212 CUL CUGNÈTO DE MAH, 8. in. (Forse così detto dalla figura conica che ha) T. de’Pesc. Arca, Specie di conchiglia bivalve detta dai Sistem. Arca Nucleus, la quale ha per carattere un corpo di figura ovata, triangolare. Notò l’Abbate Olivi che il suo animale manda nelle valvole testacee un umore colorante, il quale si potrebbe raccogliere e adoperare nella tintura. Quest’ umore, secondo lo stesso Olivi, dicesi da'pescatori Sangue de turco. CUGNO, s. m. Conio; Torsello e Punzone, Strumento di ferro con che s’improntano le monete. — Punzone si dice propr. al ferro di sopra, che vi si picchia su col martello; Pila, dicesi al Ferro od impronto che sta di sotto. Cugno, T. de'Gettalori de’ caratteri, Ceppo. Cugno dei Tagialegne, Bietta o Conio, Stromento di ferro o di legno notissimo, con cui si fendono le legne. Cugno de le calze, V. Calza. (¡ugni, in T. Milit. Cunei, diconsi Quei pezzi di legno che dalla base vanno diminuendo alla parte opposta e terminano in acuto, i quali servono per alzare la culata del cannone e per puntarlo. Cugno, detto in T. degli Ottonai, Cac-riubvtte, Strumento ad uso di cesello che serve a fare gli sfondi. E a e n'ha di più grandezze. Guastar el cugno, Sboìzonare, Guastar il conio delle monete. CUGUMERÈTO, s. m. Cedriuo'ino, Piccolo cedriuolo. V. Cugumero. ClìGÙMERO, s. m. Cedriuolo; Cetriuolo o Cifrinolo e Citriolo, detto dal Mattioli Cocomero. Sorta d'Ortaggio della classe delle Cucurbitacee, che produce un frutto insipido dello stesso nome, simile a qualche specie di zucca, allungato, quasi cilindrico. ] Botanici lo chiamano Cucumis sativus. Oiera o Viso da cuguihero, Faccia scolorita. V. in Ciera. ClìGÙMERO SALVÀDEGO, s. m. T. degli Erbolai, Cocomero asinino o Cocomc-rello , detto anche Poponeino selvatico schizzetto. Pianta comunissima erbacea, delta da Linn. Momordica Èlatcrìum. Essa produce de’fruiti ovato-bislungbi, elastici. 11 sugo cavato da questo frutto e condensa- lo chiamasi Elaterio, e serve agli usi della medicina. CULÀDA o Culatàda, Culata o Culattata, Colpo di culo in cadendo. Dar una culatada in tura, Battere una culata, cioè Cascare dando del culo in terra. Dare un cimbottolo in terra. CULÀNA, s. f. Culaccio, Culo grosso, e dicesi in modo scherzevole. Culo grosso che pare una badia. CULATA, s. f. Natica e Chiappa, Quella parie carnosa e deretana del corpo, su cui si siede — Anca, dicesi l’Osso eh’è tra ’1 fianco e la coscia — Ancone, 11 grosso dei-al’jnea, ina è voce disusata. CUL Culata dp. manzo, T. de’ Beccai, Culaccio, dicesi La parte deretana delle bestie che si macellano, separata dai tagli della coscia. Culata del scniopo, V. Schiopo. Culata del canon, V. Canon. CULATÀDA, Lo stesso che Culada. V. CULATÀR, v. Culattare e Bulare o Accu-lattare, Pigliar uno pei piedi e per le braccia e fargli percuotere il culo in terra. CULATÌNA, s. f. Chiappola, dim. di Chiappa. CULAZZO, s. m. Culaccio; Culo badiale o grande quanto una badia. CULBIANCO, s. m. o Culeto e Bunche-tòn, T. degli Uccellatori, Massaiola o Culbianco, Uccello chiamato da Linneo Mota-cilla Oenanthe. Frequenta le praterie magre e arenose. In Friuli lo chiamano Cu- LET. V’è un allro Uccello di palude detto Culbianco, ch’è una specie di Beccaccino, chiamato da’Siatematici Thringa Ochropus, della grandezza d’un tordo, che frequenta i fiumi e i confini delle acque. Nel Friuli chiamasi Pluich a motivo del suo canto. CULÈTO, s. in. Piccolo Culo. Culeto de vin o simile, Centellino; Abbeveraticelo; Avanzuticcio; Resticciuolo, Quel rimanente del liquore lasciato nel vaso di chi ha bevuto prima. Culo del fiasco; Culo dell’ orcio etc. — Culaccino è proprio Quel pocolino di vino ch’è rimasto in fondo del bicchiere, che dicesi anche Fondigliuo- lo e Zimino. Culeto, Uccello. V. Culbianco. Culeti, Culaccini, diconsi da’ Ceraiuoli i pezzetti che si tagliano dai rispettivi lavori. CULÌA o COLIA, Colei; Quella. Cara culìa ! Maniera vezzeggiativa molto usata da’Veneziani nel parlar fam., delta ancora talvolta per apostrofe, Cara colei1. Espressione d'affetto e di tenerezza verso persona che si ama e che non è presente. Cuor mio; Anima mia dolce; Ben mio; Occhi del cuor mio e simili, sono frasi analoghe di tenerezza, ma la nostra è più efficace ed espressiva. Talvolta però questa maniera di Cara cu-lia! si dice anche in mala parte e con inflessione ironica. CULICUTIDONIA, detto scherzevolmente per Culiseo, V. CULI ERA, s. f. T. agr. o Campo culiero, dicesi a quel Campo che per lo lungo confina ad altro campo e questo ad un allro ancora senza interposizione di fosso. CULISEO, s. m. Culiseo; Il più bel di Roma, detto per ¡scherzo o equivoco di parola, e vale il culo. CULO, s. ni. Culo, detto altrimenti Ano ; Deretano; Il di dietro; Sesso di dietro; e posteriore; Parte postica; Civile. Culo, detto per Agg. a Uomo, Allocco; Balordo; Scimunito; Soro; Pipione. Culo, dicesi pel Fondo di diverse cose, come Cu/o del fiasco; Culo di bottiglia , CUL di bicchiero ; Culo dell’ uovo; Culo delle candele etc. Culo de la bota^ V. Bota. Culo del capèlo, Falda; Testa. V. Ca- PÈLO. Culo e tete, Popputa e naticuta, Dicesi di femmina grassa. Aver i bei ani sul culo, Aver molti anni in sul gallone o in su le chiappe, Aver molta età. Aver el culo in tel BUTiROj Nuotar nel lardo. Aver el cul pien de servizi, Aver più faccende che un mercato; Aver le brache sino al ginocchio o alle ginocchia, Aver continui affari. Andar fora del culo a qualc'un, Modo basso, Uscir dell’animo, vale Perder la grazia o la betievolenza d’alcuno. Andar in culo una cossa, Venir a noia che che sia; Stuccarsi; Annoiarsi; Disgustarsi di che che sia. Aver in culo qualcun, Aver uno nell’anello o nelle code o in cupola, nel bel di Roma, nel sedere, in tasca, in quel servizio o in quell’ultimo servizio; Avere nella tacca dello zoccolo o nello zero ; Aver tutti dentro d'un sacchetto; Aver a carte quarantaotto; Aver nel mezzo del quaderno. Go IN CULO EL B1PI CO TUTE LE SO SCATOLE, Maniera bassa e fam. Non ne do unii stringa o una frulla di che che sia; Non mi cale di che che sia; Vada il mondo in carbonata, Checché ne avvenga non me ne importa. V. Goi. Averla al culo , Fare il cui tappe tappe, dicesi di chi ha eccessiva paura e tale che infino il culo gii trema — Aver la tremarella , Vivere con paura, Aver paura che non succeda qualche cosa pericolosa — Avere il fuoco al culo, Essere in somme angustie — Raggrinzare , detto metaf. Sbigottirsi, Avvilirsi. Rutàr col culo in su, Rovigliare ; Rovistare; Trambustare ; Rovislolare; Sgominare ; Scompigliare ; Buttar sossopra — Butàr col culo in su una fajiegia, Porre o Mettere a soqquadro una famiglia, Rovinarla. Mf.tf.r col culo in su, Mettere capopiè o capopiedi, alla rovescia; Capovolgere o Capovoltare ; Sconvolgere — Parlando di vasi o stoviglie, Rimboccare, Metterle colla bocca in giù, a rovescio ; e quindi Rimboccato; Rovesciato. Dar el cul per tera, Dar del culo in terra o in sul lastrone o in sul pelrone; Battere il culo in terra o in sul lastrone : detto fig. Cadere di buono in cattivo stato. V. Sentada. Far a qualcun el culo rosso , Far altrui il culo rosso, vale Batterlo sul deretano. Far el culo a le candele, T. de’Ceraiuoli , Acculare le candele , Far tondo col coltello il culo delle candele. Far una cossa col culo , Maniera bassa