486 PEL se ne fa un composto die serve ad intonacar le barelle. Pegola detto fig. vale Morbo gallico ; Lue celtica — I,' è pif.n dk peoola, Egli è infranciosalo ; appestato. Pegola da violin, Colufunia, Pece con cui si fregano i crini dell’ archetto del violino e della viola o simili per suonare. Pegola ua la è idiotismo per Pigio. t’KH! Maniera ant. clic dicovasi ai tempi de! nostro Varotari, in vece di So so, \. PEI» \. add. Pelato, Senza peli — Spiantata o Pelato, direbliesi Senza piume — Di-buccia tri o Scotennalo, al Frutto senza scorza. Pel.» la testa, Scrinato ; Capo rimondo ; Pelato ; llecalvato, Dischiomalo. Pelalo, dicesi nel sign. di Smunto, Scorticato, Gabbato, Pregiudicato. Pelì he soldi, Spiumato ; Scusso di danari. V. Guzzi. Pelar, si dicono per antonomasia le IMonache perché hanno i capelli tagliati. PEL\DA. s. f. Pelatura, L’atto del pelare. PKLADÒ.V. add. Lo stesso che Pelato*. V. Dar una pelàda a uso, V. Pelar. PÈLAGO — Me som siesso in t' un pelago, Son entrato in t/w pelago o in un abisso, detto Gg. cioè In un grande impiccio, imbroglio o imbarazzo. PELAR, v. Pelare o Spe'are o Spiumarc. Sverre i peli o le penne. Pelìr I albori ; Brucare ; Sfrondare ; Dibruscare, Levar le frondi. Pelar i ankmali : Scorticare ; Sbucciare ; Dibucciare, Levar la pelle agli anima- li morti. Pelar i fiori ; Spicciolare, cioè Levar ad e9si le foglie, i petali. Pelìr i oseli ; Spennare o Pelare o Spiumarc. Pelar i vovt e i frcti ; Mondare ; Pelare. PEL Pi.i.tR n roc.iA, Sf ondare. T. Vgr. Togliere la foglia ai gelsi per nutrirne i filugelli. Pelìr le sandole, Levar la roccia,che è (.'nella seconda scorza che hanno le mandorle dolci dopo il mallo. V. Scorza. Pelìr qualcun. detto fig. PelareoSmungere oh uno — Pelìr qualche mabtupo, Pelare un pippionc : Scorticar?, Cavar altrui astutamente danari. Pelìr k so skortegàr, Leccare e non j ino'dei e. Uhi pi ente le mammelle ne trae il lolle e chi troppo te munge ne trae sangue. i\el procurarsi delle util.ta couvien u-sar discretezza. Pelìr la quagia sesza chk la cica, Pelarla gazzera e non la fare str dere, Cavar I’ ucce! o del nidio senza ch'egli strida, valgono figur. Acconciare un negozio, o Trovare una verità senza strepito o disgusto alcuno, usando destrezza —Chi non su scorticare intacra la pe'le^ Prov. e vale che (llii si mette ad imprese difficili e sa poco, glien’iucoglie male. Pelasse, Pe arsi, Cascare i peli; Dar 1 nella pectina — Appettarsi dalla sentenza, fu detto in modo basso e scherzevole di uno che per mali acquisiti aveva dato nella pelalina. Cara kla so la se la pela. Maniera fam. j e fig. che vale Aon vada in collera ; Aon s'adiri; Aon s’inquieti. Parole o bastonar che pela. Parole o | Bastonate che pe.lan l’orso ; Paro'e o Ingiurie cocenti, Che pnnge. Torse gati a pelar. V. Gato. V in che pela ; Vino che morde, che pe'a ! l’orso, Vino gagliardo. V. Spelar. Pelasse, dicono gl' idioti per Appellarsi, | Ricorrere al Tribunal superiore contro la sentenza d'un inferiore. PELARLNA, s. f. Mignatta delle borse al- ! Imi ; Donna che pela, che sa tosar le ale o cavare le penne maestre, Che sa trarre da ciascheduno il più che può e senza ri- \ guardo - Arpia e Barbiera. dieesi a Meretrice rapace ed avara, V. Sànsoga. Pklarina da salai, Succiamalati, voce bassa, Persona il cui mestiere è di ricavar utile dai malati. PELASSI, s. f. T. Mar. Cos: s; chiama Qualunque spiaggia di litorale marino, che uon abbia apertura d'acqua e donde per consp- \ guenza non siavi uscita. (Juando una barca s.a forzala dal vento a star accosto ad un li- | (orale, dicono i nostri Marini, di'È in pe- { LASSA. « PELATIKR. s. m. Coiaio ; Cuiuro ; Con- | ciulore : Conciapelh ; Pelucune, Colui che i concia il cuoio, per esser poi adopprato a varii usi. PEIÀT1.NA, s. f. Pelalina o Pelarella , detta anche Alopecia o Alqpexia e Volpe, Infermità che fa cadere i peli, siccome fa la tigna ed alcun altro malore. PELATÒ.N, s. m. Puledrolto o Puledroe-cio. Cavallo giovine non ancora usato. PEL Pelato», detto per simili ad un Giovane di primo pelo, Burbucino e Lanugine. Detto ad un l omo coi capelli tagliati sino al vivo. Bertone o Tosone — Zuccone. dicesi a (ìli! ha la lesta pelata e tonda. PELE. s. f. Pelle, litico a ; Buccio ; Cute : Integumento. Spoglia dell'animale. Pele co la lina. Melote, Pelle pecorina col vello. Buccia, dicesi alla parte della pelle dov'è la lana.e Bucc'o Quella parte donde si è tolta la lana. Pei.e d’ agselèto. Bassetto, La pelle d’Agnello ucciso poco dopo eh'è nato. Pele che se seca sori la parte ulcera-di, Schianza. Pelk he loiir» Pe'le alluda o anche A1-luda in forza di sust. Pelle conciata della Lontra d acqua dolce, che ha il pelo cortissimo ed è assai molle e dilicata. Pele davanti la testa, Zaccagna. Pele de serpente. Scaglia; Scog'iu e Scoglio e Cuo o. Pele sor» el naso del cavalo, le Fri -ge, La pelle di sopra le narici. Pelk scortegad», Pelle lotta via. Carniccio, dicesi la Randa di dentro della pelle degli animali ; e Limbelluccio ; Smozzica-tura, Quella parte che se ne leva quando se ne fa carta pecora. Pele e ossi, Ossa e pe'le, Si dice del-l'Esser soverchiamente magro, ed esser ridotto ad estrema estenuazione. Ossaccia senza polpa : Buccia strema ; Sino all'ultima pelle: Estenuntissimo ; Allampanato : ¿antemulo. Pelf. de le «indole. Boccia, Quella peluria o quella seconda scorza che hanno le mandorle, le nocciole e simili dopo il mallo. Pkle di tamburo. detto Og. Ghiotto da forche ; Impiccatacelo ; Capo da sassate. Detto a uomo per disprezzo. Aver l» pele d'oca, V.Oc». El xe un» pele. detto metaf. È una mala lana ; E un fante della cappellina, vale \sluto e ribaldo. Ila fatto d’ ogni lana un peso o d’ogni erba fascio. Visse alfa scapestrala. F»r la pele » evo. Far la pera a utw. vale Ammazzarlo o Farlo ammazzare. Far pelk (Maniera tratta evidentemente da F»pèlk. V.) ¡lagunare; Adunare : Ba ri^'icre. cioè Far ratinata di persone: ma noi intendiamo Procacciarle con industria per far brigata o compagnia. Lkvàr la pele, Scalfire, dicesi il levar alquanto di pelle penetrante sul vivo. E la lesione Scalfillo. Scalfittura. Lkvàr la pele a uno co lr parole, Dargli una sbrigliata: X¡sciacquargli il bucalo, Aspramenle correggerlo. Mal a la pkle salute de buklk 0 a le burle, Dettalo o Prov. nostro famil. e vuol dire che i mali che vengono alla cute esterna. come bollicelle. pustulette e simili, guariscono o preservano da mali interni più gravi. Lìssaighk la pele. Morire — Quel po-