800 V 0 L Fieo No fi* volentiera, Andare; Fate o simili di buone o male gambe, detto fig. Omo che fa volentiera le cosse ch’el ga da fa* , Uomo volonteroso di far le sue bisogna o il suo dovere. VOLER, v. Volere. Volere, si dice anche per Aver voglia o animo, Desiderare — Quando ti vol che te vocia ben, Quando tu voglia eh’ io ti ami, cioè Quando tu desideri. Volere, si ima ancora da noi nel sign. di Domandare— Chi voleu? Cossa vo-i.eu ? Chi o Che cosa volete. Voler mi no so cossa, Chiedere a eiuf-fette, cioè Volere alcuna cosa difficilissima. No voler mai far unente, Far come il grillo che o e’ salta o egli sla fermo, Si dice Quando uno o non vuol far mai nulla o in un tratto tutto le cose. Voler far troff. cosse in t’una volta , Mettere troppa mazza o carne al fuoco. No VOLER 8AVERGHESK II’UNA COSSA, Non voler udir trattato di che che sia. Voler in drio Aualcossa , Rivolere — Rivolere i santi suoi quando è guasta la festa, Prov. che si dice del Rivolere alcuna cosa donata. Voler entrar per tuto, Metter le mani in ogni intriso; ingerirsi in ogni cosa; Esser come il matto ne' tarocchi. No voler nè qua nè lì, Aon voler dormire nè far la guardia, detto fig. No voler qualcùn nè per i pie nè per el culo, Non voler uno nè collo nè crudo, né allesso nè arrosto, In nessuna maniera. Volèr Quaranta o Senatòr o simile , Concorrere; Essere a concorso; Andare in concorrenza o a concorrenza, Maniera olie usavasi sotto In Repubblica Veneta, quando i I’atrizii dichiaravano .li voler a-spirare o concorrere al posto di Quaranta o di Senatore. Dicevano per esempio Vogio Quaranta, Vogio Sora ati o Consegier, per dire Aspiro ad un posto vacante di Ouarantia, al Magistrato sopra atti o al Consiglierato ovvero Concorro al posto ec. Volerla veoei, V. Veder. Voler una cossa per gnekte, Tu non sei oca e beccheresti, si dice di Chi tor-rebbe alcuna cosa senza costo. V olèr, Volere, significa alle volte Esser dovere, Convenire^ Richiedersi — Me vol almanco dodese cajiise, Mi vogliono dodici camice, cioè Mi sono necessarie — Che VOL DIVERSE COSSE CHE VB LE NOTARÒ, jPl- verse cose vi vogliono che ve te noterò — Chi ga da far co un dReto nol voi, esser un cogiòn, Chi ha a far con Tosco, non vuol esser losco. Voler una parte o un decreto, Maniera di espressione che usavasi ne’ tempi Veneti, Esser per l’ affermativa d’un decreto; cioè ^ler dare il voto affermativo sulla proposizione d’ un decreto. •— Mi ve vogio, VOL In sono o sto per voi; Il mio volo è per voi, che vale Io darò il mio voto in vostro favore. Nelle Parti del Maggior Consiglio, scrivevasi latinamente nel secolo XII. Quam partavi omnes volueninl, exceptis etc. Astu volesto? Magna de questo, V. Magnar el pan pestìo, in Magnar. Chi tuto vol oneste ga , Il meglio è nimico del bene, Prov. e dinota che Spesso a cagione di voler il meglio si perde il bene, Il soverchio rompe il coperchio; Chi troppo abbraccia nulla strigne. Chi vol vada e chi no vol manda , V. Andar. Ga volesto us ete o un Gesù che nol cascasse, V. Gesù. % No ga volesto de più perchè mi subito disessk de si, A oh bisognò più avanti perchè io subito aderissi al progetto. Giib vol mille smorfie, V. Smorfia. [¡asta VOLÈR , SE FA TUTO , A chi VUOI non muncan modi, Prov. e vale, Che gli uomini riescono in tutte le imprese ancor più difficili, quando vogliono. No BASTA PODÈR MA RISOGNA VOLÈR, Più fa colui che vuole, che colui che puole, La potestà non giova ove non ooncorra la volontà; ovvero. La volontà supera il potere. No vorla? Maniera familiarissima, Non c' è dubbio; Non è a dubitare; La cosa è certa ; Ci s’ intende ; Può ella dubitarne ? Se so ti vol questo , so ti c.avarà gnanca quelo, 0 vuo' questo o vuu’ delle pere, Chi tutto vuole niente ha. Se volè o Se volemo, no gh’ è mal, Per quanto sembra, non v’ è male; Non vi sarà tanto male. Sia come la se vol, S. Pier la benedica; Il del la benedica; Che che ne sia o ne avvenga; Sia come esser si vuole. Vustu? (dal latino Vii tu) Vuoi? — Ghe ne vustu? Ne vuoi tu ? VOLGO, s. m. Volgo, La plebe. Ho SBNTÌO DAL VOLGO D* LA ZENTE, //o sentito comunemente a dire o dalla voce comune o generalmente, o per udita o per fama. Andar uno in volgo , Farsi appiccar sonagli o affibbiar bottoni senza ucchiel-li; Farsi scorgere; Far far beffe di sè; Dar .motivi a discorsi pregiudizievoli. Un gran volgo, Modo basso e fam. Un gran rumore; Gran clamore; Gran su-surro fra la gente; Se ne buccina ; Se ne grida; Se ne parla da tutti e in tul- li i canti. VOLO, 8. in. V. Svolo. VOLONTÀ, s. f. Volontà o Volontà, Volere. A olostà piaga. Velleità, Volere imperfetto. Aver volontà de magnar , Aver appetito; Aver voglia o volontà di mangiare. Aver volontà de aniiàr dal corpo, A-ver bisogno di sollevarsi, V. Scampar. Cativa volontà. Malvolere, Mala intenzione. VOL VOLPE o Bolpe, b, f. Volpe, Animile quadrupede , notissimo e tristo, che vive di rapina. Linneo lo chiama Canis Vulpes. Furbo quanto una volpe, Volpicina, Volpetta, Volpigno, dicesi per Agg. a uomo nel sign. di Astuto e malizioso. Far da volpe , Volpeggiare o Golpeg-giare, Usare astuzie come la volpe; onde dicesi in prov. Con ia volpe convien volpeggiare: Cioè cogli uomini astuti ed insidiosi bisogna armarsi di simiglianti fraudi per poter loro resistere. Contro /’ altrui mine usar conlramminc. Le Volpe se consegia, Guardatevi galline, le volpi si consigliano, dicesi Quando due astuti parlano insieme in secreto; che anche si dice Consiglio di volpi tribolo di galline. La volpe perde el pelo ma non el vizio, V. Pelo. La Voli'e no vol zariese perchè no la ohe pol arivàr, Come disse la volpe al-l’ uva , lasciala stare eh’ è acerba. Chi non può sempre vuole; La privazione genera appetito; Il cane rode l' osso perchè non lo può inghiottire. Tana de la Volpe, Volpaia. Criàr de la Volpe, V. Criàr. VOLPE o BOLPE DK MAR, s. f. T. dei Pese. Volpe marina, già conosciuta da Plinio con questo nome, chiamata poscia da Linn. Squalus Vulpes, Pesce di mare del genere de’ Cani, di testa corta, con due spiragli e muso appuntito; la sua pelle è coperta di piccolissimi tubercoli; la carne è molto saporita quando è giovine. Vien poi detto da’pescatori anche Pesse Spada. VOLPERÀ, 8. f. Gabbione o Gabbionata, Macchina intessuta di vinchi o di salci , ripiena di sassi e di terra, per riparo degli argini ne’ fiumi. VOLPINA e Rolpisa, s. f. Muggine Volpino, Varietà osservabile del àlugil Cepha-lus, Linn. cresciuta dopo il terzo anno. Essa ha la testa assai grossa , depressa, terminata in avanti da una margine semi-circolare; ed è commestibile d’ ottimo sapore. VOLPÒN o Bolpòs, add. Volpone e Volpicina, detto fig. per agg. a uomo, e vale Astuto, Sagace, Furbo. Volpòs che se finge mischiò*, Fagno-ne, Astuto che se finge semplice. VOLPONÀR, v. Av volpina re, Ingannare con malizia volpina, che dicesi auebe Abbindolare; Raggirare. VOLTA. 8. f. (antic. anche Fiada) Volta; Fiata; Vice; Vicenda— Volterella è dimin. A una cossa a la volta , A cosa per cosa ; A cosa a cosa ; A una cosa alla volta; J uno a uno; A filo a filo, Distintamente — Do o tre volte de più, Due o tre colanti, Altrettanti. Volta, parlandosi di Giuoco, vale Tratto o Mano — Gita, dicesi Quel colpo che in diversi giuochi trae ciascuno de’ giuo-catori 1’ un dopo 1’ altro.