42 A R G A R I A R I AREDOSSO, modo avv. V. Redosso. ARÈLA, s. f. Grisióla. ARÈNA, s. f. Matraccio, Vaso di vetro a guisa di fiasco con collo lungo, ad uso di Stillarti. ARENÀR, v. T. Mar. Arrenare o Incagliare, Dar in secco, e dicesi delle navi, Arenasse, detto per traslato, Arrenare, vale Esser impedito sul più bello dal proseguire qualsivoglia azione o negozio. ARBNTE o Darentk , avv. Appresso; Presso; Appo; Vicino; Accanto; Accosto; A tato. Andàk urente, Accostarsi; Avvicinarsi ; Appressarsi. Dar ireste, Dar rasente, cioè Tanto vicino eh’e’ si tocchi quasi la cosa eh’è allato. SoN \RESTE * SETANTRE ANI, Son di pi'CS- so a’ scttantalre anni. Arente a questo. Maniera che vale, Di toprappiù; Sopra mancia; Giunta di so-prappià; In oltre — Arente de no sa-vEir.iiENE, Per giunta di non saperne. ARÈNTEGHE, Allato a quello o a quella. AREPOSSO, V. Reposso. ARÈTA, s. f. Aietta, Piccola aia dove si batte il grano. ARFIUt, v. Alitare, Propr. è Mandar fuori 1' alito a bocca aperta. Respirare si dice dell’ Attrarre che fanno gli animali l’aria esterna, che dicesi anche Fiatare o Rifiatare. ^ ARFIÈR, s. m. Alfiere, dicevasi sotto il Governo Veneto, a quell’Uffizialo di’goletta, che nei reggimenti d’infanteria portava l’insegna. Quello della Cavalleria dicevasi Cornetta. Ora si chiamano Portainsegna. Arfièr dei scaciii, Alfiere; Delfino; Al fido, Pezzo degli scacchi, eh’ è il terzo dei principali pezzi e fiancheggia il Re e la Regina. ARFIÈR V, 8. f. dicevasi ne’tempi Veneti alla Moglie d’un Alfiere. ARFOSSÀR, v. V. Rekossàr. ARGAGNO, s. m. Fabbrica della lira, E-difizio composto d' un cilindro coperto di cardoni, con cui si scardassano i pannila». ARGAGNÒTO, s. m. Scardassiere, Colai che cava il pelo a’ panni collo scardasso. ARGALIFO, 8. ni., Versuzia, Macchinazione posta in opera per inganno o danno altrui. Mulinello; Rigiro; Andirivieni ; Involtura ; Arzigogoli, diconsi le Invenzioni sottili e fantastiche. V. Impianto, Endf.golo. Vu savè quanti argalifi se cata co no se vol pagar, Voi sapete quanti bindoli e quanti arzigogoli e gretole troca un mal pagatore. Cossa xe sti argalifi? Che cosa sono queste involture, queste bindolerie? Maniera di rimprovero ad uno che cerca d’ingannare. ARGANA, s. f. Argano; Arganetto; Arganello, Strumento da tirar pesi — Burbera, Strumento di legno intorno a cui s'avvolge un canapo per uso di tirar in alto pesi — Aspo dicesi a quel legno sopra il quale si avvolge il canapo — Verricello si chiama Un’altra sorte di strumento meccanico, eh’è una specie di argano da tirar pesi. Argana da Oresi, Cinghia o Cigna. Se ne servono gli Orefici per tirare. Ghf. vol le arcane a farlo vkgnir, Ci vogliono gli argani o le tanaglie per far- lo venire. Far che che sia tiratovi coll'argano o a forza d’argani, per dire Ch’ egli fa quella tal cosa molto mal volentieri. Andare alla dura, si dice di Chi fa una operazione per forza. Ci vogliono mille staggi, mille lotte, mille invenie o cerimonie o fregagioni, mille moine etc. Parlar co l’argana, Ponzare, dieesi di uno che non possa o non voglia favellare se non adagio — Parlar colle seste o per supplica, detto fig. vale Parlar con cautela. ARGANÈLA, s. f. Barganella, T. Mar. Pezzi di legno curvi da un capo, che servono ad innalzar le sponde delle lance. ARGENTARÍA, V. Arzentaria. ARGENTÌN, T. degli Stampatori, Nompariglia minore, Il più piccolo dei caratteri di stampa. ARGENTÌNA, s. f. Antica moneta d’argento che non è più in corso, venuta da Argentina o Strasburgo, Città di Francia, la qual era del valore di lire 4 venete. ARGO, 8. m. voce di gergo, che vuol dire Cielo. ARGÙZIA, s. f. Arguzia, Concetto arguto, molto, facezia. Arguzia frizzante, vibrata, pungente, spiritosa, pronta. Arguzia minchiona, Concettino; Monnino, Concetto puerile, Piccolo motto. Dir sempre arguzie, Concettizzare, Formar concetti o concettini. Essere trasportato dal desio d’argutezze. Essere arguto o argutetto. , ARI, Arri o Arri), Modo d’incitare le bestie da soma al cammino. V. I. Senza dir nè ari nè stari, Nè motto nè tolto; Aè pur addio; Senza dire nè a Dio nè al Diavolo. I Latini dicevano Insalutato hospite. ARIA, a. f. Aria ed Aere. Aria bona, Aria sana, buona, Abitabile, di buona temperatura; Aere aprico. Aria cativa, Aria grossa, malsana, umida, corrotta. Aria colàda, Aria colata, vale Aria che viene non di cielo aperto, ma quasi per canale — L’aria colàda fa mal, Aria di finestra colpo di balestra. Dinota che l’aria colata delle finestre nuoce alla testa. Aria compagna, V. Compagno. Aria fina, Aria sottile, vale Netta, purificata. Aria fresca, Brezza— Vardè che st’ a-ria fresca non ve sfredissa, Che questa brezza in quest'orto, in quest'ora non vi faccia pigliar l'imbeccata. Quindi llrez-zeggiare vaie Spirar brezza — Fa aria , Brezzeggia, Spira venticello fresco. Aria de vale. Aria maremmana. Aria mefìtica (dal lat. Mephiticus, Puzzolente) Chiamasi l’aria per lo più di luogo rinchiuso o basso o posto a bacìo; la quale sia graveolente, e in conseguenza impura e malsana. Aria de mar, Marino, sust. Vento che viene dal mare, che anche si dice, di Levante. Chiapàr aria, Pigliar aria: s’intende Aria aperta, per sollevarsi — Nol xe minga vegn'uo qua per chiapàr aria, Aon andare o non venire per pigliar aria ; Aon venire per foglie di porro, dicesi di Chi va in un luogo per far qualche cosa d’importante o per averne utile. Spauroso de l’aria, Aeròfobo; e quindi Aerofobia, T. Medico, Timore dell’aria. Andàr in aria. Montar sulle furie; Montare in bica ; Incollerire. Aver l’aria da soluà, Aver aria bellicosa, marziale, guerresca. Aver bon’aria, Aver bella o buon’ aria, cioè Bell’aspetto, bella ciera. Aver l’aria de uno, Rendere aria ; Arieggiare ad alcuno, Rassomigliare ad alcuno nella figura. Farse l’aria più bona, Raddolcirsi dell’aria, Farsi benigna. Gii’ f. qbalcossa per aria, Il cielo è turbato; La marina è turbala o torbida o gonfiata, Mal segno. In aria, detto avverb. In aria, vale Senza fondamento, Mal fondato: come Favellare in aria, Fondarsi in aria, Cosa in aria, Castelli in aria etc. — Intender in aria, V. Intender. Le strazze va a l’aria, V. Strazza. Mandàr in aria un afàr, Far abortire un affare — Mandar in aria qualcun, Rovinare o Mandar alcuno in rovina o in precipizio ; E talora anche Ucciderlo. Veder in aria, Veder in aria o per l’ a-ria, Vedersene vicino l’effetto. Aria de levante, Vento di levante, V. Vento — Detto fig. Alterigia; Altura; Superbia; Rigoglio; Orgoglio— Aver aria da levante, Alzar il viso; Levare o Alzar la coda; Prender rigoglio; Andar colla testa' alta; Aver fummo. — Co un'aria da levan-t te, detto avv. Altezzosamente; Burbanzo-samente ; Orgogliosamente. Un pìjlese che vol far aria, V'. Pc-lese. Sol de vero e aria de fessura manda presto in sepoltura, proverbio che significa che il sole che passa per un vetro e l’aria ch’entra per gli spiragli sono cose dannose alla salute. V. Aria colada. Aria, nella proprietà della lingua vernacola è anche particella negativa che equivale a Mermèo od a Made nel signif. diiVo—Che MI DIGA o FAZZA QUESTO ? ArIA, Ch’ÌO dica o faccia questo ? Ao certamente. ARIATA, s. f. Ariaccia, Aria cattiva — Brezza, Aria o Vento fresco ma incomodo, che si sente nelle stagioni di mezzo. ARIAZZA, s. f. Brezzoìone o Rrezzone, Vento freddo e gagliardo. Aver un’ariazza, detto fig. Aver un’ario-ne, Un portamento grande.