P A T ma o non lo superava che d'uno solo, e viceversa. Nel Collegio de’XV, anche la maggiorità d’ un solo voto toglieva la parita o patta. Far hata, T. di giuoco, Pattare. : Levarla del pari ; Far la runfa ilei Vallerò, cioè Patta — Far lavolu, si dice pattando al giuoco di Dama o Scacchi. Pata pagai. Palla e caccia ; Siatno del pari ; Siam pari e pagali; Siam pareggia:!, cioè 11 debito è saldato. PATÀGA, s. f. Plettro, Pezzetto di scoria di cil iegio o di penna, elle serve pur toccare le corde del mandolino, della cetra e di altri simili slrumenli per suonarli. Pitica probabilmente dicevasi ad una piccola Moneta di rame del valore di due danari. ch’era in uso presso i Provenzali ed altri popoli confinanti, che chiama vasi Pa-taeus o Patagus e Patarus, dal che li seguenti nostri delta!i. Stimar o Vìi.kr una pàtacaoun quìtrin, Slimare o Aon valere uno zero, un nulla, una palacca o una foglia ili porro. No Gnu NE »AGO UNA PATACÀ, AOH UH ilo un pelacucchino, Dicesi per disprezzo. Una chiarabaldana clic se ne davano trentasci per un pelo d’asino. [\ÌO SAVERGHKNK OSA FATACI, AoH Mi? Stl- pere o Aon intendere bocciala o boccientii ; Studiare il Buezio; Aon sapere quanti piè entrino in uno stivale, vale Ignoranza massima. I pi» SBAVAZZI R NO I VÀI. OSA PATACA, V . Sbavazzo. Patàca, in T. faro, dicesi ancora per Si -gno, cioè Macchia, Lividore, Rossore o altra siuiil cosa di vestigi. Margine direbbesi ad una cicatrice ; Sozzura o Brut tura a Cose sozze rimaste. P VT.ACUÈO, s. m. Termino di Burano, ove rosi chiamasi uua Vivanda composta di farina. mele, noci e mandorle, onde fassi una specie di pasticcio grossolano. P.VTACÒN, s. m. Così chiamavasi da noi volgarmente una Moneta di rame Austriaca. del valore rappresentativo di soldi dieci Veiieti, che fu in uso per qualehe anno a queste parti nel tempo del primo Governo Austriaco, stata poi soppressa nel 1806. Nè può forse credersi capriccioso questo termine Patacìm, giacché è nolo esservi siala nel secolo XVHin Fiandra uua Mone!a d’argento del valore di 50 soldi, nominata iu ul igine Palàeu e volgarmente Palagon ; e presso i Provenzali nel secolo XV un’ altra piccola Moneta del valore di due dauari, detta Patacus o Patarus, come raccogliesi dalle memorie delle Voci barbariche del Ou Cange. Chiamasi da noi con questo termine Pa-tacon anche una macchia d’olio e di grasso che sia in un vestito o simile; Italianamente dicesi frittella. PATÀFIA, V. Madama Pata pia. l’ATÀFIO o Pktàfio, s. ni. Epitufio o Epitaffio e Pitaffio, Iscrizione fatta in enore de mirti sopra i sepolcri. Boerio. P A T PATAGNÒTO, s. m. Voce che alcuni credono corrotta da Catalogno, di Catalogna provincia di Spagna, altri da Catìgnoto, di Catania della Sicilia. Chiamavansi Pàta-csoti que’mercatanti Siciliani, e per lo più Messinesi, che ai tempi del Governo Veneto venivano a queste parti fra Panno per vendere delle telerie di cotone, ma specialmente di quelle eccellenti coperte bianchissime latte in Barcellona capitale della Catalogna, e cognite in Francia sotto il nome di Ca-ta'ognes. PATÀN, s. ni. T. de’Calzolai. Bassetto, Strumento di legno duro, col quale i Calzolai bussan la forma quando vogliono farla entrar nella scarpa. Si dice per agg. a uomo iu vece di Pata-tuco, V. PATANFLANA, s. f. Carota ; Curolaccia ; Frottola ; Favola ; Fon doni a , Trovato non vero o esagerato. Dir dr le patanflane, Sballar fandonia. punzune ; Punzonare. l’ATANFLÒN, s. in. Carotaio ; Carotiere, Che ficca carole; e dicesi anche Baione, PAT.YR, v. Pollare ; Patteggiare, Convenire. Patì» i ba so ini, Maniera che usavasi a’ tempi Veneti, Patteggiar co'banJili, Che è accordar loro di rientrar nello Stato. Patìr lk pìrtìk, V. Ibpatàr. Pataksk au teatro. Lo sle.-so che Aco- XARSK, V . PATARÀCI5IA, s. f. o Zinciikto (colla z a-spra) T. de’ Pese. Putunechia, Pesce di mare d i genere P'euroneelcs, detto dal Nardo Plcuronectes pellwidus, cip' ha il corpo stincciatissimo ancora più delle Sogliole, della grandezza al più di cinque o sei pollici trasparente, di scaglie caduche,o che per la sua magrezza è cibo triviale. PATARACillON, s. m. Pe sce di mare di corpo appiattilo che somiglia alla Palara-chia. ma è di grandezza mollo maggiore e scaglioso ; ed è forse il Plcuronectes Limandoi di Linneo ; è mangiabile, ma non ricercato. PATARAZZO, s. ni. T. Mar. Patarasso, Specie di Scarpello che serve ad aprire le giunture che dominauo fra le due bordature d'un vascello, quando sono troppo chiuse. e poter far meglio la commissura. In altro sign. Paterassi o Patarassi, Fuui che dalla sommità degli alberi di gabbia pendono sino ai fianchi della nave, dal-i’una e dall’altra parte de’vascelli. PATATA, s. f. Palata o Balata o Pomo di terra, Radice bernoccoluta notissima, ohe si mangia cotta in tante fogge. È della da Linneo Solanum tuberosum. PATATÌN-PATATO.N, riffe luffe, Espressione d’un atto che si fa presto e con forza, e dicesi di coloro che si battono, Far tiffa taffe, dal suono di checché si adoperi in tali atti. Far patàtis patatòn, Tambussare; Tam-burare, Rattere. Percuotere, Bastonare. PATATÙCO, detto per Agg. ad uomo, Bab- P A T ■48! baccio ; Babbaccione ; Scempiato ; Allocco ; Fagtuolo ; Montone ; Caprone. D' intelletto ottuso. PATATÌ)¡NRETE, lo stesso che Tunfstk. V. Ma sembra avere più espressione. PÀTÉ, 8. f. T. Mar. Patk de bobina, V Borirà. 1 Patk or l'ancora, V. Ancora. ; PVTÈLA'DB LE SGARSELE, s f. Finta. Dirusi Quella parie delle saccocce ilei giu-slacore o della camh'iuola, che ricopre l'imboccatura. Paiklk d av vati. Iti ¿olla, voce Fiorentina, tjuella specie d'alletta che suol esse-re al capo de'due petti d' un abito o d’ un panciotto. | PATELÒN, V, iu Bragiirs.se. I PATEMA, (coll’e aperta) Voto che nel sign. si pronunzia fem. e nel plur. mane. Patèma, ili gen. fem., che nel plur. si dice Patèrne ; e vale Affezione o Passion d’ animo. V. Passioìi. PATE.Vf A ) Brevettalo, Agg. a quell’l'f-PATElNTYTO) fi/.iale addetto al servigio dello Stato, che sia munito di Brevetto. PATENTE, s. f Patente, Lettera segnata col sigillu dello Stalo per farsi nota a ciascheduno V. lÌRKVÈtO. Patente, si dice in T. Mar. a quel Passaporto o permissione ilei Sovrano, elle autorizza un bastimento mercautile della sua nazione a lar ¡1 commercio, e lo fa riconoscere da per tutto. (Juiudi deve dirsi Patentato, il Bastimento munito di patente. PA1ER. s. in. Paternostro, Orazione domenicale. Dir un PATP.a, Dire un paternostro, V. Paternostro. PATERNA, 8. f. Ammonizione paterna — Far dna paterna, Ripigliare alcuno di die che sia ; Fur ad alcuno una ripresa, Ammonire, riprendere. PYTERN10SO, add. Voce del Goutado Veneto verso Chioggia, detto par agg. a Uomo, e vuol dire Strabiliato ; Strabililo, Che si fa maraviglia di tutto. V. Miracoloso. PATERNO, s. m. Voce pur del Contado verso Chioggia, Maraviglia ; Stupore. PATERNOSTRAR, v. Biasclare o Masticar paternostri ; Spalernostrare. Far orazione movenlo notabilmente la bocca -Scoronziare, vale Tener tra le mani la corona. e dire o far vista di dire molti rosarii. V. Mastkgìr. le oraziu.v PATERNOSTRO, s. m. Paternostro, Orazione de' Cristiani chiamata anche Orazione dominicale — Paternostri si dicono anche le pallottoline maggiori della corona, a distinzione delle minori che diconsi Avemmarie. ¡No savér p.l paternostro, A:on saper mezze le messe, cioè Esser poco informalo d’ alcuna cosa. Aon saper dir poppa, Non j saper parlare. Catàx da di» sul paternostro, Apporre alle pandette o al sule, Voler biasimare qualunque cosa, per ottima ch’ella sia. Cossi CHIARA COHE SI PATERNOSTRO. Es- Cl