598 Penetrazione nel Levante [23.V.19] pubblicato anche che sono dimissionario dalla carica di ministro degli approvvigionamenti, alla quale sarà destinato tosto altro parlamentare. La delegazione italiana è cosi ricomposta con Orlando, Sonnino, Barzilai, Imperiali, Crespi. Che Dio ce la mandi buona! 23 Maggio. Sonnino mi fa chiamare. Lo trovo affabile e sereno. Mi dice che bisogna che io m’interessi subito di molti affari che si prospettano per l’Italia nei Balcani e nell’Asia Minore. Ritiene che avremo certamente il protettorato sull’Albania, la possibilità di acquistare miniere di carbone sul Mar Nero. Per tutte queste ragioni deve essere subito studiato un piano di penetrazione economica. Concordo; ma replico che ho troppe cose da fare: potrò dare soltanto le direttive. Mi occorre un uomo di primo ordine, profondo conoscitore dei paesi d’Oriente e delle questioni attinenti. « Chi vuoi ? » « Giuseppe Volpi ». «Volpi? Mai! Mai! » E di colpo, rosso in viso, dà in escandescenze, come fa sempre quando si nomina una persona che gli è ostica. , Resto allibito e propongo dopo qualche secondo di riflessione: « Bernardino Nogara ». — « Benissimo ! » — Chiama Aldrovandi: «Si telegrafi perché Nogara venga subito a Parigi ». Accompagno Orlando alla seduta del Consiglio deiQua-tro, ove dovrò discutere con gli altri esperti parecchie clausole di riparazioni e di trasporti. M’incontro cosi con Lloyd George, secondo era convenuto; mi accoglie allegramente, come suol fare cogli amici. Mi dice che dobbiamo trovare una soluzione per il naviglio adriatico e mi prega di comin-