420 M 0 D nel» stampatasi l’anno 1475 sotto il Doge Pietro Mocenigo. Dicevasi anche Lira Mo-gcniga e da alcuni Lirazza fina, e valeva soldi venti; o verso al 1523, soldi 24. V. Tbon MOCÈTAj V. Mozzeta. MOCHÈTA o Mocaòs, (dal francese iVnu- chettes) s. m. Moccatoio ; Smoccolatoio o Le smoccolatoic, Strumento da smoccolare. MOGHIGLIO, T. di Giuoco, V. in Codiglio. MOCÌ\, o Mocìna, s. Mocceca, dicesi di Chi è dappoco, e quasi non si sappia nettare i mocci, modo basso. Frasca; Fraschetta ; Cucciolo. V.Caoiiete. Mocina come voce antiq. corrispondova al Toscano Mezzina, che vale Astuto. MÒCOLA, a. f. Voce di gergo, che vale Furto — In tbesòs per la mocola, Carcerato per furto. MOGOLÀR, v. T. antiq. V. Modi. Mocolìb, detto in T. di gergo, vale Bestemmiare, V. in Mocolo. MOCOLÌN, s. m. Moccolinn dim. di Moccolo. MOCOLÒSA, s. f. detto in T. di gergo, vai Candela. MÙGOLO, s. m. Moccolo, Candela della quale sia arsa buona parto. Mocolo al naso, Moccolo, dicesi per Moccio pendente dal naso, ed è modo basso. Talvolta dicesi per Moccichino, Fazzoletto o pezzuola da naso. Mùcolo db prrtb. Chericuzzo, Prete giovano o non ancora passato agli ordini maggiori. V. Stuamocoli. Detto per Agg. a persona, Botolo ; Stronzolino ; Che non è allo un sommesso: dicesi di Ragazzo piccolissimo. In altro sign. Cazzotto ; Frugone ; Ga-ron/olo; Susorno, Percossa o pugno dato di punta — Dab un mocolo, Dar un cazzotto, un pugno. Tacìr i mòcoli a qbalcùn, Appicar zane o sonagli; Attaccar bottoni o campanelle o un campanello ; Tacciare ; Incolpare alcuno; Appicoarla ad uno; Attaccarla ad uno, Attribuire ad alcuno cose biasimevoli. Servìr da mocolo, Servir per lucerniere; Tenere il lume, Intervenire in qualche maneggio, solo per servigio altrui. Mòcoli! detto con ammir. lo stesso cho Cociori! V. Tbàb o Tirar dbi mòcoli, Bestemmiare ; Tirar de’ cospettoni. V. Saraca. * MOCOLO. — Butabghb o Prtarghe i giocoli db io ; Dir male d' alcuno dietro le sue spille, Spariamo quando non è presente per potersi difendere. MOCOLÓSO, s. in. Voce furbesca, Moccichino o Moccatoio, Il fazzoletto da naso — Mocolosa, vai la Candela. MOCOLÒTO, s. m. Diacciuolo, Pezzo d’ acqua congelata pendente da che che sia. MODEG\L, s. m. Fauci, Quella parte che si stacca colla lingua dell’ animale macellato. Carne de modegàl, Detto de’ Beccai e vuol dire La carne del collo. MOC * Duro de modegàl, detto per agg. a uomo, Duro; di cotica dura; Un capoduro, Di non buona apprensiva. MODÈLO, s. in. Modello, Rilievo in piccolo di un’ Opera che si vuol fare in grande — Modano, Misura o Modello col quale si regolano gli artefici in fare i lavori loro. Modèlo dei pitobi, Bozzetto : Schizzo, L’abbozzo della pittura che intendono di fare — Cartone, dicesi il Modello per la pittura a fresco. Modèlo d’ una nave, Garbato d' una nave, in forza di sust. dicesi in Mar. il Modello che si fa per la costruzione d’ una nave — Garbo, chiamasi il Modello fatto di tavole sottili d’ un dato pezzo o membro, acciocché il Maestro d’ascia possa facilmente imitarlo. V. Originàl sust. Senza sesto nè modèlo, V. Sesto. MODERNO, add — Rumi un abito moderno o a la moderna, Ammodernare un abito. MODKSTÌiVA, s. f. Schifalpoeo, Dicesi per ¡scherzo di persona che artatamente faccia la modesta e la contegnosa. Motleslinu, diremmo poi di Fanciulla che avesse un esteriore savio e modesto. MODIÒN, s. ni. T. degli Architetti, Modiglione ; Mutulo ; Mensola, Sostegno o reggimento di trave, cornice o altro oggetto eli’ esca dalla dirittura del piano rette ov’è affisso — Beccatella, Mensola o peduccio che si pon per sostegno sotto i capi delle travi fitte nel muro, e sotto i terrazzini, ballatoi e sporti. MODISTA, s. m. e f. Mercante o Mercantessa di mode, Quel Rotteghiere cho vende abbigliameuti donneschi di moda e di lusso, che cangia di mese in mese le mode secondo il cangiamento degli esteri. V. Madama, Conzatestk e Scupikra. MODO, s. m. Modo, Via, Maniera, Mezzo. Modo tenendi, \oci latine barbare, che pur si parlano nel discorso fam. in sign. di Begola o Via o Mezzo da tenersi — Ri- SOGNA VARIIÀB EL MODO 0 SOL MODO 0 DE modo tenendi, Convien pensare al ripiego o temperamento, o sulla direzione da tenersi. A modo provisiòn. che anche più bassamente alcuni A moto provisiòn o provisio-ni. Per modo di provvisione; Provvisionalmente. MODÒM, s. m. aecr. di Modi, Gran modi, cioè Grandi ricchezze MODULA, 8. f. Modulo; Norma; Model- lo ; Forma, Esemplare su cui si si regola nel far che che sia. Modula de le spese, Conto delle spese. Modula d’on ato, T. For. Forma o Forinola (f un alto. Modula, detto in T. di giuoco, chiamasi da noi Quella parte di brincoli o sia di segni, ch’è stabilita ad ogni giuocatore in vece di danaro per poter giuocare. V. Smodc- làr. MÒGANO, s. in. Maogàni, Nome d’un albero americano, il cui legno, di color rosso e capace di gran lustro, è assai pregiato MOL per infiniti usi e per lavori di Ebanisti. I [Naturalisti lo chiamano Swietonia Mahago-ni. MOGIA o Mogir — Metf.r a mogie, Mettere o Tenere in molte ; Immollare ; A m-mollare, Infondere nell’ acqua che che sia, ma più si dice de’ panni lini per lavarli — Dimoiare vale Tuffar nell’acqua i panni-lini avanti che si pongano iu bucato — In-fuser ato, vale Tenuto in molle alcun poco di tempo iu acqua fresca ; direbbesi de’ legumi o altro simile perchè ammollisca Andàr coi pie a mogie, Mettere o Tenere i piedi in molle, Ragnarsi i piedi per lavarseli o per oggetto di salute. Tsesia a mogie, Tener in molle, cioè nel-I’ acqua. Mogia che cade? Manieraant. domestica, che vuol dire. Che cosa mai v' inventate ? Che fiottili e ì Che donnei MOGIA, s. f. T. di alcune arti, ma specialmente de’ Fabbri e degli Armaiuoli, Molla, Lama di ferro che si piega agevolmente da una e dall’ altra banda. Mooia del spechieto, V. in Schiopo. MOGI VCO, add. Aggiunto che dassi dagli Archibugieri al Mollone del cane d’ un archibugio ad uso di caccia, che avendo la tacca del secondo punto assai debole, scatta ad ogni piccolo tocco del grilletto, onde 1' esplosione è immediata. Mogiaco vuol dunque dire Facile o Pronto a scattare. MOGIÀD l IN TENTA, T. de’Tintori, In-tintura; Altuffumenlo; Tufo. MOGI INA, s. f. Voce del Contado, Acquitrino, cioè Acqua die geme dalla terra e che la tien sempre umida. MOGI AR, v. Ammollare ; Immollare, Far molle, Ragnare, Inzuppare, Intignerò in acqua o altro — El pan se mogia, Il pane s' inzuppa. Mogiàr col discorso, Dar di becco, detto fig. vale Detrarre. Dir male d’ alcuno, che anche dicesi Batter la cassa addosso a uno; Levar i brani di chi che sia. MOGIÈTO, add. Molliccio : Molliccico ; Mol-licello, Alquanto molle. V. Ragnadìn. Un certo mogieto, Gemitio o Gemitivo Quella poca acqua che si vede in alcuna grotta quasi sudare dalla terra e simili. MOGIO, add. Molle e nel superi. Mollissimo, Asperso d’acqua. Ragnato o inzuppato, d' acqua. Mogio de la teba, Mollore ; Mollume: Quel bagnamento o umidità cagionata dalla pioggia nella terra. MOGNI.N, V. Monìn. MOGNO (coll’o stretto) detto per Agg. a persona, lo stesso che Mostrichio, V. MOIER, T. antiq. V. Mogièi. MOLA, 8. f. o Piera da molìn, Mola; Mula mugnaia ; Macine o Macina, Le pietre di figura circolare da maccinare il grano, che sono due, una che dicesi Fondo e resta immobile, l’altra Coperchio e si muove con ordini adattati. Mola da gdì«; Ruota da arruotare i ferri.