olio, con uva passa, pinocchi ec. PILA, add. Brillato, Agg. del riso o altra biada simile quando è mondata. PILVCARA, s. m. Pilacchera, Uomo avaro, sordido. V. Pigna. PILADÒR, s. m. Brillatore. Quell’ operaio che attende a.brillare il riso. P1LÀR, v. Brillare, Spogliar il guscio e mondar il riso, il miglio. I' orzo o altra si-mil biada. E quindi Riso brillato. PILÀTO, detto fam. e fig. per Agg. a Uomo, vale Crudele, D'animo severo. El ga da par quanto Pilato in tel credo, Esservi come il finocchio nella salsiccia, cioè Per ripieno : dell’ esservi in un luogo senza autorità alcuna. Mandìr da Erode a Pilato, V. Erode. PariU la Nera de Pilato, Essere come un cammino, vale Essere schifo e sudicio nei panni e sulla persona; ed è comparazione usualissima particolarmente dalle donne. PILÈLA DE L’AQUA SANTA, Pi'a del-/’ acqua benedetta e nel dimin. Piletta, Vaso di pietra che contiene l’acqua benedetta nelle Chiese. Secchiolinc direbbesi a que'vasetti che stanno appesi al letto, detti più espressivamente nella Lombardia.-\cqua-santini. PlELA DEL POZZO, V. POZZO. Orbo da piela, A. Orbo. PILO, s. in. detto in T. de’ Maniscalchi, Lo stesso che Crosco, V. PILOLA, s. f. e più volgarmente Pirola, Pillola o Pillora, Pallottolina medicinale composta ordinariamente di più ingredienti. Ingiotib la pilola, Inghiottir la pillola, detto fig. Tale Soffrire tacitamente alcuna cosa che ci dia molta noia. Mandar zo pilole d- aloe, Frase antica met. che vale Aver l'animo amareggiato. Torla in pilola o in bevanda, Tanto è il mal che non mi nuoce; quanto il ben che non mi giova. Tutto male. P1LOLÈTA, s. f. Piiloletta o Pillolina. PILÒiN, s. m. Pila, Pilastro de' ponti sul quale posano i fianchi degli ardii. Pilone specie di pilastro uou di forma quadrata, ma cbe ha smussi gli angoli, i quali formano figura ottangolare sotto le cupole. V. Ras-crina. PILOTAR, v. Pilotare, T. Mar. vale Guidare uu bastimento fuori d’un porto, di un fiume, di uu passaggio: o sia Esercitare P I N l’uifiizo di piloto in un porto. Significa ancora l’esercizio di piloto d’altura. PILOTÌN, s. m. Pilotino, T. Mar. Nome che si dava altre volte ai giovani, che s’imbarcavano ne’ vascelli perchè s'istruissero ne! pilotaggio e divenissero atti all’ uffizio di capitano de'bastimenli mercantili. PILOTO, s. m. T. Mar. Piloto e Pilota, Quegli che guida la nave, Governatore della nave. V. Nostròmo. Piloto de costa, Piloto costiere, dicesi di Quello pratico di certi luoghi dove dimora, per condurre a un bisogno le navi cbe vi passano. Piloto de porto, Pi oto locatiere o di porlo, si dice Quello cli'è pratico de' luoghi precisi, e del porto nel quale si deve entrare. Piloto d’altura, Piloto alturiere, Quel- lo che dirige il viaggio del bastimento eol-I’ osservazione degli astri, lungi dalle coste e dalla vista delle terre. Piloto, detto anche per Piladòr, V. PÌMPANO, add. Voce usata nel Contado verso Chioggia, ¡Minchione; Baccellone; Bietolone ; Babbuccia, Agg. a uomo sciocco e coglione. PIMP1NÈLA, s. f. T. degli Erbolai, Pimpinella o Salvastrella, Erba nota di cui in Farmacia sono in uso due specie delta da’Si-stematici Poterium Sanguisorba e 1’ altra Sanguisorba officinalis. La prima è erba mangiabile, e mettesi come ingrediente nc'salami. Esser in pibpiséla, Locuz. fam. Esser in farsetto, Si dice di Chi in tempo di freddo s'alleggerisce e va poco vestilo. PIMPINELA, b. f. chiamasi dalle nostre donne, ma specialmente dalle nutrici, uu certo giuoco che si fa a'bambini per baloccargli, e fassi girando circolarmente una mano colle dita aperte e cantarellando come segue, La pibpinèla la pibpinà, la vol bezzeti no la ghe n' ha, un pocheto de PAN, UN POCHETO DB VIN, A STO POVERO FAN- TOLÌN. PIMPIRIMPÀRA. T. de'Saltimbanchi — Un POCA DE POLVERE DE PiaPIRUIPARA CHECO PIÙ SE VEDE, BANCO s’ IMPARA, GÌUOCO dd bilÌ- bara, dove chi più vede manco impara, Espressione di niun significato, ma che si dice da'Saltiuibanchi quando fanno de'giuo-chi e fingono di aver un segreto per dare un certo che d'importanza o d’impostura alle loro ciarlatanerie. Pl\. s. m. Pino selvatico, Albero d'alto fusto e diritto, che nas-e sulle montagne e serve per alberi di nave. Linneo ne distingue due sorla chiamandoli Pinus Pinaster e Pinus Sylvcstris. Da essi per mezzo d'incisioni a' ott one molta Resina grassa o Ragia, da cui con la distillazione si ricava 1' Acqua di ragia, e la Pece greca o Colofonia. PINCO, s. Pinco, Bastimento di piane molto appianate, che ha la poppa lunga e levata. Pinco è anche T. ant. e vale Coglione ; Minchione; Cotale; Babbeo.