810 ZEN Z E N Z E R nc, dello da' Botanici lusminum officinale. Questa pianta spontanea del Malabar e di molte altre parti dell’ India Orientale, si è bene avvezzata al nostro clima, e qualche volta ci matura i Bcmi. Zensamìn zalo. Due sorta di Gelsomini gialli si conoscono e tutti due senza o-dore, I’ uno è detto Gelsomino fruticoso; dai Sistematici lasminutn fruticans, e nel-1' Enciclopedia lusmin à feuilles de Cy-Use. l’altro detto Gelsomino umile, da’ Sistcm. lusminum liumile , e nell’ Enciclopedia Jasmin d’Italie. Il fruticoso ha i fiori gialli, i fusti ramosi e validi e viene a cespuglio; trovasi spontaneo in Levante. Il Gelsomino umile è simile al fruticoso, ma più piccolo in tulle le parli, con fiori gialli inodori. Park* tw zensamìn, Esser lindo, netto , politissimo come un gelsomino, V. Gemè. ZENSAMÌN DE MAR e Biansemìn,, k. m. T. de' Pese. Millepora o Madrepora, Piau-tanimale marino di sostanza calcarea, prodotto da polipi del genere delle Millepore, chiamalo da’ Sistcm. Millepora truncata. Il suo carattere è l’essere ramoso, retto, coi rami dicotomi o sia divisi sempre in due e troncali all'estremità, con molti porri anche all’ intorno. Esso ebbe il nome volgare da’ Pescatori, che lo trovarono in mare co’suoi polipi espansi, e particolarmente alla sommità rappresentanti in qualche modo un fiure a più foglie che s’ap-prossima al Gelsomino. ZENSAMINÈR, s. m. diciain noi alla Pianta del Gelsomino, distinguendolo però secondo la qualità per Zensaminèr de spagna, SALVAIIKGO, ZALO, BERGAMÙTO eC. ZENSO, g. m. (colla z dolce) Voce e Maniera ani. di saluto cho s’usa ancora tra ’1 basso popolo di Venezia, dicendosi Adio Zenso, Ve salodo Zenso; Zenso caro, e talvolta Zbnso senz’ altre aggiunte, come se si dicesse Amico; Paesano; Concittadino, ti saluto. Questa parola si esprime in due sensi, cioè o per una specie di pronome, indicando ohe il salutato abbia il nome di ehi saluta; o il più delle volle semplicemente per Amico. Dice alcuno. per esempio, El tal di tali el ze mio zenso, cioè Ha il mio nome; dice un altro INol mk xe Zerso, ma amico e sempre se sa-LCPEMO COME ZeNSI. Se si chiede l’etimologia di questo vocabolo, risponde I’Autore eh’esso è corrotto e proviene ipimediatameule dal latino Gens, pronunziato e ridotto alla maniera del nostro dialetto, in cui il Gen è spessissime volte convertilo in Zen: come dal Ialino Gente si fece Zente, da Gentile Zentìl ec., e nel qual dialetto è anche 1’ uso fra gl’ idioti di facilitarsi la pronunzia imbarazzata di alcune voci troneate da consonanti, coll’aggiungervi una vocale come sarebbe Caliccte , Cambriche per Calicul, Cambrich, Utb per Ut; Ete per Et eie. Di Gen dunque fa Zen e rimanen- doli la consonante s, aggiungivi l’o, eccoti Gens trasformato in Zenso. Gens, secondo i Latini, riferivasi al nome o stirpe da cui si diramavano più famiglie; o ben anche a tutti i cittadini di uno stesso paese; il qual vocabolo adattato all’ uso de’ tempi presenti, corrisponde a Paesano; Patriota; Concittadino. e «e si vuole nel senso noslro più concludente, a Veneziano. Molle altre ragioni e documenti si potrebbero allegare a prova ulteriore di questa etimologia, se gli articoli del Dizionario non dovessero essere limitati. ZEINTÀGIA, s. f. (colla z dolce) Gentaglia; Gentaccia; Genlagliaccia; Geniuccia; Gentame; Schiazzamaglia, Genie vile e abbietta — Plebaccia; Canaglia; Gente di calca, vale Trista — Gentèa, Vii moltitudine di gente. ZENTAZZA, b. f. Calca; Gran gente; Molla gente, Gran popolo. Detto per Zentagia, V. ZE1NTE, s. f. Gente, Moltitudine d’uomini, Nazione, Popolo o Uomini in generale. Povera zente, Genterella, Gente di poco pregio e nome. La zEste de Venezia xe bona zknte , / Veneziani son buona gente; Il popolo di Venezia è un buon popolo. Zente trkssa , Gentaccia trista, cattiva, cattivacela; Mala gente o di calca; Gente di scarriera. Zente sonìda in pressa , Gente accogliticcia, collettizia, ragunaticcia, dicesi di Gente raccolta in fretta per formare un esercito. Al teatro che cera db la zentb, Nel teatro v' era di molla gente, molta u-dienza. ZENTÌL, add. Gentile, Nobile, Grazioso. Kegazzo zentìl, Ragazzo minuto, di-licato, gentile. V. Zentileto. * Osei dal beco zentìl , Uccelletti gentili o di becco gentile. Far zentìl, Ingentilire. ZENTILDÒNA, s. f. (colla z dolce) Gentildonna; Dama, e ne’ tempi Veneti inton-devasi Patrizia. Le forestiere dicevansi Zbn-tildone de teraferma, o d' altro luogo. Gentildonna, dicesi anche in termine di galanteria con cui si trattano le donne civili. Zbntildone salva deche, detto per ironia vuol dire Donne di mal affare. ZEMTILÈTO, »¿A. Gentiletto o Gentilino, Dicesi per vezzi e vale Alquanto debole di complessione, Graciletto. ZENTILKZZ V, s. f. (colla z dolce) Gentilezza, Cortesia, Bella maniera di trattare. Gentilezza, si dice anche per delicatezza. ZENT1LMENTE, avv. Gentilmente, Con gentilezza. ZENTILOMENÈTO 0 Ze.MILOMÈTO, 8. Ul. Gentilomuzzo, Piccolo gentiluomo , cioè Ragazzo gentiluomo di poca età. Detto talvolta per disprezzo, Ciltadinuz- zo di fava. ZENT1LOMENEZZO, s. m. Gentiluemi-ncria nel sign. di Vanto di gentiluomo; voce per noi di disprezzo onde più comunemente 8’ intende Aria o Atto o Boria da gentiluomo. El ga on zentilomenbzzo in ti ossi ch’bl me fa stomego, Quell’ affettala gentiluo-mineria mi fa stomaco. ZENT1LOMÈTO, s. m. V. Zentilobi- NETO. ZENTILÒMO, 8. m. (eolia z dolce) Gentiluomo, Uomo nobile. Nei tempi del Governo Veneto per Gentiluomo, detto assolut. s’intendevano i I’atrizii Veneti; quei che non lo erano dicevansi Gentiluomini di Terra ferma. Zentilomo db casa techia, Patrizii antichi, dicevansi Quelli, le cui famiglie e-rano da varii secoli ascritte al Patriziato. Gentiluomini di casa nuova, Quelli che contavano poco più d’ un secolo o meno di patriziato. Zentilomo db Torcèlo, Gentiluomo di Torcello, si diceva fra noi di Chi era divenuto cittadino veneto facendosi ascrivere alla cittadinanza cioè al Consiglio municipale di Torcello. Detto poi talora per disprezzo di Chi volesse spacciarsi per nobile e noi fosse, Gentiluomo per procuratore; Cittadinuzzo di fava, V. Descazùo. Farse zentilomo, Ingentilirsi; Aggentilirsi; Rigentilire. Far zentilomo un tilàn, V. Yilàn. Vanto da zentilomo, Gentiluomineria, Qualità, stato e vanto di gentiluomo. V. Zentilohenczzo. ZENTILORGANO (colla z dolce) Voce di scherzo, Signor di maggio ; Gentiluomo per procuratore, vale Signor da burla. Talora però dicevasi scherzevolmente per Gentiluomo. ZENZAMIN, V. Zensamìn. ZÉNZARO (colle zz dolci) s. m. Zenzero; Zenzevero; Zinzibo e Gengiovo ed anche Pepe zenzero, Aroma di sapore simile al pepe, detto da’ Sistem. Amomun Zingiber, che ha la radice tuberosa bianca al di fuori e giallastra di dentro, la quale è in commercio. Presso noi quest’aroma entra nella composizione del rosolio d’ alchermes. ZENZÌVA (colle zz dolci) s. f. Gengiva; Cengia o Gingìa Carne che ricuopre gli ossi delle mascelle. ZEl’O. s. m. (colla z aspra) V. Cefo. ZERB1N ) ... . . . _ . . ZERB1NÒTO ) B' ra' ^ 1 ^ Zerbino, dicesi a Persona che sta sull’ attillatura. Far el zbrbinoto, Fare il damerino o il vagheggino; Dameggiare; Vagheggiare, Esser inclinato a far all’ autore. ZERGO (colla z dolce) s. m. Gergo; Lingua ionadattica o furbesca, Parlare o-scuro che non a'inteude se non tra quelli, che sono convenuti tra loro de’ significati delle parole metaforiche o inventate a capriccio. Parlai in zergo, Parlare gergone o in