190 CON sto dove si conservano e si mantegono le cose. Conserta de fruti , Conserva , cliia-mansi i fiori, i frutti ed altre cose confettate nello zucchero o sia noi giulebbe: come Giulebbe di mele appiè, Giulebbo di fior d'aranci; Giulebbo di gelsomini ec. Conserva de marasche, Diamarinala — De naranze, Aranciata — De pestaci». Pistacchiata. Conserta de aqua , Conserva; ricettacolo ; serbatoio, Luogo in cui l’acquasi raccoglie e si riserva per farla poi scorrere ove si vuole. Conserva de l’aqua, T. delle saline, Lagaccio, La prima conserva in cui al tempo dell’ empifondo o per mezzo d’ una cateratta s’introduco l’acqua del mare, per indi passare alla rete calda. Conserva, Conserva, T. mar. per Compagnia, e dicesi del numero de’Navigli di più padroni che-navigano insieme a conservazione l’un dell’altro. Andar de conserta, Andare di conserva o (li brigata o di bella brigata, Andare in compagnia. CONSERVATORÀTO, s. m. Uffizio del Conservatore. CONSIDERANDO, s. m. Voce o Maniera cominciala ad usarsi nel nostro Foro fin dalla prima epoca del già Governo Italico l’anno 1800, o fattasi ora più comune e parlatà in forza di sostantivo. Dicesi volgarmente Un considerando o I considerando , per Un motivo o I motivi d’ una sentenza civile o criminale, perchè lutti i motivi cominciavano, secondo la pratica Francese, dalla parola Considerando. E quantunque colla mutazione del Governo siasi anche' cangiato il modo di esporre questi motivi nelle cause civili, e non siavi più il ritornello del Considerando, continua nondimeno 1’ uso tra molti forensi di dirli Considerando. Si vuole osservare che anche ne’ tempi del Governo Veneto chiamavansi comunemente I eo quia ( e quindi Un eo odia ) li Motivi delle intromissioni Avogaresche contro le sentenze criminali di prima istanza appellate, niente per altro se non perchè^ scrivendosi latinamente nel Magistrato degli Avogadori, tutti i diversi motivi giustificanti I’ atto dell’ intromissione, cominciavano dalle parole Eo quia. V. questa voce. CONSIDERAR, v. Considerare, Attentamente osservare. Considerar, dicesi da noi anche per Apprezzare, giudicar del prezzo — Quanto considf.reu sto anelo? Quanto stimate o apprezzale quest’ anello ? CONSIENZA, s. f. Coscienza; Conscienza e Coscienzia. Coscienza stretta, vale Guardinga, scrupolosa. Coscienza larga ; Libertà di coscienza ; Ingrossar la coscienza, dicesi della Permissione di creder ciascheduno ciò che vuole in materia di Religione. Coscienza calterita, vale Macchiata, non pura. CON Orno de consienza, Coscienziato, Ch’ è di buona coscienza. In conscienza o cossienza, Maniera di giuramento, In coscienza o In buona coscienza: In fede mia, per mia fe. CONSISTER, v. Consistere. Tuto consiste in t’i bezzi, Il forte o Il punto sta nei danari, cioè La difficoltà sta nel danaro. CONSOBRÌN, s. m. Voce dal lat. Conso-brinus che significa Cugino, usata scherzevolmente dal nostro Andrea Calmo in molti luoghi delle sue lettere per modo d’amicizia. Consobrin caro , egli scriveva, Con-sobrin df. vel’uo , Consobrin d’ oro , in vece di Caro amico; Ben amato e simili. CONSOLAR, v. Consolare, Dar consolazione — Consolar i afliti, Racconsolare o Addolcire gli afflitti. Consolar da festa qualcùn o Consolar co le ceolete , lo stesso che Giostàr da frizer, V. Giuttàr — Consolar da festa un abito, Lordare o Imbrattare un abito. V. Sporcar. Et spozza ch’el consola, detto ironicamente, Puzza che ammorba, V. Stozzar. Tornar a consolar, Riconsolare. CONSOLE, 8. m. Console o Consolo. Consoli de’mercanti, chiamavaBi una Magistratura civile di prima istanza della cessata Repubblica Veneta, composta di tre patrizii, a cui aspettavano alcuni affari mercantili, trattali però in via giudiziaria. V. Soraconsoli. CONSORTIVO, add. Strada consortiva, V. Strada. CONSORZIO, 6. m. Consorteria, Unione di consorti, cioè Riunione dei possidenti de’beni lungo un fiume o una strada pubblica, i quali fanno causa comune fra essi per riparar gli argini e provvedere alle cose occorrenti. ' CONSTAR, v. n. Esser certo, evidente, apparire manifestamente e senza dubbiezze, constare, e Vale anche Esser composto V. Constatar. CONSTATAR, v. È un vero Francesismo, usato spesse volte nel foro, nel sign. di Accertare; Stabilire; Chiarire, cioè Fondare la verità d’unacosae d’un fatto. Verificare. V. Constar. CONSULTA, 8. f. Consulta, Conferenza di più persone che consultano. Consulta si diceva ai tempi Veneti Quella ordinaria che facevasi la mattina d’ogni giorno feriale nel palazzo ducale, composta de’Savii del consiglio de’Savii di terra ferma e de’Savii agli ordini, benché talvolta anche senza questi ultimi, per le proposizioni da farsi al Senato, il quale si convocava per metodo la sere del giovedì e sabbato. Consulta straordinaria, detta più volte Consulta negra , dicevasi Quando per la discussione di qualche affare importante di governo, s’univano alla Consulta ordinaria altri patrizii stati altra volta nella carica di Savii, i quali v’ intervenivano in veste nera. CON Far consulta negra, detto per ¡scherzo e fam. Ristringersi con alcuno, vale Deliberare tra persone confidenti con tutta segretezza su qualche affare importante. Consulta chiamasi in T. Legale presentemente la Lettera che scrive un’ Autorità giudiziaria inferiore al Tribunale superiore o supremo; siccome Nota, quella fra Autorità eguali o non dipendenti fra esse; e Decreto la Lettera dell'Autorità superiore. Nell’amministrativo poi dicesi Consulta o Rapporto la lettera dell’ Autorità inferiore alla superiore; Nota Quella tra uguali o non dipendenti; e Decreto o Ordinanza o Dispaccio, quella della Superiorità alle inferiori. CONSULTO, 8. m. Consulto o Consiglio , Opinione dell’Avvocato in favore del cliente — Consulto, dicesi anche il Parere o consiglio de’Medici. Bater consulto o consulta, Consultare; Consigliare — Ruminare o Regimare, Biandar nel pensiero, come si fa pensando e ripensando da chi vuol masticare e ben digerire un negozio. CONSUM A, Consumato ; Consunto. Consuma da tante disgrazie. Per lungo duolo attrito, consunto. CONSUM VD V, 8. f. Consumazione. Dar UNA CONSUMADA DE SCARPE 0 DE ABITI, Consumar le scarpe o i vestili, vale Logorarli. CONSUMATÒR o Consomaòr, e. m. Consumatore. Che consuma, Distruggitore. CONSUMAR, v. Consumare, Logorare, finire, ridur al niente. Consumar el cruo f. ’l coto, Consumar l'asta e ’l torchio; Far del resto, Mandar a male interamente il suo avere. Consumare a braccia quadre, \ale Moltissimo. Consumar f.l soo, Far ambassi in fondo, Mandar a male ogni sua cosa — Consumar EL SOO PER DAR GUSTO AI ALTRI, I matti fanno le feste e i savii le godono, di Chi perde assai per dar piacere agli altri. Consumar tuto in t’un dì, Recare a un dì, detto fig. del Consumare in breve tempo ciò che dovrebbe bastare per tutto il corso della vita, o almeno per lungo tempo. Consumar un afàr, Consumar un affare, un negozio, vale Finirlo — Consumar la fatica, il tempo etc. vale Impiegare. Consumarsi, Venir meno, struggersi, dimagrare, intiSichire. Consumarsi come neve al fuoco. CONSUM VZIÒN, s. f. Consumazione, Annientamento. El ta via per consumaziòn, Va morendo per estenuazione, per consunzione. CONSUMO, r. m. Consumo; Consumamen-to, Consumazione — Consumi, diconsi le Cose consumate. Far consumo de boba o de bezzi, o Aver el dazio del consumo , detto fig. Sparnazzare ; Scialacquare ; Dissipare, dicesi dello Spendere assai e consumar il suo.