4G A S E lo; Ago; Aguglione; Pinco; Pungigl.one, Quella piccolissima spina che hanno nella coda le vespe, le pecchie, i calabroni c simili animai uzzi, colla quale pungono. ASEN VDA, s. f. Asinaggine ; Asinità; Asineria, Azione da asino. Queste xh totf. asenàde, Queste sono asinerie, sguaiataggini, villanie, Azioni da non sopportare. ASENAZZO . s. m. Asinaccio, Grosso o Cattivo asino — Detto fig. per agg. a uomo, vale Ignorantaccio. ASENÈLO, 8. m. Asinelio; Asinelio , Piccolo Asino. Detto figur. a uomo, vale Ignorantuzzo, Ignorantelto. ASENITÀ, s. f. Asinità; Asineria; Asinaggine, Modo di procedere indiscreto. ÀSENO, 8. in. Asino, detto altrimenti Giumento; Somaro; Somiere; Miccio, Animale da basto, comunissimo, che i Sistematici chiamano Equus Asinus — 1/ Asino selvatico si dice Onagro. Asino, per metaf. detto per agg. ad uomo, vaio Ignorante, zotico; E dicesi pure nel sign. di Incivile, scortese — Aseno ve-stìo ii* omo, Un pezzo o pezzaccio di carne cogli occhi, si dice di Persona rozza — Diiventì.11 un aseno, Imbuire. Aseno oa razza, Asino emissario^Quel-P asino che si manda a far razza. Aseno in pìe, dotto fig. a uomo, Asinac-cio; Arinone ; Buaccio; Castronaceio, vale Ignorantaccio. Andar so l’aseno, Andar sull'asino, detto fig. vale Incorrere in disgrazie. Caro l’ aseno ! Locuz. fam. Zucca al vento; Zucca mia da sale : dicesi di Persona vana che non ha abilità. Coi asf.ni ohe vol uastòn, Atin duro, boston duro : cioè Con gli ostinali bisogna usare ostinazione; A sgarare un ostinato bisogna un altro ostinato — L'asin non va se non col bastone, Dicesi di chi non si muove ad operare che con asprezze e scortesie. Crùr de l’ aseno, V. Crùr. Dar da intender che i aseni svola. Dar ad intendere chc gli asini volino o che il mal sia sano, cioè Voler far supporre una cosa impossibile. Esser l’aseno df.i altri, Esser Casino ; Far come l'asino che porta il vino e bee l’acqua, Affaticarsi in prò d’altri. Far l’aseno, Fare il calandrino, Far l’ignorante cioè Fingersi. Far la barba a l'aseno , Lavare il capo all' asino; Lisciar la coda al diavolo; Dar l’incenso ai grilli o ai morti, vale Far benefizio a chi noi conosce e non ue fa capitale : simili agli altri, Perdersi /’ acconciatura o la lisciatura; Dar l’erba a'cani; Gettar via il ranno e il sapone. Esser cn aseno d’oro. Asino col pelo d'oro o Asino coronato, Dicesi d’ un Ricco e scortese o ignorante. L ASENO se FA SEMPRE cognosser, Chi (XSìTi finscG sempre è asino, per dire Chi A S I nasce bassamente poco ammette gli ammaestramenti civili ; simile agli altri, Chi asino nasce asino muore ; Chi nasce goffo sempre si mantien goffo. L’ È UN ASENO SENZA CREANZA , Par che sia nato nella Fallerona, eh’ è un deserto - L’È DN ASENO ORANDO E GROSSO, Egli è ben atticciato. Forte, vigoroso: dicesi di Persona. V. Asenòn. Ligàr l’ aseno a la cavezza, Legar l’ a* sino a buona caviglia, detto metaf. vale Attaccare un placidissimo sonno, Dormire. Ligàr l’ aseno dove vol el patron , Legar l’asino dove vuole il padrone , Prov. che vale Accomodarsi senza pensarvi molto al sentimento altrui, Far 1' ubbidienza cieca ¡simile all’altro, Lasciar andar l'acqua alla-china o all’ingiù. —• Dicesi ancora in sentimento stravolto e scherzevole, Ligàr el paron dove vol l’aseno, Maniera riportata dal Lalli nell’Eneide travestita, ove scrisse Ma poi per obbedir dicono ancora che si leghi il padron dove vuol l’asino. Vose d’aseno no va in Cielo, Baglio d’asino non arrivò mai in cielo, e vale che Le preghiere degli sciocchi e indiscreti non sono udite. Aseno vestio e calza, detto per disprezzo od ingiuria ad un malcreato: lo stesso che Aseno senza creanza, V. Un aseno d’ oro, Un asino col pelo d’oro o Un asino coronalo, dicesi d’un Ricco scortese o Ignorante. ASENÒN, s. m. Asinone; Asinaccio, Asino grande. Appropriato fig. ad uomo, Asinone; Asinaccio e Asino d’Arcadia, dicesi d’ uomo corpulento e robusto, ma di poco ingegno. ASÈO, s. m. Aceto; Vinagro, detto da’ Chimici nella loro lingua Acido acetico, Liquore vinoso inforzato e divenuto acido. Aseo che sbrega, V. Sbkegar. Andàr dna cossa in aseo o Deventàr aseo. Inacetire; lngarbirc; Inagrire. Mete» l’aseo. Inacetare. Garbo come l’aseo, Acetato, Che ba preso l’odore dell’aceto: Acetoso, Di sapor dell’aceto, acido. Composta in aseo, V. Cobposta. ASÈO! Modo arnmir. Zucche fritte! Affo-gaggine! V. Sgnèsole. ASFORO (coll’o stretto) s. in. o Zafranòn bastardo, Zaffranone ed anche Gruogo o Zafferano saracinesco o bastardo e selvatico. Pianta annuale erbacea, detta da Linn. Carfhamus tinctorius, i cui fiori sono adoperati nella tintura pel colordi fuoco e di rosa. ASIV o Asiào, s. m. (che in antico trovasi scritto Azio) T. de’ Pese. Pesce di mare conosciutissimo, del genere degli Squali, detti Cani di mare, chiamato da Linneo Squalus Achanlias ; ed è pesce ottimo a mangiare. Fu detto Asia perchè s’ usa venderlo scorticato ed affettato, cioè Preparato a cuocere. V. AsiÀ add. ASIA, s. m. T. de’Cacciatori valligiani. Anci- A S P tra di coda lunga, detta in Toscana Germano marino e Codone, e nel Romano Co-da-lancea. Specie d’Anatra marina, chiamata da’Sistematici Anas longicauda ed anche Anas acuta. Essa è più grande del Palettone (Fofano). ASIA, add. dal verbo Asiàr, che vale Aggiustato; Ammannito; Preparato; è voce antiquata, che usasi però nel seguente dettato metaf. Povarèto l’è ben asià! Misero, egli è ben acconciato o aggiustato pel dì delle feste ! cioè Sta male de’ fatti suoi. AS1AR, v. Lo stesso che Preparar. V. ASIO, s. m. Agio, Comodo; Luogo—Dar asio; Dar luogo o comodo. Asio, si vede usato dal Yarotari per Agio alla Provenzale, che anticamente dicevasi nel sign. di Età—-In st'asio no la vogio, In questa mia età non la voglio, non la comporto. ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano gli Ebrei durante il tempo della loro Pasqua. ASMIRAGIO, V. Ajiiragio. ASMO, s. m. Asma e Asima, Difficoltà di respiro, che dicesi anche Ambascia. V. Respiro e Sikgòn. ASOLA, s. f. In generale significa una Maglietta di qualunque materia, che serva a guisa d’ucchiello per ricevere bottoni, gangheri od altro: italianamente chiamasi Asolo. Asola o Asola arzentina è una specie di Fermaglio composto d’un piccolo strumento di fil di ferro adunco, con due piegature da piè simili al calcagno delle forbici, chiamato Ganghero (Maschio); e d'una maglietta della stessa materia chiamata Femminella (Fèmena), usila quale entra la punta del Ganghero, e servono ad affibbiare vestimenti. Asola per similit. chiamasi anche una parte del Cappio (Galàn), la quale somiglia all’Asola, sebbene non serva per ricevere nè bottoni, nè altro. Un Cappio per solilo ne ha due, ma talvolta se ne fa una sola, e talvolta tre, quattro e più quando il Cappio dee servire per ornamento. Asola, Ciappa, Addoppiatimi fatta alle cigne, a cordelle etc. che viene a formare come una campanella per passarvi c stabilirvi una fibbia, una cintura o altro. Asola del capf.lo, Laccio, Quella fettuccia che raddoppiata e raccomandata ad un bottoncino, tien come eretta una tesa del cappello di feltro. Asola del piviàl, Borchia; Gioia; Gioiello; Bottone, Scudetto colmo di metallo, con che si attacca il piviale. ASOLÈTA, s. f., Cappietlo, Piccolo cappio. Asoleta de feeo da qoadro, Appiccagnolo. A SPARTE, detto a modo avv. A spurie; Indisporle, Separatamente. ASPE, s. f. T. Mar. Aspe e Aspi delF Argano, Lunghi e forti pezzi di legno, che si mettono ne’ fori del cappello dell’ argano, e su