106 BUF Fàrohene de bufe e de bafe , Fame d’ ogni erba un fascio, Vivere alla scapestrata. O DF. BOFE O DE BAFE EL VOL MAGNAR, lo stesso che O de rufe o de rafe, V. De RUFE. BÙFALO, s. m. Bufolo o Bufalo, Animale da giogo, eh’è una specie di Bue, nominato da Linn. Bos Bubalis. Bufóla dicesi alla femmina. Can bufalo , diciamo volgarmente ad u-na Specie di cane domestico, conosciutissimo, piccolo, di pelo corto e falbo, di testa tonda, di grugno nero e schiacciato: e lo si dice probabilmente per aver esso nella nerezza e nella forma del muso una tal qual somiglianza al Bufalo. Linneo Io distingue col nome di Canis familiaris varíelas. BUFAÒR, s. m. T. di vetraria, Soffiatore, Cosi chiamasi il Maestro vetraio che lavora vasi grandi. BUFAORÈTO, s. m. Piccolo soffiatore. ArteDce vetraio che impiegasi a formare de’ vasi piccoli o minuterie di cristallo. RUFÈTI, s. ni. Buffetti (forse dal frane. Buffet) chiamansi Que’due armadini che si tengono uno por parte del letto, por uso di ripostiglio e di servigio di casa. RUFO, s. m. Buffone o Buffo caricato. Giullare che, cantando in teatro, ha per professione il trattener altrui con buffonerie e cose da ridere. Rufi, T. de’Sartori, Sgonfie/ti o Sgon-fii sust. Dicesi a Quella specie di ornamenti che usano talvolta le donne sui loro abiti, che hanno l'apparenza di cosa gonfia e leggerissima, e nella figura somigliano a’maccheroni. RUFÒN, add. Beffeggiatore ; Beffatore; Corbellatore; Berteggia/ore, Che fa beffe. In altro sign. Motteggiatore ; Maneggevole; Scherzevole; Sollazzevole ; Burlevole; Burliero; Molleggioso. Agg. a persona. Rufòn, dicesi per ¡scherzo nel senso di Bugiardo; Mancatore, Uomo senza parola. Da bofon, Buffonescamente — Cossi da bupòn, Cosa buffonesca, ridicola, scurrile. Savèr far da bufòn, Tenere lazzo, Saper far ridere. RUFONAIH o Rufonarìa, s. f. Pippiona-ta; Pastocchiala; Pappolata, Cosa sciocca e scipita — Buffoneria; Buffa; Burla; Beffa; Baia; Zannata, Cosa frivola — Farsa, per metaf. dicesi di Qualunque impresa od operazione sciocca insieme e ridicola. BUFONAR, v. Buffonare; Buffoneggiare, Far il buffone — Buffare, Far buffe, Dir ciance, facezie; Scioccheggiare — Motteggiare, vale Rurlare, cianciare, Dire motti ad alcuno — Derìdere o Irridere alcuno, vale Reffeggiare. V. Sbufonàr. BUFONÈLO, V. Cogionèlo. RUFONÈTO, add. Buffoncello; Buffoneino, Dimin. di Ruffone. B U L RUFFONEZZO, s. m. Buffoneria, Atto e Detto da ridere, eh’ è proprio de’ buffoni. Mf.ter in bufonezzo dna cossa seria, Recarsi la caltivilà in ischerzo, detto fig. cioè Voler ricoprire la malvagità coll’ ombra dolio scherzo, Metterla in buffoneria RUFONÒN, add. Burlonaccio; Burlone; Più buffone d’una bertuccia, Assai frequentemente faceto. RUGADA, s. f. Bucalo, Imbiancatura di pannilini. Roba de bdgàda, Pannolino, Farsetto, Grembiale, Camicia etc. di bucato: cioè Non adoperata dopo eh’essa è stata in bucato. Nf.to de bugada. V. Neto. BUGADÌNA, s. f. Bucatino, Piccolo bucato. RI GANZA , 8. f. Pedignone, Infiammazione che, per cagion di freddo in tempo d’inverno, si genera ne’ calcagni e nelle dita delle mani e de’piedi. In alcuni luoghi della Toscana dicesi Gelone e Botlacciuo-lo; siccome in altri d’Italia, Bugance e Buganze. Tuto pien de buganze, Calzato di pe-dignoni, dicesi per esagerazione d' uno che sia soverchiamente attaccato da questo male. Ruganza è anche T. di gergo de’nostri barcaiuoli, che \ uol dire Un anello o Una corniola. Così pure Buganze de Marsiglia è maniera di parlare coperto per intendere Lue venerea; Mal francese; Morbo celtico. RUGANZIiR (colla z aspra) s. m. Calza- lo di pedignoni; Solito patir pedignoni. RUGARÌN o Gemè, s. m. Mugherino e Mugolino; Mugherino doppio o Mugherino di Goa, e Gimè. Specie di Gelsomino a petali bianchi doppii, odorosissimo, che coltivasi ne’ giardini pel grato odore de’ suoi fiori. A Firenze dicono Gelsomino del gimè. I Hotanici lo chiamano Mogorium Sambac e Jasminum Sambac. Fu portato da Goa nel 1689. RUGIÒL, 8. ni. T. Mar. Bugliolo e Bugliuolo, Piccola tinozza da tenervi bevanda, ovvero scopette per rinfrescar i cannoni sui vascelli. RUGÌR, v. detto da alcuni per Roger, V. RUGNA, s. f. T. de'Muratori, Buzza, Specie d’enfiato che v’è in qualche muraglia, o sia Quelle pietre le quali con maggiore o minore aggetto sportano fuori delle fabbriche. Muragia a bugne, Muraglia ammandorlata o fatta a bozze. Bugna, detto in T. Mar. L’estremità degli angoli delle vele. Rogna dicono quei dell’isola di Rurano in vece di Bogna, che vuol dire Bisogna; Fa d1 uopo. RI LA, s. f. Pula; Loppa; Lolla, Guscio delle biade, che rimane in terra nel bat-terle. Netàr le biave da la bula, Spulare le biade. Rula, voce agr. Bassanese, Sansa, Ulive infrante, trattone l’olio. BDL BULA, s. m. Chicca, Voce puerile, con cui i fanciulli intendono Ciambella e simili. BULÀDA, s. f. Bravata e Tagliata, Minaccia altiera ed imperiosa; Squartata; Spaventacelo — Superchieria e Superchie-ria , Ingiuria fatta altrui con linguaggio oltraggioso. Far dna bulada , Fare una tagliata ; Fare uno spauracchio, Minacciare, Rra-vare. Far una bulada in credenza, Fttre una bravata a credenza o Bravare a credenza, V, Merde col crostolo. Can ringhioso e non forzoso, guai alla tua pelle, A ehi minaccia senza possanza di nuocere, ne incoglie male — Piano che non si levi polvere, si dice per derisione di Chi fa bravate senza proposito. RULEG.V, Mo la bulega ! Modo d’ammirazione; Cappucci'. Finocchi! Canchero! Mola bulega, cossa che lame conta! Cappucci! Che cosa io sento mai! ALLEGAMENTO, s. m. Brulichio o Bnd-lichìo, dicesi di Quel legger movimento che fanno le cose quando cominciano a muoversi. E metaf. s’allude al Movimento interno. V. Risegamento. Rulegamento, si dice altresì per Buzzi-chio, Piccolo romore. Buzzichello è quasi dimin. Bulegamento de peochi , Brulichìo 8 Bndicame, Il muoversi de’ pidocchi. BULEGAR, v. Bndicare e Brullicare, Muoversi ma non di moto violento — Brulicare, dicesi pure di Quel legger movimento che fa una moltitudine d’insetti adunati insieme. — Bulicare, Muoversi e dimenarsi pianamente e con fatica — Buzzicare, Muoversi pian piano e dolcemente — Palpitare vale Muoversi quando altri pareva morto. Rulegarse, detto fig. Brigare; Pigliarsi briga, Far diligenza, muoversi per ottener qualche cosa, Arrabattarsi. V. Inzegnarsr. BULEGIIEZZO, V. Rulegamento nel terzo sign. BULÈGHÌN, add. e1 s. m. Brigante; Entrante; Attivo; Travagliatore ; Uomo da faccende. Putelo buleghìn, Frugolo; Frugolino, Si dice per lo più de’Fanciulii che non istanno mai fermi. Aver Targento vivo addosso. RULEZZO, s. ni. Bravata. V. Rulàda. Star sul bulezzo, Far il bravo; Fare il Giorgio, il Mangia da Siena, Far bravate. V. Cortesan. La ga un certo bulezzo, Ha una cer-f aria franca, disinvolta: dicesi di certe Giovani, che si distinguono nel portamento e nelle grazie della persona. RÙLGARO, 8. ni. Vacchetta; Cuoio di Bulgaria. RULI COL GRANZO, T. de’Pesc. Granchio romito, detto anche il Povero o il Ramingo. Termine collettivo di tre differenti specie di Granchi a coda lunga e nuda, parasiti come sono il Cancer Ber-